L’acero è una pianta appartenente alla famiglia delle Aceracee comprendente alberi e arbusti decidui distribuiti nell'emisfero settentrionale tra America, Europa, Cina e Giappone. Oggi si raggiungono circa 300 fra specie e varietà: in Europa e nell’America settentrionale alcune specie sono coltivate soprattutto per il legno, altre, come l'Acer saccharinum, vengono utilizzate, soprattutto nel Nord America, per produrre il ben noto sciroppo d'acero.
Le specie coltivate in Cina e Giappone, apprezzate per le foglie decorative, si sono diffuse su tutto il territorio in terreni molto diversi e ad altitudini variabili tra i 100 e i 1300 metri sul livello del mare e sono anche quelle maggiormente usate per essere coltivate a bonsai perché sono particolarmente robuste, reagiscono bene alla potatura, si modellano facilmente e dimostrano una buona longevità, oltre ad avere, per loro natura, foglie di piccole dimensioni.
Tra le più note varietà di acero ricordiamo il buergerianum, il palmatum, il campestre, l'acero monspessulanum, il deshojo, l'Arakawa, il dissectum, il Benichi Dori, il corallinum, il Katsura, il Kyohime, il Seigen, il Seiryu, il Shishiga Shira e il palmatum viridis.
Dove mettere il bonsai di acero
Pur essendo l'acero un’essenza forte, necessita comunque di alcuni accorgimenti per il fatto di essere coltivato in vaso e come bonsai. Ama il sole, tuttavia nei mesi estivi deve essere sottoposta a ombreggiamento per evitare un’eccessiva disidratazione che porterebbe a un arricciamento e conseguente disseccamento delle foglie. Lo stesso effetto potrebbe accadere anche in caso di carenza idrica.
Durante l'inverno è opportuno che almeno la zolla possa essere riparata dalle temperature fortemente inferiori allo zero termico; ideale la sua collocazione in serra fredda.
Innaffiatura
L’innaffiatura è un'operazione che va eseguita con estrema cura; non esiste una regola che indichi con precisione la frequenza delle innaffiature perché ciò dipende da molteplici fattori, si può dire che il bonsai va assolutamente innaffiato quando il terriccio sta per asciugare ma che ancora non lo è, e al contrario non lo si deve fare quando il terriccio è ancora umido.
Un eccesso di acqua (anche quella piovana) provoca un eccessivo allungamento degli internodi. Serve quindi un po' di esperienza per capire il momento più idoneo per l'innaffio. Per chi è alle prime armi può essere di aiuto l'uso di rilevatori di umidità.
Rinvaso
Si consiglia di effettuare il rinvaso nel periodo primaverile, quando le gemme stanno ingrossando ma non sono ancora aperte, ma è opportuno farlo ogni qualvolta si manifesta una situazione di stallo della crescita, o manifestazioni anomale, unitamente all'eccessivo compattamento del terriccio; un segnale evidente può essere la difficoltà di penetrazione nella zolla, dell'acqua di annaffiatura.
Per gli aceri sono consigliati sempre vasi smaltati e colorati che armonizzino o contrastino la colorazione delle foglie (beige, verde acqua, azzurro cielo, blu o verde muschio).
Contestualmente al rinvaso bisogna anche eseguire una potatura di contenimento delle ramificazioni, per riequilibrare l'energia della pianta in seguito al taglio delle radici.
Terminate queste procedure si porrà il bonsai in un luogo luminoso e riparato dall'aria, almeno per una quindicina di giorni, evitando l'asciugatura del nuovo terriccio.
Per l'acero il terriccio più idoneo è la terra di akadama, la sua granulometria consente una buona aerazione delle radici che, prima di essere immesse nel nuovo terriccio dovranno essere accuratamente pulite, districate e potate, soprattutto quelle più grosse e prevalenti.
Concimazione
L’acero non necessita di abbondanti concimazioni ma predilige concimi di ottima qualità studiati appositamente per i bonsai a foglia caduca.
Il periodo invece in cui lo si somministra deve avere la seguente periodicità: concimazione leggera in primavera dopo l'apertura delle foglie, che continuerà fino all'arrivo dell'estate per cessare definitivamente nei mesi di luglio e agosto. A settembre si ricomincerà a concimare un po' più abbondantemente, per cessare poi entro la fine di ottobre, epoca in cui l'acero si prepara alla stasi invernale. La concimazione autunnale è molto importante perché il bonsai accumula al suo interno le sostanze che servono alla sua sopravvivenza durante l'inverno e avere poi una sufficiente energia per riaprire le gemme alla primavera successiva.
Potatura e pinzatura dell’acero bonsai
La realizzazione di un bonsai è una continua ricerca estetica secondo canoni prestabiliti (stili), nel rispetto comunque della morfologia, della fisiologia della pianta e dei suoi fabbisogni.
Anche la potatura va eseguita nei periodi concessi dalla pianta e mai al di fuori di questi, pena il disseccamento di rami e nei casi più gravi anche la perdita della pianta stessa. La potatura di formazione si esegue in autunno alla caduta delle foglie per quanto concerne i rametti sottili, o durante l'inverno se si devono tagliare o eliminare grosse branche. Quest’ultima operazione, infatti, si può eseguire solo quando la pianta è in totale dormienza e la linfa non scorre più al suo interno, ogni taglio significativo deve essere ricoperto da pasta cicatrizzante. L’obiettivo della potatura deve essere quello di creare una ramificazione fitta e sottile senza intersecazioni o incroci di rami e rametti.
L’acero, poiché esprime una vigoria primaverile alquanto elevata, tenderà a emettere poderose cacciate con la formazione di lunghi internodi che dovranno essere subito contrastati da una operazione detta di pizzicatura dei germogli: quando si saranno aperte due o tre coppie di foglioline (ricordare che le foglie sono opposte) con le dita si asporteranno le prime due coppie apicali lasciando solo la prima coppia più arretrata, la pianta reagirà emettendo nuovi germogli, anche arretrati, su cui si ripeterà la pinzatura a eccezione dei punti in cui sarà necessario lasciar crescere il ramo fino a misura adeguata. Questa operazione si farà durante tutta la fase di crescita stagionale, ossia fino a quando la pianta avrà la forza di emettere nuovi germogli.
Patologie
Se l'acero è coltivato rispettando le indicazioni riportate in questa breve nota, patologie e attacchi parassitari saranno quasi inesistenti. Nel caso tuttavia ciò potesse accadere, consideriamo che le più probabili siano attacchi di afidi, cocciniglie, ragnetto rosso (Tetranychus urticae) o malattie fungine come l'oidio, per ognuno di questi casi il prodotto da utilizzare deve essere specifico per ogni singolo patogeno o parassita.
(Si ringraziano Vivai Ghellere)
Ecco il video tutorial sulla pinzatura dell'acero bonsai: