Le rocce e i sassi sono gli inerti naturali per eccellenza e come tali hanno tutte le carte in regola per entrare a far parte dell’allestimento progettuale dei nostri giardini. Opportunamente posizionati scolpiscono e modellano le forme del giardino stesso e mettono in risalto la bellezza di piante e fiori che vi andremo a coltivare ma anche bordure e aiuole intere, diventando protagonisti di una scenografia molto suggestiva.
I vari tipi di sassi
Nei garden center e nei vivai più riforniti possiamo trovare un’ampia scelta di pietre e rocce suddivisi in ciottoli, lastrame, rocce, pietre per muretti, ma anche granulati/spaccati emonoliti.
Peso, forma/tonalità di colore e prezzo variamo moltissimo a seconda della provenienza e si trovano in commercio in diverse forme d’imballo che vanno dai sacchetti di 25 kg passando per i bancali ingabbiati in reti di metallo sino ai big-bag da 500 e 1000 kg per uso professionale.
Arrivano per buona percentuale, dalle regioni italiane. La nostra Penisola, infatti, attraversata dalla dorsale appenninica e dalla catena alpina, vanta una straordinaria varietà di pietre e più precisamente dal granito al basalto, passando dal porfido, all’arenaria alla pomice (molto utilizzata nel giardinaggio in contenitore, come riempimento del fondo delle fioriere per garantire il drenaggio dell’acqua!) alla Luserna (adoperata tantissimo nell’architettura degli interni/esterni, la cui peculiarità è rappresentata dalle incredibili colorazioni frutto di molteplici venature cromatiche dovute a minerali quali quarzo, ferro e calcio), al tufo e al lapillo vulcanico. Quest’ultimo è tra le pacciamature più apprezzate per via del suo colore rosso (esistono sul mercato anche varianti marrone-giallastre) e che ricorda ambientazioni mediterranee: delimitato da mattoncini di tufo è un classico nelle aiuole di Chamaerops e mesembriantemo, ma anche di oleandri, Arbutus unedo (corbezzolo) e pittosfori.
Come usare i sassi
Il mio consiglio è di prendere spunto dagli ambienti naturali: passeggiando lungo le sponde di un torrente in secca colpisce il fatto che il letto è composto da ciottoli più o meno grandi e disposti in maniera diremmo noi “casuale”. Se volete ricreare questo effetto, per una bordura che sa di dry garden, allora date sfogo alla libertà e acquistate pezzature diverse (dello stesso colore o di colori affini) che mischierete e, una volta stesi, andrete a collocare qualche elemento di maggiore rilievo.
Adoro i ciottoli di fiume arrotondati (per effetto dell’erosione meccanica dell’acqua e del vento) e dalle nuance chiare. Ovviamente con i sassi potete contornare intere aiuole, vialetti di collegamento e realizzare veri e propri giardini rocciosi, habitat ideali per piante rupestri e che abbisognano di poca terra. Gli elementi di pezzatura maggiore (e di peso considerevole!), i cosiddetti “monoliti”, sono vere e proprie sculture, pertanto vi suggerisco di individuare un’aiuola tutta per loro e magari predisporre un punto luce radente che li possa illuminare in tutta la loro grandezza nelle ore serali.
I colori e la grandezza
In commercio troviamo un’ampia gamma di colori che vanno dal bianco Carrara al rosso Verona, passando dal rosa Corallo al giallo Siena, al Botticino, al verde Alpi sino al nero Ebano/Ardesia (di cui sono fatte le lavagne) e con varianti screziate, lucide o levigate.
La “granulometria” è l’indice di grandezza del granulato, un parametro importantissimo nel momento dell’acquisto, ma soprattutto qualora si renda necessario rabboccare il materiale in un secondo momento. Conservate sempre l’etichetta! Si parte tendenzialmente da 1-4 sino a 40-60 mm.
Se allora volete dare un tocco di “charme” al vostro spazio verde, arricchitelo con le pietre, per un giardino all’ultima moda.