spinaci
Gli spinaci sono facilissimi da coltivare e da raccogliere.
Come coltivare gli spinaci, con un video tutorial sulla semina a spaglio o su file. E come coltivare i "falsi" spinaci, come lo spinacio estivo

Originari della Persia, in Europa gli spinaci (Spinacia oleracea) vennero introdotti nel Medioevo, come testimoniano i preziosi erbari dell’epoca: arrivarono probabilmente solo verso l’anno 1000, al seguito dei navigatori arabi o dei Crociati. Fu però solamente nell’Ottocento che questi ortaggi diventarono di grande consumo, prima in Europa e poi in America.

Oggi sono tra gli ortaggi più diffusi in tutti i continenti. Le varietà maggiormente impiegate per l’utilizzo fresco sono Gigante d'inverno (foglie grandi, spesse e bollose, si presta al raccolto autunno-invernale ma anche in febbraio-marzo); Virofly (vecchia varietà adatta all’orto familiare, con foglie molto grandi e tenere); Riccio di Castelnuovo (foglie tonde e spesse), Merlo nero (foglie piccole e carnose, cespo eretto; lento a montare a seme); Viking (foglie enormi, si può seminare in ogni mese dell’anno).

Accanto alle cultivar autunno-invernali, adatte alla coltivazione in condizioni di giorno corto, vigorose e resistenti al freddo, ci sono tuttavia anche poche cultivar estive, che si seminano in primavera con giorno lungo, perché lente a montare a seme.

Dove e come coltivare spinaci

Lo spinacio è una Chenopodiacea erbacea annuale, longidiurna e microterma. Le condizioni di sviluppo più favorevoli si hanno durante le stagioni primaverile e autunnale.

Il ciclo colturale breve (45-70 giorni) facilita l'avvicendamento (sconsigliato solo con altre Chenopodiacee) e la consociazione con altri ortaggi (cavoli, carote, sedano, ravanelli e rape).

L'ottima tolleranza al freddo consente di coltivarlo anche nel periodo più freddo dell'anno in cui i terreni restano normalmente inutilizzati (le piante possono resistere fino a –7 °C).

Il terreno, la semina e le cure

La coltivazione deve avvenire preferibilmente in suoli sabbiosi o di medio impasto, ben strutturati e profondi, pH neutro o debolmente basico e una buona dotazione di sostanza organica.

Il terreno va lavorato in agosto, effettuando un'aratura o una vangatura a una profondità di 30-35 cm (eventualmente incorporando 10-20 kg di letame maturo ogni 100 mq) e, in prossimità dell'impianto, una rastrellatura, funzionali all'affinatura e al livellamento del letto di semina. L'azoto va somministrato in parte alla semina e in parte in copertura, senza superare gli 8-10 hg/100 mq.

La semina si esegue a dimora su file distanti 15-30 cm, ponendo i semi a una distanza di 4-8 cm sulla fila e a 1-2 cm di profondità, da febbraio ad aprile per raccolti primaverili; da fine agosto ai primi di ottobre per produzioni autunnali; in ottobre-novembre per raccolti invernali.

In alternativa lo spinacio può essere seminato a spaglio; i semi vanno distribuiti a 20 cm dalla superficie attraverso un semplice ma regolare movimento della mano. Al termine della semina, si deve passare nuovamente il rastrello, per facilitare la copertura dei semi stessi e l'irrigazione da effettuare subito dopo. Le piante dovrebbero essere distanziate le une dalle altre 10 cm; se non lo fossero, è necessario diradarle.

Ecco il nostro video tutorial sulla semina dello spinacio:

 

Nelle coltivazioni primaverili e nelle aree a clima più fresco possono essere sufficienti semplici irrigazioni di soccorso, mentre nel periodo estivo le annaffiature iniziano subito dopo la semina e continuano durante l'intero ciclo. Evitate la bagnatura diretta delle foglie e pacciamate con un leggero strato di paglia. 

La raccolta dello spinacio avviene circa 60 giorni dopo la semina, quando le foglie sono giovani e tenere e prima che le piante vadano a fiore.

Proprietà nutrizionali degli spinaci

Ricchi di rame, fosforo, zinco, calcio, potassio, gli spinaci sono un rimineralizzante di grande valore. Contengono molta clorofilla, indispensabile per fissare calcio, fosforo e magnesio nella struttura ossea. Del ferro si è già detto: con 3,4 mg ogni 100 g, gli spinaci ne contengono un buon livello, ma utilizzabile solo in parte dal nostro organismo perché viene trattenuto sotto forma di un sale. L'alto contenuto in acido folico fa di questo ortaggio un alimento utile per dare vitalità al sistema immunitario e per incrementare i globuli rossi.

La fibra conferisce loro proprietà depurative e leggermente lassative.
 Sono inoltre una preziosa fonte di vitamine, in particolare A e C, ma anche B, E, K, PP, benefiche per la pelle e la vista.

Sono verdure consigliate in tutte le diete ipocaloriche perché forniscono poche calorie (19 kcal ogni 100 g) a fronte di un’importante azione antianemica, tonificante e cardiotonica: forse, quindi, tutto sommato, Braccio di Ferro aveva davvero la sua fonte di forza nel famoso barattolo di spinaci!

Spinacio neozelandese, resistente al caldo

spinaci neozelandesi
Gli spinaci neozelandesi sono spinaci estivi di cui si consumano foglie e germogli.

