Le reti anti-grandine permettono di fermare questo dannoso evento meteorico. Sono indicate però solo a determinate condizioni
- Nelle zone particolarmente soggette a grandinate, se l’impianto è esteso e ha disposizione regolare, potete pensare fra gennaio e febbraio a predisporre un impianto antigrandine, tenendo presente che il costo è molto elevato. Inoltre le piante da proteggere devono avere un’altezza, da adulte, inferiore a 3-4 m.
- In un frutteto familiare è preferibile un impianto a capannina, dove la rete disposta a triangolo protegge ogni singolo filare. Servono pali di cemento rinforzati, alti 4,5-5,5 m, da infiggere per 0,5-1 m nel terreno lungo la fila a 8 m di distanza uno dall’altro, e di sezione 9 x 9 cm se capofila, 8 x 8 se intrafila. Fra essi vanno tesi un filo longitudinale di colmo su cui si appoggia la rete antigrandine, i fili trasversali di capriata che formano il triangolo, la fune trasversale che fissa la rete dal palo capofila al terreno, e il filo di gola che unisce i triangoli di rete nell’interfila. L’inclinazione della rete (65°), permette lo scaricamento della grandine nella gola interfila.
- Le reti sono in polietilene ad alta densità con maglie rettangolari di varia dimensione: quanto più sono strette, meno grandine passa, ma anche meno raggi solari. Quelle di colore nero sono le più economiche e durature (fino a 20 anni), ma l’illuminazione cala del 20%; con quelle bianche si perde il 10% di luce (e durano 10 anni), mentre quelle grigie sono intermedie, sia per la luminosità, sia per la durata.
- Le reti vanno aperte, e fissate con le apposite placche ai fili, tra maggio e giugno, e vanno richiuse subito al termine della raccolta dei frutti; e restano arrotolate nel punto di gola per tutto l’inverno.