rododendro
Le piante acidofile, come i rododendri nella foto, hanno bisogno di un terreno e di un'acqua d'irrigazione con pH acido.
Le piante acidofile sono facili da coltivare se si conoscono i piccoli segreti per fare vivere bene. Un insieme di cure assolutamente indispensabili, che garantiscono il successo

Spettacolari, ma esigenti: questa potrebbe essere la definizione giusta per descrivere le piante acidofile. Per avere il meglio da rododendri, azalee, camelie, ortensie & co., è indispensabile rispettare alcune regole di coltivazione, non difficili, ma fondamentali per conservare il vigore e la bellezza delle piante, in giardino e in vaso sul terrazzo.

Acidofile: quali specie sono

La categoria "acidofile" comprende, fra gli arbusti, tutte le azalee e i rododendri, le camelie, le ortensie, le gardenie, la pieris, la skimmia, la kalmia, le fucsie, il corbezzolo e le eriche. Sempre tra gli arbusti, non sono propriamente acidofile, ma di sicuro non amano il calcare altre piante come gli ibischi esotici, la mahonia, la berberis.

Tra gli alberi, molto sensibili alla natura dell’acqua e del terreno sono gli aceri giapponesi, le magnolie da fiore, Nyssa sylvatica, il faggio, il castagno, la betulla e il liquidambar. Pesco e frutti di bosco (tranne il rovo da more) sono tendenzialmente "acidofili".

Tra le piante perenni acidofile ci sono le felci e i papaveri dell’Himalaya.

Tra le piante d'appartamento sono più o meno acidofile la pianta del caffè, la Polyscia, le saintpaulie (violette africane), l'anturio, i filodendri, la beaucarnea (pianta mangiafumo) e la pachira.

Acidofile: dipende dal pH

Il parametro noto come pH si riferisce all’acidità o alcalinità (basicità) di una soluzione o mezzo. Questi possono essere un preparato chimico, un farmaco, un cibo, l’acqua (anche quella dell’acquedotto domestico) o un terreno: questi ultimi due casi incidono direttamente sulla salute delle piante. Le caratteristiche acide o alcaline di un terreno sono determinanti per la scelta e la coltivazione delle specie ornamentali, degli ortaggi e dei frutti.

Si può misurare l’acidità o alcalinità di terreno e acqua mediante i kit reperibili presso i garden center e i consorzi agrari e su internet (esiste anche quello per l’acqua dei laghetti ornamentali). Il dato ricavato non è preciso come quello ottenuto nei laboratori specializzati in ricerche agronomiche, ma è un indicatore sufficiente per l’uso a livello amatoriale.

Come modificare il pH del terreno per le acidofile

I sistemi per modificare il pH del suolo, se è troppo alcalino e quindi non idoneo per le piante acidofile, consistono nell’incorporare ammendanti (terriccio da compost), torba e fertilizzanti a base di solfato di ammonio o specifici per piante acidofile, o nell'usare additivi speciali a base di solfati per la diminuzione dell’alcalinità.

Meglio ancora, utilizzate terricci per azalee (per acidofile), che sono concepiti appositamente per le esigenze di questo tipo di piante. Se le piante sono coltivate in giardino può essere consigliabile creare delle piccole collinette di terriccio per acidofile nel quale piantare gli esemplari; ciò favorisce anche il buon drenaggio dell’acqua che nei terreni alcalini e argillosi (tipici per es. della Pianura Padana) rischia di creare problemi di marciume radicale. Un metodo utile per acidificare leggermente il terreno consiste nello spargere intorno alle piante aghi di pino, abete o altre conifere.

Innaffiare le acidofile con acqua non calcarea

Questo è forse il problema più difficile da risolvere, perché l’acqua delle reti idriche è spesso ricca di calcare e quindi non idonea per le acidofile. L’ideale è quella piovana. In sua mancanza, usate quella del rubinetto, ma lasciatela decantare per 24 ore nell’annaffiatoio.

Irrigate con regolarità, mantenendo il terreno leggermente umido ma non fradicio. Non lasciate acqua stagnante nel sottovaso e non spruzzate acqua sui fiori, per non danneggiarli. Invece è gradita la nebulizzazione sulle foglie in piena estate, nelle ore serali, sempre con acqua piovana o decantata.

Il trapianto delle acidofile in vaso e in terra

Tutte le acidofile richiedono vasi profondi perché in genere sono piante che crescono vigorosamente. Le uniche che accettano vasi piccoli sono le eriche utilizzate come piante stagionali. Il vaso deve avere sul fondo uno strato di argilla espansa per il drenaggio.

Se il trapianto avviene in giardino, sul fondo della buca è utile stendere uno strato di ciottoli, per lo stesso motivo.

Per approfondire

Kalmie - Ultima modifica: 2019-02-12T13:12:09+01:00 da Elena Tibiletti
Fucsie - Ultima modifica: 2019-02-12T13:17:00+01:00 da Elena Tibiletti
Camelie - Ultima modifica: 2019-02-12T13:11:39+01:00 da Elena Tibiletti
ACIDOFILE, tutti i segreti per coltivarle bene - Ultima modifica: 2018-04-20T08:40:35+02:00 da Redazione Passione In Verde