Per saperne di più sugli arbusti da bacca, sia come piante ornamentali che per l’utilizzo pratico delle bacche, abbiamo intervistato Maurizio Feletig, dell’azienda agricola omonima nel Torinese, un appassionato ma soprattutto un esperto del settore.
A chi consiglia gli arbusti da bacca?
Questo tipo di piante ha comunque una bella fioritura, anche in esemplari isolati (per esempio rose, viburni e biancospini). In autunno le bacche hanno una bellissima colorazione. Possono inoltre essere usati come siepe, difensiva come il Pyracantha o sempreverde come il Cotoneaster lacteus. Lo consiglio a chi vuole unire l’utile alla bellezza estetica.
Quali i più adatti per il Sud?
Sicuramente Elaeagnus x ebbingei, arbusto sempreverde con fioritura a fine estate e frutti ovali rossi o arancioni, con le sue varietà “Angustifolia” (olivo di Boemia) e “Umbellata”. Anche Hyppophäe rhamnoides si adatta bene, e con le sue bacche arancioni ricche di vitamina C è ottimo per le composte di frutta. Il Cotoneaster è ancora più versatile, vivendo sia al Nord che al Sud. Infine segnalo il Sorbus domestica, propriamente originario della zona mediterranea.
Quali per il Nord?
Non ci sono grosse limitazioni; per le zone fredde vanno bene i sorbi, a comportamento arboreo. Tra i cespugli ben si trovano gli agrifogli, sempreverdi. Fate invece attenzione nelle zone oltre i 1000 m di altitudine: vi si adattano bene alcune varietà di rose. Nelle zone più fredde, però, consiglio Lonicera tatarica, con bacche tonde e rosse che compaiono in agosto.
Ci sono specie insolite di arbusti da bacca?
Sono pochissime le nuove specie o varietà, vista la scarsità di ricerca e miglioramento nelle piante da bacca. L’unica che segnalo è Viburnum “Cascade”. Quanto alle insolite, arrivano dall’America: ad esempio l’Aronia, con la sua fioritura bianca a mazzetti e le bacche dal rosso al viola. Ne esistono tre varietà (“Prunifolia”, “Melanocarpa” – dai frutti neri – e “Arbutifolia”), con foglie che in autunno si colorano di un rosso bronzeo veramente notevole. Oppure Ilex verticillata, arbusto deciduo con foglie verde brillante, ovali e seghettate. Le bacche rosse prodotte (non commestibili) restano sui rami spogli per tutto l’inverno; è usato dai fiorai per le composizioni autunnali.
E nelle altre stagioni?
Molte specie mantengono le bacche per tutto l’autunno. Altre, invece, per tutto l’inverno (come Malus “Evereste”). In estate la Lonicera è ricca di bacche (in particolare a luglio), mentre l’Elaeagnus x ebbingei, dalla fioritura autunnale, matura le bacche a inizio primavera. Come bacche estive abbiamo l’Amelanchier (una Rosacea) che, fiorendo a fine aprile, a fine maggio produce frutti di colore viola, dal sapore delizioso.
Come ottenere un effetto strepitoso?
Con viburni e rose, sia per le fioriture che per le bacche. Sono un’ottima struttura di partenza per il successivo impianto di altre specie. È sempre meglio comunque adottare soluzioni semplici per ottenere buoni risultati.
E un giardino naturale?
Con prugnoli, biancospini, cornioli e tutti gli arbusti forestali. Oltre all’aspetto decorativo dato da fiori e bacche, producono frutti ottimi per marmellate e composte.
Di quali cure necessitano gli arbusti da bacca?
Le cure dipendono dalla collocazione, in vaso o in piena terra. In giardino, una volta messe a dimora con le classiche attenzioni iniziali di un buon impianto, non necessitano di ulteriori trattamenti particolari. Particolare attenzione va prestata al mal bianco e alla ruggine per le rose, mentre riguardo al tipo di terreno evitate i terreni basici per Ilex verticillata e Aronia.
Ci sono piante a bassa manutenzione?
Quasi tutte queste specie, se lasciate crescere, assumono da sole un aspetto equilibrato. Non servono grandi interventi di potatura. Non necessitano neanche di grande apporto di concime. È fondamentale l’irrigazione nel primo anno, poi le radici si approfondano notevolmente e l’acqua la cercano da sole.
Si possono coltivare in vaso?
Più o meno tutte sono idonee in vaso, a eccezione delle piante a sviluppo maggiore. Il limite per la coltivazione in vaso è 1,5 m raggiungibile da adulte. In effetti Viburnum sieboldii con i suoi 4 m di sviluppo in altezza diventa problematico in terrazzo.
La marmellata di frutti di rosa canina
Per preparare la marmellata di frutti di rosa canina, raccogliete almeno 500 g di frutti. Lavateli con cura, metteteli in pentola con il 30% in peso di mele renette a pezzi e coprite con acqua a filo. Bollite per 50 minuti, indi passate il composto al passaverdure per ottenere la polpa. Aggiungete un ugual peso di zucchero e lasciate bollite a fuoco lento, mescolando e schiumando spesso finché raggiunge la consistenza giusta; invasate a caldo.