Ci sono numerosissime piante da fiore erbacee perenni che vengono però comunemente trattate da annuali, cioè si comprano in marzo, aprile, maggio per abbellire i balconi e i terrazzi con le loro continue fioriture e poi, quando in ottobre la produzione di boccioli e fiori si interrompe, le piante vengono buttate via perché… vengono vendute come annuali, e l’idea è che a novembre muoiano e non abbia senso tenerle.
È il destino di erbacee da fiore come gerani (Pelargonium), petunie, surfinie, bocche di leone, verbene, pentas, nasturzio, begonie da fiore, impatiens, vinca, scabiosa, margherita (Leucanthemum), Euryops, bidens, osteospermum, tagete, per citare le più comuni. Ma è un destino sbagliato perché sono in realtà tutte specie perenni, che si possono conservare da un anno all’altro, anche nel Nord Italia.
Come farle svernare
Tranne tagete, impatiens e vinca, che soffrono a 6 °C e vanno quindi ricoverati in una stanza fresca (max 15 °C), e le begonie e i gerani che resistono perfettamente asciutti (quindi in serretta da balcone) fino a 0 °C, tutte le altre possono stare tranquillamente in esterni, nei loro vasi privati del sottovaso, anche sotto la neve (ma l’indomani va tolta dalla pianta) fino a –5 °C, senza cure particolari, se non un goccio d’acqua ogni 20 giorni in una giornata tiepida e soleggiata se non piove. Non potatele in autunno.
Cosa fare nella primavera successiva
All’inizio di marzo, invece, potatele a 10-15 cm d’altezza e riprendete ad annaffiarle ogni 10 giorni circa, se non piove. Se hanno superato l’inverno, entro la fine di marzo emetteranno nuova vegetazione. È il segnale per rinvasarle in almeno una misura in più, riprendere ad annaffiare con una maggiore assiduità e, dalla metà di aprile, concimarle con un prodotto liquido per piante da fiore.
Ovviamente non rifaranno una fioritura strepitosa come quando le avete acquistate, appena uscite dal vivaio di coltivazione, però vi garantiranno ugualmente tanto colore per tutta la stagione a costo zero.
Le vere annuali
Non provate invece la conservazione invernale per le erbacee veramente annuali, che cioè terminano la loro vita in ottobre per loro fisiologia. È il caso di zinnia, cosmea, portulacca, sanvitalia, bacopa o sutera, nemesia, coleus, fra le più comuni: nessuna di loro prolunga la vita oltre l’autunno, nemmeno in zone calde.