Esplodono in una ricca fioritura proprio dall’inizio del mese gli anemoni giapponesi, cioè i numerosissimi ibridi floricoli (A. x hybrida), A. japonica e A. hupehensis, tutti di taglia superiore a 1 m, che ora si ammantano di grandi fiori bianchi o rosa più o meno carico, e continueranno a produrne fino alla fine di ottobre.
Sono i cosiddetti anemoni “autunnali”, diversi dai nostri spontanei, che hanno sempre taglia contenuta e fioritura primaverile. I giapponesi possono raggiungere 1,20-1,50 m: nei bordi misti devono fare da quinta e, per evitare che “si sdraino” vanno ancorati a tutori o rinchiusi dentro gli appositi anelli di sostegno (in vendita nei garden center più forniti).
Molte specie boschive sono del tutto rustiche (fino a –15 °C) e gradiscono un terreno ricco, umido e ben drenato, in leggera mezz’ombra.
Come i colleghi europei, hanno foglie alterne, palmate o lobate, sempre profondamente incise, di colore verde più o meno chiaro. I fiori, solitari sullo stelo, hanno la forma di una coppa, composta da sepali petaloidi presenti in numero variabile.
Sono tutte specie rustiche, che resistono agli inverni più gelidi (nel Nord Italia è consigliabile una pacciamatura con fogliame da distribuire all’inizio-metà di novembre), perdendo la parte aerea che rispunta in primavera.
Richiedono una posizione a mezz’ombra e un suolo soffice, fresco, ricco di humus e possibilmente acido, sempre leggermente umido, ma ben drenato.
Necessitano di conseguenza di abbondanti innaffiature estive. Gradiscono anche una leggera concimazione organica autunnale, da effettuare in novembre prima dell’eventuale pacciamatura.
Poiché le piante tendono a espandersi, è consigliabile dividere i cespi ad anni alterni, estraendoli a fine stagione nelle zone meno fredde, e all’inizio della primavera quando stanno iniziando a germogliare nelle aree più rigide.