Gli spinaci sono ortaggi poco coltivabili nei mesi caldi, perché rapidamente montano a seme a fine primavera: per la stagione estiva si può però scegliere un’altra specie che ha affinità con gli spinaci in quanto a sapore e utilizzo in cucina, la tetragonia, di origine neozelandese e ampiamente utilizzata dai Maori; è nota anche come cavolo di Cook, il navigatore che nel ‘700 lungamente esplorò il continente australiano, circumnavigando l’allora sconosciuta Nuova Zelanda.

Lo spinacio della Nuova Zelanda o spinacio estivo (Tetragonia tetragonioides) che, come dice il nome, può essere coltivato in estate, è un'erbacea annuale, appartenente a un genere diverso dagli spinaci: è infatti una Aizoacea, come il mesembriantemo. Originaria della Nuova Zelanda e dell'Australia, è stata introdotta in Europa dagli Inglesi nel XVIII secolo.

Ha un fusto erbaceo succulento lungo più di 1 m con molte ramificazioni; le foglie alterne sono lisce e carnose con breve picciolo (1-2 cm) e lembo triangolare. Le piante sono ermafrodite e producono frutti ascellari induriti, angolosi e cornuti che vengono usati come seme (sgradevolissimi al palato, vanno comunque eliminati dall'ortaggio da cucinare quando si sono formati).

Si coltiva solo nel periodo primaverile-estivo con semina in maggio in piena terra a dimora. Preferisce terreni fertili e ben concimati, non teme i terreni sabbiosi ed è una specie amante delle zone costiere: cresce bene nei terreni salini.

Si coltiva partendo da seme, che può essere collocato direttamente a dimora dopo essere rimasto immerso in acqua per un paio di giorni; la semina si fa dopo la fine di aprile nelle zone della Pianura Padana e già da fine marzo nelle zone costiere e nel Sud.

Desidera irrigazioni frequenti e abbondanti. Generalmente non si ammala e non soffre di parassiti.

La raccolta inizia dopo circa 70 giorni dalla semina raccogliendo le foglie basali e quelle ascellari lungo lo stelo; anche i germogli possono essere utilizzati. In condizioni favorevoli la raccolta diventa scalare offrendo così ottime foglie da usare in cucina durante tutta l'estate. Quando la tetragonia incomincia a produrre i fiori (insignificanti), utilizzate solo le foglie, non più i germogli che prendono un sapore amaro.

Dal punto di vista nutrizionale, come tutti gli ortaggi, anche gli spinaci della Nuova Zelanda sono ricchi d'acqua e poveri di calorie, con un buon contenuto di fibre. In specifico, sono ricchi di vitamina A e C e di folati (utili in gravidanza), nonché di vitamine del gruppo B; hanno un minor contenuto di calcio rispetto agli spinaci invernali ma possiedono molto ferro, manganese, magnesio, rame, zinco e selenio, un cocktail antinvecchiamento che mantiene in forma soprattutto il tessuto nervoso. Non sono poveri di sodio: vanno consumati con moderazione in caso di ipertensione, ma hanno meno controindicazioni in caso di calcoli renali.

Lo spinacio cinese: una curiosità 

Lo spinacio cinese o amaranto commestibile (Amaranthus tricolor, Bayam Amaranthus) è una specie di origine centro-americana, nonostante il nome; l’amaranto era in realtà una delle primarie fonti di cibo delle popolazioni locali prima che i conquistatori spagnoli ne vietassero la coltivazione, perché si riteneva che questo cibo fosse tossico, ed era inoltre legato a ritualità pagane che gli spagnoli volevano reprimere, cancellando così secoli e secoli di tradizioni locali.

Oggi questo curioso ortaggio è reperibile nei negozi etnici soprattutto nel Nord Europa ed è ottenibile da seme, che può essere acquistato sul web. Ha bisogno di clima mite e cresce rapidamente, nel giro di due mesi le foglie sono pronte da raccogliere. Molto diffuso oggi in Cina, è noto come Yin Tsai.

Gli  spinaci messicani

Chenopodium giganteum è chiamato anche tree spinach, albero degli spinaci, per le grandi dimensioni della pianta, oltre due metri nelle sue terre d’origine centro-americane. Oltre a essere gradevole di sapore è anche molto bella: le foglie hanno sfumature violette a partire dalla base.

Questo spinacio messicano si coltiva da seme, facendolo germogliare in vaschette o seminiere, e si trapianta in piena terra, al sole, da fine aprile in poi. Ben irrigato, cresce rapidamente e fornisce foglie ottime se scottate in olio e aglio e unite a frittate, ripieni di pasta o semplicemente condite con un filo di olio. Se trova un ambiente idoneo e va a seme, la pianta facilmente si riproduce, diventando persino infestante.

Ma esiste un’altra pianta commestibile, Cnidoscolus aconitifolius, chiamata anch’essa tree spinach o spinacio messicano, e anche chaya, appartenente alla famiglia delle Euforbiacee (è simile alle piante di ibisco e manioca): ha foglie lunghe e rugose e fiori bianchi. Le foglie ricordano quelle del cavolo e sono commestibili solo previa cottura.

La chaya richiede ambienti caldi, umidi e luminosi e cresce anch'essa fino ai 2 metri d'altezza. Resiste agli insetti, alla pioggia e alla siccità.

In Centro America le foglie di chaya vengono bollite per 20 minuti e consumate condite con olio o burro, mais e semi di zucca. Oppure entrano in zuppe, brodi, riso, e vengono utilizzate nella preparazione di tortillas, empanadas, frittate e creme o diversi piatti tradizionali regionali.

Spinaci dalla semina alla raccolta, e i falsi spinaci - Ultima modifica: 2019-09-26T07:31:31+02:00 da Redazione Passione In Verde