lithops
Con le Lithops si possono creare piccole composizioni minimali.
Le Lithops sono piante grasse molto piccole, da coltivare solo in vaso per creare graziose composizioni zen. E poi fioriscono...

Le Lithops, o "pietre vive", assomigliano davvero a piccoli sassi o pietre, almeno finché non fioriscono: la corolla è sproporzionata rispetto al minuscolo fusto, e anche per questo rappresentano una stupefacente meraviglia per l’appassionato.

Il genere è stato scoperto solo nel 1811, ma è stato studiato in modo sistematico solo negli ultimi 70 anni, scoprendo almeno 500 tra specie, sottospecie e varietà.

Appartenenti alla famiglia delle Aizoacee, provengono dal Sud Africa. Le circa 50 specie coltivabili richiedono pochissime cure; sono perciò adatte a chi ha poco tempo o è un po’ distratto...

L’imperativo è di lasciarle completamente a riposo durante i mesi invernali: devono rimanere in un locale mediamente luminoso a temperatura compresa fra 5 e 10 °C, del tutto senz’acqua.

Dalla fine di marzo si riportano all’aperto, riprendendo con gradualità a bagnarle: non eccedete mai con l’irrigazione, per non incorrere in marciumi radicali insanabili. Se il vaso appare troppo piccolo rispetto agli esemplari contenuti, procedete a un rinvaso in una miscela di metà sabbia di fiume e metà terriccio per piante succulente. Da aprile, alla poca acqua aggiungete, ogni 15 giorni, una dose di concime liquido per piante grasse: favorirà la fioritura.

È possibile creare giardini rocciosi in miniatura, che ricordano i giardini giapponesi.

Come sono fatte le Lithops

I “sassi viventi” o “pietre vive” sono curiose piante grasse originarie dell’Africa meridionale, di piccolissime dimensioni (sono alte e larghe quanto una moneta da due euro) che assomigliano veramente a sassolini, di colore grigio o verde scuro.

Si “animano” solo quando fioriscono, producendo fiori gialli, bianchi o rosa, sproporzionati rispetto alle dimensioni della pianta: arrivano a misurare fino a 5 cm di diametro. Compaiono in giugno-luglio, se la pianta ha almeno cinque-sei anni d’età.

Dove e come si coltivano

Le minime dimensioni rendono impossibile coltivarle in piena terra, dove verrebbero inevitabilmente schiacciate. I vasi si spostano in esterni da maggio a settembre.

Si dispongono in vasi bassi e larghi o in ciotole in terracotta che ne possano ospitare un gran numero, a 4-5 cm di distanza, coprendo il terriccio nudo con sassi veri di colore e forma diversa rispetto a quella delle piantine.

Il substrato ideale è quello per piante grasse, oppure costituito da metà sabbia, metà lapillo e un pugnetto di terra ricca di humus, con un drenaggio perfetto.

Amano il sole, che non causa bruciature alle piantine.

Si annaffiano, poco, una volta al mese da marzo a ottobre, e una volta al mese si concimano con un prodotto per piante succulente fra marzo e luglio.

In inverno devono essere ricoverate al chiuso, a temperature comprese fra 8 e 15 °C, senza annaffiarle: tollerano anche l’ambiente caldo dell’appartamento, ma in questo caso non andranno a riposo e non fioriranno l’estate successiva.

Malattie e parassiti delle Lithops

Le cocciniglie, scudetti scuri localizzati tra le radici, che si combattono al rinvaso, aggiungendo al terriccio una modesta dose dell’apposito insetticida oppure, in maniera più casalinga, disponendo in fondo al vaso una pallina di naftalina.

I marciumi radicali causati dal ristagno idrico o da annaffiature eccessive.

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30102 - Ultima modifica: 2019-11-29T15:33:36+01:00 da Elena Tibiletti
Lithops o “sassi viventi” o “pietre vive”, per una ciotola zen - Ultima modifica: 2020-01-10T07:14:18+01:00 da Redazione GI