L’azalea appartiene alla numerosa famiglia delle Ericacee che comprende circa 700 specie, ma grazie a nuove ibridazioni il numero è inevitabilmente destinato ad aumentare. Il suo nome scientifico è Rhododendron, parola composta che deriva dal vocabolo greco rhodon = rosa e dendron = albero, ossia albero delle rose.
Le azalee sono originarie di molti Paesi diversi: Cina, Giappone, Africa, Europa, Tibet, India e altri. La mole quantitativa della specie ha suggerito di dividerle in due subgeneri, il primo in Eurhododendron, che comprende tutte le specie conosciute come Rhododendron, e il secondo chiamato semplicemente Azalee perché ancora non è stato loro assegnato un nome specifico. Anche la diversità morfologica riguardo alle dimensioni contribuisce a creare un po' di confusione, poiché ci sono piante a portamento arbustivo e altre a portamento arboreo.
In Giappone, il bonsai di rododendro e azalea è una delle piante più utilizzate per la realizzazione di bonsai, perché contempla tutte le caratteristiche ideali: tronco di lieve rugosità, bellissimo nebari (rappresenta la parte bassa del bonsai, composta dalle radici e dai primi centimetri di tronco), foglie piccole, crescita veloce e tolleranza alle potature drastiche.
Bonsai di azalea, la riproduzione
Sconsigliata la riproduzione da seme: non vi è certezza che la nuova piantina abbia le caratteristiche della pianta madre ed è comunque più rapida la riproduzione per talea o meglio ancora per margotta.
L'azalea è una pianta basìpeta, ossia non ha una forte prevalenza apicale ma al contrario concentra la sua energia alla base del tronco da cui spuntano facilmente polloni, che sono idonei per farne delle talee nel periodo che va da giugno a luglio. Con delicatezza si strappano alla base, senza l'utilizzo di forbici, i polloni dello stesso anno e dopo averli spolverizzati alla base con ormoni radicanti si piantano alla profondità di 2 cm in un vaso contenente terra acida (Kanuma) con circa il 50% di ghiaia sottile di fiume. Il composto va mantenuto sempre umido, mai fradicio, applicando un fungicida sistemico per evitare marciumi radicali. Dopo un paio di mesi, ad avvenuta radicazione, si rinvasano in singoli contenitori dove saranno coltivati per circa un anno prima di iniziare la loro modellatura.
La margotta è senza dubbio il metodo più rapido per ottenere un’azalea bonsai. Bisogna disporre di una pianta madre, si sceglie un ramo interessante e lo si scorteccia ad anello laddove si desidera crescano le nuove radici. Dopo aver applicato ormone radicante si ricopre la parte con sfagno e si racchiude in un foglio di plastica nera, si chiudono le estremità con dello spago facendo in modo che dalla parte superiore si possa periodicamente introdurre acqua per tenere umido lo sfagno. La radicazione non è sempre rapida, talvolta si ottiene anche dopo un anno. Con un taglio netto si separeranno le due parti avendo cura di non rovinare le nuove radici e si pone la nuova pianta in vaso da coltivazione usando torba bionda acida o ancor meglio kanuma. Qui vi rimarrà almeno per un paio di anni. Dopo l'attecchimento si eseguiranno le operazioni di modellatura dei rami anche con l'ausilio del filo se si riterrà necessario. Mensilmente e per la durata di 3-4 mesi è consigliabile l'irrorazione con fungicida sistemico per evitare la formazione di marciumi radicali.
L'annaffiatura
L'azalea è una pianta acidofila e non ama le acque calcaree. Esistono in commercio prodotti specifici per la decalcificazione dell'acqua, oppure si può utilizzare acqua preventivamente decalcificata proveniente da impianti domestici aventi tale funzione. Il substrato va tenuto costantemente umido evitando comunque ogni eccesso di bagnatura.
La posizione
Ama le posizioni soleggiate ma è meglio porla sotto leggero ombreggiante nei mesi di luglio e agosto. Proteggerla dalle prime gelate notturne mantenendola sempre in piena luce, poi all'arrivo del gelo collocarla in serra fredda. Si esclude la collocazione in ambiente surriscaldato e con scarsità di luce diretta.
La potatura dell'azalea bonsai
Sia l'azalea che il rododendro sono piante generose che danno vita a una copiosa fioritura verso il mese di maggio e la quantità dei fiori è tale che talvolta possono stressare la struttura della pianta stessa. In prossimità di questo periodo, quindi prima dell'apertura dei boccioli, si avrà cura di osservare attentamente la vegetazione eliminando tutti quei rametti che crescono direttamente verso l'alto o verso il basso.
Si eliminerà poi una certa quantità di boccioli (circa 2 terzi) soprattutto dove sono più numerosi, avendo l'avvertenza di diradarli maggiormente nella zona dell'apice che è la parte più debole della pianta.
Alla fine della fioritura sarà al massimo della sua vigoria e in questo stadio cresceranno rami e radici e saranno possibili quindi potature energiche per una migliore formazione del bonsai. Le potature dell'apice dovranno invece essere più leggere.
La pinzatura
La pinzatura dell'azalea bonsai, che si esegue con le forbici e non con le dita, è una tecnica un po' più sofisticata rispetto alla pinzatura di altre essenze. Dopo la fioritura, una volta eseguite le operazioni di potatura ed eliminati alla base i residui floreali, i rametti rimasti vanno potati lasciando su di essi una sola coppia di foglie nelle cui ascelle spunteranno due nuovi rametti che l'anno successivo porteranno due nuovi boccioli floreali.
Il rinvaso
Anche il rinvaso va fatto subito, a fine fioritura contemporaneamente alla potatura. Bisogna pulire “accuratamente” il ceppo radicale togliendo il vecchio terriccio ed eliminando in parte le vecchie radici per stimolare l'emissione di nuovi capillari. Si utilizza naturalmente un substrato acido, preferibilmente terra di Kanuma, avendo cura di farlo penetrare con un sottile bastoncino in tutti gli interstizi dell'apparato radicale.
La concimazione
L’azalea bonsai ha bisogno di un’abbondante e costante concimazione senza la quale andrebbe incontro a una perdita di vigoria e mancanza di fioritura. Il concime organico a lenta cessione, specifico per bonsai da fiore, è quanto di meglio si possa fornire a questa pianta. La concimazione si esegue dalla primavera all'autunno con la sospensione durante la fioritura pena la perdita della stessa.
(Foto e testi di Vivai Ghellere)