Pianta comunissima nelle case, perché è quasi indistruttibile, la kenzia (Howea forsteriana), appartenente alla famiglia Palme, resiste in parecchie condizioni limite (sotto il sole e in ombra, con poca acqua, senza concime) ed è molto longeva (30 anni e più), grazie alla crescita assai lenta.
Per questo motivo, gli esemplari grandi sono costosi, oltre che ingombranti: sono adatti a saloni di ricevimento o spaziosi luoghi di rappresentanza. È però facile trovare soggetti piccoli (altezza 30-50 cm) a buon mercato: l’acquisto è valido perché si tratta di una specie robusta, bella ed elegante, aggraziata e leggera.
Com’è fatta la kenzia
La kenzia è una pianta a forma di palma, in natura alta fino a 20 m, in vaso fino a 3 m. Ha foglie molto grandi, arcuate, con lamina allargata a ventaglio, di colore verde intenso, con lungo gambo fibroso.
I soggetti adulti, in condizioni ottimali, producono mazzi ramificati di spighe di fiorellini di colore verde-marrone.
Dove e come si coltiva la kenzia
- Questa palma è arrivata dall’isola di Lord Howe, nell’Oceano Pacifico, da cui il nome Howea.
- In Occidente si coltiva in vaso in plastica, di diametro 20 cm per un esemplare alto 40 cm. Ogni 2-3 anni va rinvasata in un contenitore di due misure in più in aprile-maggio; oltre i 50 cm di diametro basta rinnovare il terriccio superficiale ogni primavera. Il substrato deve essere costituito da una parte di terriccio universale e una di torba, con una manciata di perlite o sabbia e una di humus. Necessita di un ottimo drenaggio sul fondo del vaso.
- Ama un’esposizione alla luce, meglio senza raggi solari diretti, ma le piante adulte vivono anche in penombra o con la luce artificiale.
- La temperatura ideale è compresa fra 16 e 25 °C, con una minima di 12 °C; tollera fino a 32 °C. Da maggio a settembre gradisce la collocazione in esterni, in posizione luminosa ma non soleggiata; deve stare in casa nei restanti mesi.
- Fornite acqua in primavera-estate una volta a settimana, in autunno-inverno ogni 10-15 giorni, direttamente sul substrato già ben asciutto.
- Concimatela da maggio ad agosto, ogni mese nell’acqua d’irrigazione, con prodotti per piante verdi.
- Quando le foglie si seccano per più della metà, meglio reciderle alla base con le cesoie o il segaccio; se sono solo le punte a essere secche o annerite, con un paio di forbici tagliatele nel punto in cui restano verdi.
- La moltiplicazione è impossibile in casa perché avviene solo tramite seme fresco.
- Sono necessarie le vaporizzazioni della chioma, soprattutto in estate e in inverno con il riscaldamento acceso, quando devono essere giornaliere, mentre nelle altre stagioni possono essere a giorni alterni. Non ama le correnti d’aria fredda.
- Attenzione nel maneggiarla: gli steli che portano le foglie, oltre che robustissimi, sono anche molto taglienti, soprattutto lungo i margini e, se li dovete tagliare, munitevi di un paio di robusti guanti da lavoro, meglio se del tipo antitaglio.
Malattie e parassiti della kenzia
- Se alla base della pianta compaiono zone nerastre e le foglie perdono lucentezza e consistenza, si piegano e appassiscono, è un eccesso d’acqua.
- Se le foglie presentano le punte secche e il seccume lentamente si estende a tutta la lamina, è la mancanza d’umidità; aumentate le vaporizzazioni e fornite appena un po’ più d’acqua d’irrigazione.
- Se le foglie divengono appiccicose e biancastre, con zone disseccate e, urtate, si levano minuscoli moscerini bianchi che subito dopo vi si riappoggiano, è la mosca bianca (aleurodidi).
- Se notate degli scudetti ancorati ai lunghi gambi della kenzia, le responsabili sono le cocciniglie Chrysomphalus aonidum e Pinnaspis aspidistrae, entrambe di origine asiatica. Per combattere efficacemente questi insetti è importante intervenire ai primi sintomi. All'inizio le cocciniglie possono essere rimosse strofinando le foglie con un batuffolo imbevuto di alcool.