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Bianco. Come la neve che potrebbe regalare uno spettacolo fiabesco proprio nel giorno di Natale. Come la barba canuta di Babbo Natale, a cui i bimbi non credono più, mentre i grandi vorrebbero poterci ancora credere. Come la purissima nascita di Gesù, il 25 dicembre. Insieme con il rosso è il colore classico del Natale e dell’inverno innevato.

Se il rosso ce lo regala la stella di Natale, il bianco candido lo possiamo trovare nello spatifillo. È vero che lo troviamo in vendita, rigoglioso e splendido, durante tutto l’anno, ma è anche vero che rappresenta una valida alternativa alla “scontata” poinsettia. Oltretutto il suo mantenimento è di gran lunga più semplice rispetto alla star del periodo, che soffre troppo per gli spostamenti, le temperature, le annaffiature che possono provocarne un deperimento rapido. Lo spatifillo, invece, non soffre particolarmente negli spostamenti, e assicura il successo anche ai “pollici neri: basta solo ricordarsi di bagnarlo con regolarità, non richiede ulteriori attenzioni!

Non solo BIANCO

Lo spatifillo appartiene alla grande famiglia delle Aracee ed è originario di Venezuela e Colombia, dove vive nelle foreste tropicali lungo le sponde di fiumi, stagni e laghi. Questo indica la sua spiccata preferenza per un substrato sempre umido, che deve ritrovare anche quando viene coltivato in appartamento. Tant’è vero che gli esemplari miniatura si utilizzano anche come piante d’acquario d’acqua dolce!

Il nome Spatiphyllum è tutto un programma: viene dal greco spatha, spata (cioè lamina), e phyllon, foglia, a causa della forma, simile a una foglia, della spata dell’infiorescenza. Quest’ultima è candida, ben visibile nel sottobosco tropicale per attirare gli insetti pronubi, e dura intatta per alcune settimane, dopodiché assume un colore verde che segnala la fine della fioritura: quando la parte color crema all’interno prende una tinta bruna, è il momento di tagliare il lungo gambo nel punto in cui fuoriesce dalla foglia che lo porta. In appartamento lo spatifillo rifiorisce piuttosto facilmente tra marzo e settembre, anche se non sempre mantiene le stesse dimensioni del “fiore” che aveva in vivaio.

Oggi si trovano in commercio spatifilli con la spata, oltre che nivea, di colore verde o bianco e verde, e con il fogliame striato di giallo o color platino. Ma i floricoltori si sono maggiormente sbizzarriti con le dimensioni: dai mini (alti 15 cm) ai maxi (fino a 1 m, con diametro uguale), per accontentare tutte le esigenze di spazio e di decorazione. Attenzione: gli esemplari piccoli sono più problematici per il mantenimento, in particolare per le esigenze idriche, perché una carenza li secca facilmente, e ci vuole circa un anno per recuperare dal punto di vista ornamentale la piantina, se si è salvata dalla siccità.

In posizione di RILIEVO

Il genere Spatiphyllum comprende piante rizomatose, sempreverdi, perenni, delle quali una sola viene coltivata: S. wallisii. Ha portamento cespitoso: la moltiplicazione avviene svasando l’esemplare e dividendo con delicatezza i cespi con le radici, per rinvasarli in contenitori separati. L’altezza nella specie è di 40 cm, mentre varia da 15 a 100 cm nelle varietà coltivate. Le foglie persistenti sono portate da lunghi piccioli che si originano dal rizoma; hanno una lamina coriacea, oblunga o lanceolata, acuminata, lucida, di colore verde carico e con la nervatura centrale marcata.

Una pianta adulta (può vivere anche 20 anni) arriva a un diametro di 1,30 m: non sopporta gli sfioramenti ripetuti al passaggio, quindi merita una posizione isolata e possibilmente d’effetto, per es. su un piedistallo, una cassettiera o un mobile, in modo che le foglie possano ricadere.

