Una bellezza sommessa e gentile, carica di forza vitale: è il messaggio meraviglioso offerto dai fiori che sbocciano nel cuore dell’inverno, quasi sempre bulbose. Quando giardino e terrazzo sono poveri di emozioni non rimangono che loro a sfidare i rigori delle notti sottozero. La natura li ha dotati di un’eccezionale resistenza all’azione disgregante del gelo, ma anche di una grazia incantevole e commovente.
Ed è anche per questo che in tante culture diverse i fiori invernali sono portatori di messaggi positivi e di leggende antichissime, come quella di Eva che, scacciata dal Paradiso terrestre insieme ad Adamo, si trovò ad affrontare l’inverno freddo, gelido e buio. Ma un angelo generoso gettò sulla nuda terra una manciata di fiocchi di ghiaccio che si trasformarono in altrettanti fiori, i bucaneve, che divennero simbolo di speranza, rinascita e forza.
Bulbose invernali: il bucaneve
Il bucaneve è una piccola pianta robusta, presente in natura in tutta Italia: solo in Sicilia è raro e in Sardegna non è mai, finora, stato rinvenuto allo stato spontaneo. Troppo calda e asciutta è l’estate mediterranea per questa specie che vive il suo momento vitale nel cuore dell’inverno per poi entrare in riposo quando le temperature diurne e notturne si alzano sopra i 15 °C, ed è anche per queste sue preferenze che in pianura è raro, mentre è di facile reperimento nei boschi alpini e appenninici, dai 200-300 m di quota fino alla media montagna. In alcune Regioni italiane è un fiore sottoposto a tutela, non tanto perché sia raro, ma in quanto la sua distribuzione è spesso molto frammentaria ed è quindi indispensabile tutelare i piccoli ecosistemi boschivi in cui trova le condizioni ideali per vivere e riprodursi.
In giardino e in terrazzo invece il bucaneve fa parte di quel gruppo di fiori indispensabile per regalarsi emozioni invernali, insieme a crochi, eranthis, scille, muscari e iris. Spesso il bucaneve, Galanthus nivalis, viene confuso con il campanellino, Leucojum vernum.
Bulbose invernali: il campanellino
Il campanellino è presente, con la specie L. autumnale, anche nei boschi di Sicilia e Sardegna, dove sboccia in autunno, mentre quello estivo, L. aestivum, va in fiore intorno ad aprile. Se avete un dubbio, osservate la forma del fiore: il bucaneve ha una corolla con petali appuntiti, mentre il campanellino ha fiori tondeggianti.
Entrambe queste specie apprezzano posizioni luminose e soleggiate in inverno ma fresche e ombrose nel resto dell’anno: conviene dunque coltivarli in vasi e ciotole da spostare strategicamente in posizioni ben visibili da dicembre a marzo-aprile, oppure in piena terra sotto alberi e siepi. Bucaneve e campanellino non sempre attecchiscono bene e possono dare qualche delusione, ma in compenso una volta naturalizzati non richiedono alcun intervento e li vedrete sbocciare per anni.
Bulbose invernali: il croco
I crochi sono invece molto facili e quasi sempre il successo è assicurato. A queste piccole bulbose basta uno strato di terra di qualche centimetro per sbocciare in tanti colori freddi (tutte le tonalità dal bianco al blu, lilla, viola...) o caldi (giallo, arancione, rosso, anche con vivaci striature). Sbocciano in inverno tra i fili d’erba ancora macerati dal gelo, escono dalla neve con boccioli appuntiti che sembrano perforare il ghiaccio. L’effetto migliore è quello spontaneo, in macchie sparse ai piedi degli alberi, nel manto erboso e sotto gli arbusti ancora nudi e immobili nel freddo.
In vasi e ciotole, se tenuti in zone riparate, si aprono già a dicembre e insieme a narcisi e giacinti è facile trovarli pregermogliati, da novembre-dicembre in poi, per comporre scene primaverili precoci e incantevoli.