Huernia, piccole succulente capricciose

Le Huernia sono piccole piante succulente, simili a cactus, ma completamente diversi nel fiore. Non sempre però si ottiene la fioritura: leggete come fare

Il genere Huernia (Asclepiadacee) comprende piante facili da mantenere, un po’ meno da far fiorire, nel senso che sono un po’ “capricciose” e, anche a dare loro tutte le condizioni adatte, non sempre si degnano di regalare i loro particolari fiori.

Le Huernia provengono dal Sud Africa e ne esistono alcune decine di specie. Assomigliano molto ad altri due generi, Stapelia e Orbea, che nell’insieme si distinguono tra loro quasi solo per le caratteristiche del fiore.

Com’è fatta la Huernia

Il fusto è carnoso, alto fino a 20 cm, percorso longitudinalmente da 4-5 costole ornate di spine morbide, ed è di color verde scuro-porpora-bruno; le piante sono pollonifere e in breve tempo producono così tanti fusti da poter formare ampi tappeti, anche in vaso. Le foglie mancano.

In estate producono fiori a cinque punte, campanulati, in colori insoliti (giallognolo, verdastro, marrone) puri o mescolati fra di loro, bicolori tra esterno e interno, durevoli, ma dall’odore sgradevole che, nei luoghi d’origine, attira le mosche, gli insetti deputati all’impollinazione.

Con i loro piccoli fusti molto succulenti, suddivisi in costolature e muniti di spinule (residuo delle foglie scomparse), possono trarre in inganno e far pensare a piccoli cactus, con cui però non hanno nulla in comune.

Dove e come si coltiva

Le dimensioni ridotte sconsigliano la coltivazione in piena terra (eventualmente in un angolo della roccaglia, se la pianta ha già molti fusti) perché è facile pestarla, anche in base al colore dei fusti che si confonde con il terreno. Vive benissimo in ciotole di terracotta, la scelta obbligata nelle zone a clima non mite.

In estate va tenuta a mezz’ombra, ma al sole pieno nelle restanti stagioni. Sopporta una temperatura minima di 2 °C e massima oltre 40 °C. Da novembre a marzo va ricoverata in una stanza fresca, a 5-12 °C, sospendendo le annaffiature.

Si rinvasa, in primavera, solo dopo che i fusti hanno riempito completamente tutto il vaso, utilizzando un substrato sciolto, costituito per la maggior parte da lapillo vulcanico unito a un po’ di terra fertile, e con un buon drenaggio sul fondo del vaso.

L’acqua deve essere regolare, non troppo distanziata né troppo abbondante, da maggio a settembre.

Si concima da maggio a settembre ogni 30 giorni con un prodotto liquido per piante grasse nell’acqua d’irrigazione.

Si moltiplica per talea, tagliando i fusti e lasciandoli asciugare qualche giorno.

Ogni huernia nella sua vita verrà sicuramente attaccata dalle cocciniglie cotonose, fiocchetti bianchi localizzati alla base dei fusti o attorno ai fiori. Se le pinzette non bastano a eliminarle, è necessario utilizzare un anticocciniglia.

Huernia, piccole succulente capricciose - Ultima modifica: 2020-01-12T07:20:44+01:00 da Redazione GI