Con alcune bacche (cinorrodi) di rose è possibile ricavare una deliziosa marmellata, ricca di proprietà nutritive. Vi diamo la ricetta della nonna
- I cinorrodi (le “bacche”) delle rose sono a inizio mese al massimo dello splendore: gonfi, lucidi, coloratissimi, spiccano sui rami parzialmente denudati.
- Oltre alla funzione decorativa, però, assommano anche quella alimentare: hanno un sapore gradevolmente acidulo e sono ricchissimi di vitamina C (400 mg di vitamina per 100 g di frutti), che è cinque volte maggiore del limone, oltre che di vitamina A, B e K.
- Sono commestibili solo i cinorrodi delle rose botaniche, come R. canina, R. gallica, R. moschata ecc. Si possono mangiare così come sono, schiacciando i frutti tra i denti, succhiando la (poca) polpa ed eliminando i “semi” avvolti dai peli ispidi.
- Oppure si possono trasformare in marmellata, con una buona dose di pazienza e la certezza di ottenere una vera leccornia.
- Raccogliete i frutti prima delle gelate, tagliando i piccioli con le cesoie, muniti di un paio di robusti guanti. Lavatene 1 kg, metteteli in pentola con 300 g di mele renette tagliate a pezzi e coprite con acqua a filo. Bollite per 50 minuti, passate il composto al passaverdure per ottenere la polpa. Aggiungete un ugual peso di zucchero e lasciate bollire a fuoco lento, mescolando e schiumando spesso finché raggiunge la consistenza giusta; invasate a caldo.