Brillano nell'ultimo sole novembrino le belle bacche delle berberis, arbusti che, nelle loro varie specie, condividono valori importanti per chi sceglie il giardinaggio ecosostenibile: la bassa manutenzione, l'adattabilità, la lunga vita, la capacità di creare siepi che all'aspetto ornamentale uniscono quello utile. Le bacche sono gradite agli uccellini e le potenti spine sono un deterrente contro le intrusioni.
Le berberis per siepi e cespugli misti
Sono oltre 450 le specie censite dai botanici: un numero altissimo e sparso un po' ovunque nel mondo, dall'Europa alla Cina, da dove arrivano alcune di quelle più usate a scopo ornamentale mentre dal Cile arriva il grazioso Berberis darwinii. Le sue varietà sono da apprezzare per la brillante fioritura giallo oro a inizio primavera; i fiori sono, in alcune varietà, sfumati di rosso e di arancio, come in 'Firefly'. Le bacche che appaiono in estate e permangono a lungo, se i merli non ne fanno banchetto, sono di un bel colore blu. Le foglie sono lucide e coriacee, sempreverdi.
Berberis julianae è una specie cinese che cresce lentamente formando un cespuglio folto e intricato, il cui fogliame sempreverde si colora, in primavera e in autunno, di sfumature rosse più o meno intense. Alla gialla e profumata fioritura seguono grappoli di frutti neri ma ricoperti di pruina bianca.
Molto usato anche come siepe è Berberis ottawensis ‘Superba’: arbusto che perde le foglie in autunno, e che da primavera a ottobre è coperto di piccole foglie porpora. Dopo la fioritura gialla, si riempie di mazzetti di bacche rosse.
Il giapponese Berberis thunbergii è molto usato per comporre siepi, rese interessanti dalla fioritura gialla ad aprile e dal bel fogliame che, in alcune varietà, assume colori splendidi: Berberis thunbergii 'Goruzam' ha foglie di un colore rosa-arancione stupefacente, mentre 'Crimson Pigmy' è nano e compatto, forma cespuglietti tondeggianti com fogliame dal rosa intenso al viola profondo. Non manca neppure il colore oro: 'Sunjoy Gold Beret' si copre di foglioline gialle e ha, in più, il vantaggio di tollerare bene lo smog urbano.
Nei vivai italiani si trova anche Berberis buxifolia, con foglie piccole, e parecchie varietà di Berberis thunbergii e B. darwinii, ma va detto che in terreno argilloso possono dare un esito meno soddisfacente: 'Rose Glow' perde le macchie bianche, 'Golden Ring' perde il bordino giallo a causa della natura del suolo. Ma si rimedia facilmente con le varietà più tradizionali: 'Atropurpurea' e la normale, splendida Berberis vulgaris sono una facile certezza.
Coltivare Berberis darwinii
- Originario del Cile, come i tanti altri crespini regala un notevole effetto ornamentale, sia in esemplari isolati, che in macchia o per siepe. Rimane denso e compatto in ogni stagione.
- Descrizione: arbusto di circa 2 m d’altezza, ordinato, con rami eretti abbondanti fin dalla base, molto spinosi. Fogliame persistente, color verde brillante. Si ammanta di numerosi mazzetti di fiori gialli in maggio, seguiti da frutti bluastri in autunno, apprezzati dagli uccelli.
- Clima: continentale, con esposizione al sole o mezz’ombra.
- Terreno: preferibilmente sciolto e leggermente acido, anche povero.
- Cure: piantagione a 1 m di distanza; sopporta molto bene la potatura.
- Adatto a: giardini urbani dove resiste all’inquinamento e alle malattie.
Coltivare le berberis
Per favorire il rapido sviluppo di una siepe di berberis conviene effettuare la piantagione in autunno o a fine inverno, in terreno profondo e fertile, arricchito con sostanza organica e privo di ristagni idrici. Nei primi due anni occorre innaffiare con generosità, poi le piante diventano sufficientemente robuste da tollerare irrigazioni più irregolari (ma comunque sempre abbondanti).
Il bel fogliame dei vari tipi di Berberis può essere sempreverde o deciduo: i sempreverdi sono coltivati per le graziose foglie lucide e per le sontuose fioriture (B. darwinii, B. x stenophylla), i decidui soprattutto per gli splendidi colori autunnali e le bacche vivaci, rosse, rosa, nere o blu, che durano tutto l’inverno. Essendo un arbusto spinoso, è molto adatto a creare siepi che riducono il rischio di intrusioni, sia da parte di animali di media e grossa taglia (i rami sono molto fitti) sia da parte di malintenzionati. Le specie nane si adattano perfettamente ai piccoli spazi, ai vasi (se profondi) e ai giardini rocciosi.
Preferiscono posizioni soleggiate (indispensabili per le specie decidue) o semiombreggiate. Adattabili anche a terreni poveri e difficili, gradiscono comunque suoli asciutti, freschi, lievemente acidi. Tollerano benissimo le potature, resistono allo smog e quindi sono perfetti per il verde urbano. Si moltiplicano per seme o per talea.
Berberis come pianta officinale
La Berberis vulgaris (o crespino europeo) è anche un noto rimedio omeopatico. Oggi si stanno sperimentando anche gli effetti anticolesterolici delle bacche: contengono una sostanza, la berberina, che riduce il livello totale di colesterolo nel sangue, migliorando di gran lunga le capacità del fegato di gestire il colesterolo e potenziando gli effetti dei naturali inibitori dei recettori di colesterolo. Sono in corso anche sperimentazioni che riguardano le proprietà anticancerogene di questa sostanza. Le bacche hanno proprietà amaricanti, toniche, astringenti, febbrifughe, depurative, diuretiche; oggi si ritiene che possano trovare impiego anche per la prevenzione dei tumori.
Per assaggiare le bacche del crespino conviene aspettare i freddi intensi di novembre. Infatti è solo dopo le prime gelate che si riduce l'effetto asprigno della polpa; a quel punto i frutticini rossi possono trovare impiego in cucina per la preparazione di gelatine e succhi che risultano molto nutritivi perché molto ricchi di acido malico (responsabile del sapore aspro) e di vitamina C.