Era la regina dei giardini italiani negli anni Zero del Terzo millennio: l’erba della Pampa (Corderia - o Gynerium - selloana) svettava incontrastata da Nord a Sud. Poi gli Italiani si sono stufati di questa graminacea dalle foglie taglienti e bella, sì, se le spighe non venivano piegate da pioggia e grandine o neve. Adesso è una specie di highlander, una sopravvissuta in rari giardini privati. Ma se lo spazio è sufficiente, rimane una pianta molto interessante da coltivare.
Originaria dell’Argentina, è coltivabile anche alle nostre latitudini per l'estrema facilità di adattamento a qualunque condizione. In inverno è facilmente riconoscibile per i suoi lunghi pennacchi candidi, oppure dorati o rosati lunghi fino a 30 cm, portati da steli eretti alti fino a 2,2 m che spuntano da un elegante cespo di foglie nastriformi arcuate verso il basso.
Come si coltiva l'erba della Pampa in 6 mosse
- Tollera temperature comprese tra –10 a +45 °C.
- Si sviluppa anche in condizioni difficili, come terreni poveri, sassosi, aridi, pesanti, compatti.
- Non teme il sole torrido, i venti caldi e salmastri come quelli artici.
- Non richiede concimazioni e annaffiature anche per periodi di tempo prolungati.
- La fioritura dei suoi pennacchi può permanere in perfetta forma sulla pianta fino a marzo se non intervengono troppe nevicate.
- Alla fine dell’inverno si tagliano gli steli e si accorciano le foglie a 30 cm di lunghezza. Per il taglio degli steli, si consigli di coprire le mani con guanti antitaglio perché le foglie lacerano la pelle.
(Tratto da "Saper fare" GD12/2009)