Un posto al (quasi) SOLE per lo spatifillo

Lo spatifillo non è particolarmente sensibile alle correnti d’aria, però ha molte esigenze in fatto di luce: deve beneficiare di una stanza a est, sud o ovest, vicino a una finestra, preferibilmente senza che i raggi raggiungano le foglie; nel caso accadesse, può comparire qualche bruciatura, ma più facilmente le foglie si schiariscono senza bruciarsi. Possiamo rifilare le parti secche oppure tagliare il picciolo di quelle ingiallite, il più in basso possibile: dopo qualche mese, tirando con delicatezza, riusciremo anche a estirpare la base dello stelo fogliare ormai secca. Se invece vive in un ambiente troppo ombroso le foglie si scuriranno, e la fioritura risulterà impossibile.

Gradisce molto trascorrere l’estate all’aperto, purché in posizione semiombreggiata, per es. sotto un albero in giardino, o sotto un portico (spostando i vasi a cielo aperto quando piove, perché beneficino dell’acqua piovana).

Vietato vaporizzarlo durante la fioritura: le spate bianche si macchiano irrimediabilmente a ogni spruzzo, quindi bisogna avvalersi di sistemi alternativi di umidificazione.

Soffre sotto i 12 °C: quando in settembre le minime notturne si avvicinano pericolosamente a questo valore, è tempo di riportarlo in casa, non senza averlo ripulito da polvere e detriti, ed esaminato bene circa la presenza di parassiti. È vero che l’aria libera tende ad allontanarli, ma è anche vero che, se l’esemplare ha patito la siccità, facilmente sarà stato preda del ragnetto rosso, ancora più difficile da debellare durante l’inverno nel caldo dell’appartamento. A meno di non posizionarlo in una stanza fresca, fra 16 e 18 °C: quella sarebbe la sua temperatura ideale, alla quale i parassiti non proliferano, le esigenze idriche si riducono, e la fioritura in primavera risulta più probabile.

Come COLTIVARE lo spatifillo

Il terriccio non deve mai asciugarsi completamente. È preferibile utilizzare acqua decalcificata o piovana, da versare nel sottovaso quando il terriccio superficiale è quasi asciutto. Il drenaggio deve essere leggero: 1 cm di argilla espansa sul fondo del vaso. Ama un’aria umida, data da vaporizzazioni giornaliere con acqua decalcificata (per non lasciare chiazze bianche sulle foglie), oppure da un dito di ghiaia coperta d’acqua nel sottovaso, o da spugnette bagnate appoggiate sul terriccio. Desidera un terriccio per piante d’appartamento, con una manciata di torba per ogni vaso. Il diametro del vaso dipende dalla taglia: per un esemplare le cui foglie arrivano a 40 cm d’altezza serve un vaso da 18 cm di diametro. Il rinvaso si effettua solo quando gli steli fogliari hanno quasi riempito tutto il terriccio e raggiunto il bordo del vaso, oppure quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio sul fondo. Si concima con un prodotto per piante da fiore da marzo a settembre nell’acqua d’annaffiatura, e con uno per piante verdi in ottobre, somministrando una dose ogni 15 giorni. Una volta al mese da ottobre ad aprile puliamo le foglie con una spugnetta umida, sostenendole con il palmo della mano.

SOS, problema in corso

Se l’acqua manca e l’aria è troppo secca, specie in inverno con il riscaldamento acceso, è facilissimo che venga attaccato dal ragnetto rosso, che avvolge le foglie con sottili ragnatele e le fa scolorire. Si combatte aumentando l’umidità e, nei casi più gravi, con un prodotto acaricida.

Se le foglie si seccano, sono l’acqua o l’umidità che mancano; se avvizziscono è invece un eccesso idrico (insanabile); se ingialliscono (nella foto) è il normale ricambio. Ritagliamo le parti secche o recidiamo il gambo alla base per quelle gialle.

ATTENZIONE, TOSSICO

Se in casa ci sono bambini piccoli, cani o gatti, attenzione allo spatifillo: contiene tossici ossalati di calcio, depositati nelle foglie e nei gambi, ma anche nell’insieme dei fiori.

Però è tra le poche specie in grado di assorbire ogni tipo di sostanza tossica: secondo la Nasa sino a 19 mg/ora di acetone, per fare un esempio. Un motivo in più per ospitarlo in casa, e non solo a Natale

Per approfondire

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Spatifillo, fiori bianchi in appartamento - Ultima modifica: 2023-11-03T06:48:56+01:00 da Elena Tibiletti