Senza voler imitare in alcun modo (come una copia perfetta…) i paesaggi alpini, nel giardino roccioso accogliamo piante e fiori scelti soprattutto perché mantengono incanto e bellezza tutto l’anno.
L’ideale sarebbe occupare circa un terzo della superficie con piccoli-medi arbusti, quali ginepri, Chamaecyparis, crespini (quella che spesso vediamo, di colore rossastro, a contorno delle aiuole è Berberis thunbergii ‘Atropurpurea’) dalla forma compatta, e in piccoli angoli mettere a dimora bulbi, cespi di genziane, iris, narcisi e, perché no, gigli… ma le sorprese non finiscono qua!
Copertura con sassi decorativi
Oltre agli arbusti, il rock garden, permette di raggruppare e mettere quindi in evidenza piante anche di piccole dimensioni e delicate; la ghiaia in superfice è essenziale per ricoprire il suolo, rallentare la crescita delle malerbe e coibentare il terreno stesso dagli sbalzi termici.
Ornate i sassi più o meno grandi con il timo, la Raoulia australis (un tappetino prostrato sempreverde, sembra quasi croccante, fatto di piccole foglie argenteo-coriacee lunghe solo 3 mm. I microscopici fiori giallo chiaro compaiono in primavera-estate) e con la sassifraga, che formano veri e propri arazzi. Se volete osare, vi consiglio di abbinare una fucsia con (ai piedi) un Sedum: una soluzione ideale per chi ha poco spazio e non può ingrandirsi più di tanto con il progetto del giardino stesso.
Nel giardino roccioso colore con misura
Adoro la bellezza delle erbe, splendide sono insieme la Salvia officinalis‘ Tricolor’, la santolina (anticamente veniva utilizzata per profumare gli armadi e tenere lontane le tarme) e il Chrysanthemum parthenium. Invece, le iris (vi propongo I. danfordiae e I. reticulata) stanno molto bene con i narcisi che spuntano a marzo, con i bianchi Leucojum e con il colchico.
Va da sé che il colore in un allegro guazzabuglio, dove ogni pianta è vicinissima a un’altra, sia difficile da dosare. Vi svelo allora il mio segreto: ogni eccesso, diciamo così, può essere facilmente stemperato avvalendosi del fogliame chiaro, argenteo, blu o dorato.
L’erba della Pampa (Cortaderia selloana) crea strepitosi contrasti con i fiori arancio-rossastri della Kniphofia uvaria: nota come tritoma o giglio della torcia, è una erbacea proveniente dall’Africa che presenta fiorellini lunghi anche più di 4 cm, il cui colore giallo alla base sfuma verso l’arancio o il rosso verso l’apice dei petali, il tutto raccolto in una vistosa infiorescenza.
Graminacee per il giardino roccioso
Le graminacee comunque non possono mancare all’appello (Stipa, Pennisetum e Miscanthus… ma ce ne sono tante altre!) perché aiutano moltissimo a riempire i vuoti con la loro forma slanciata e a volumizzare l’intero progetto. Sono sempre entusiasta nell’adoperare sia gli Hemerocallis, che gli agapanti per via del bel connubio tra generose fioriture estive e fogliame fascinoso dagli inizi della primavera sino all’autunno. Gli Agapanthus, per chi non li conosce, hanno foglie che ricordano la cliviae i loro fiori spuntano su steli eretti e carnosi alti fino a 1 metro! Di facile coltivazione anche in vaso, prediligono luoghi luminosi; in autunno-inverno vi suggerisco di pacciamare i bulbi nel terreno con paglia o foglie secche.
A questo punto, avrete creato un giardino roccioso seducente, incantevole e fiorito in tutte le stagioni ma con un’anima prettamente britsh: amerete ogni volta arricchirlo con nuove piante e vederlo crescere… e questa sì, credetemi che è una gran bella idea!