Fra i tanti Solanum, Solanum bonariense è fra i più rustici, robusti e decorativi, in giardino e in vaso in terrazzo, e richiede pochissime cure
C’è un angolo nel vostro giardino dove vorreste una pianta bella, a bassa manutenzione, che viva di niente e che per giunta si riempia di fiori quando voi vi godete le vacanze al mare? Preparatevi a piantare un Solanum bonariense, pianta originaria dell’Argentina e, negli anni ’60 e ’70, molto diffusa anche nel Centro-Sud d’Italia.
- Si tratta un arbusto sempreverde, che raggiunge i 2,5 m di altezza e almeno altrettanto in larghezza, dalle foglie color verde intenso, lanceolate a margine dentato, lunghe 15 cm. Tra maggio e settembre si copre di piccoli fiori bianco-rosati dal centro giallo, copiosissimi e continuamente prodotti. Seguiranno man mano i piccoli frutti, bacche dapprima verdi, poi gialle, rosse, infine brune.
- Potete accostarlo a un Solanum rantonetti, ma attenzione: quest’ultimo rischia di venire soffocato dal primo, decisamente più esuberante nella vegetazione e anche nella produzione continua di polloni, spesso a una certa distanza dalla pianta madre. Se desiderate contenerne lo sviluppo, trattatelo come un bambù, inserendo in verticale nella buca una o più lastre metalliche che limitano le radici.
- In inverno tollera minime di –2/–4 °C. Se la pianta stentasse a riprendere in primavera, o se la fioritura non fosse all’altezza del normale, meglio tagliare raso terra tutti i rami nella seconda metà di febbraio, per stimolare la capacità di ricaccio da parte del robusto apparato radicale, in grado di riformare la pianta in una stagione.