Il caprifoglio a mio avviso è una pianta irrinunciabile, perché sotto un’apparente naturalezza nasconde una grande eleganza che si esprime attraverso il profumo a dir poco inebriante dei suoi fiori. A suo agio in moltissimi giardini e terrazzi, ci regala una fioritura copiosa per tutta la stagione estiva. È proprio la pianta ideale per ingentilire un muro, un berceaux o una staccionata.
Il caprifoglio selvatico
Nei nostri boschi, aguzzando bene la vista, è possibile notare il caprifoglio selvatico, il cui nome latino è Lonicera periclymenum. Molto rustico, forma vere e proprie volte profumate di lunga durata: pensate che ha rami lunghi oltre 4 m che si arrotolano sempre in un unico senso, cioè da sinistra verso destra, avvinghiandosi a piccoli arbusti e a giovani alberi, causando non pochi problemi a questi ultimi.
Le foglioline opposte ricordano un’ellisse allungata e i fiori virano da un bianco-rosato al giallo man mano che appassiscono, creando un turbinio di colori davvero emozionanti. Per non parlare dei frutticini rossastri che resistono sino all’autunno inoltrato.
Il caprifoglio coltivato
Nel progettare giardini cerco sempre di ritagliare un posto alla Lonicera caprifolium, avendo un aspetto un pochino più compatto con foglie decidue quasi saldate (a due a due) tra loro. Una peculiarità sono proprio quelle terminali che, portano un “mazzolino” di fiori color giallo albume - rosso tuorlo, profumatissimi in special modo dopo la rugiada di prima mattina.
Molte sono anche le specie asiatiche acclimatate da noi. Una fra tutte, la L. japonica o caprifoglio del Giappone: liane volubili dotate di foglie (stavolta sempreverdi!) tomentose e fiori bianchissimi molto odorosi.
Come coltivare il caprifoglio
Vi svelo un segreto: sebbene sia noto che vegetino su molti tipi di suolo, prediligono quelli fertili. La fioritura è direttamente proporzionale all’esposizione ai raggi del sole e non preoccupatevi se avete il terrazzo alla mezz’ombra, poiché non mancano le specie che prosperano bene anche lì. È il caso della L. japonica reticulata.
Ma non è tutto. Dovete sapere che sopportano molto bene le temperature dei nostri inverni e a marzo è possibile riordinarli con una leggera potatura, privandoli dei rami secchi, deteriorati o eccessivamente attorcigliati.
Perché mettere un caprifoglio
È incredibile come sia difficile definire il profumo dei suoi fiori: alcuni lo percepiscono caldo, dal leggero aroma di Jasminum e di limone e qualche “naso” raffinato percepisce l’aroma di vaniglia. Io li trovo straordinariamente fruttati!
Simbolo di amori felici e scanzonati, mettete a dimora in autunno un caprifoglio nel vostro giardino o in un bel vaso sul terrazzo: il linguaggio dei suoi fiori e i loro dolce profumo vi incanteranno… più semplice di così!