Dal mese di giugno, nei giardini all’inglese non possono mancare i Geranium, rustiche erbacee europee che, piantate in grandi masse (bastano pochi esemplari, che in breve tempo si diffondono da soli), creano l’effetto di un mare d’erba punteggiata di toni freddi.
Da non confondere con i diffusissimi Pelargonium utilizzati ovunque come chiamati erroneamente ‘gerani’, i veri Geranium erano già noti in Europa nel 1600 e inizialmente coltivati negli orti officinali, in breve tempo però la loro natura generosa li rese presenze apprezzate nei giardini.
La fioritura dei Geranium
Tutti offrono prolungate fioriture primaverili ed estive con fiori semplici ma aggraziati di varie dimensioni, composti da cinque petali in formazione a coppa o piatta, che sembrano fluttuare sopra il fogliame grazie agli steli leggeri. La gamma dei colori comprende bianco, azzurro, rosa, fucsia e violetto. Spiriti liberi per natura, i Geranium si esprimono al meglio se è loro permesso lo sviluppo impulsivo e spontaneo.
Gli steli fiorali sono più alti (fino a 1 m) o più bassi (dai 25 cm in su), e le corolle sono aperte in copiosa quantità e ondeggianti sugli esili steli mossi dalla brezza.
In Gran Bretagna li accompagnano con le euforbie, che contrastano nei toni del giallo con vistose infiorescenze scolpite, erette e impettite, a volte svettanti sul mare di Geranium, altre volte impegnate a farsi largo (i cespuglietti di euforbia possono misurare anche mezzo metro, negli esemplari più vecchi) nel mezzo.
Sempre in Gran Bretagna è facile vederli abbinati ai penstemon, erbacee perenni poco note nel nostro Paese, che senz’altro meritano un posto al mezzo sole nei giardini italiani, per ammirarne le scultoree spighe multicolori, bianche, gialle, rosa, arancio, rosse e marroni, sempre con gola a contrasto nel fiore campanulato, alte da 50 a 150 cm, di lunga durata.
I Geranium tappezzanti
Il gruppo dei Geranium tappezzanti riunisce erbacee annuali a tendenza tappezzante, con fogliame decorativo talvolta finemente inciso, che variano da 10 a 80 cm in altezza e diametro e formano generalmente cespi densi e arrotondati.
Si prestano come esemplari isolati o in gruppo, in associazione a trame contrastanti, come cordoli sui muretti, lungo i sentieri o nella parte anteriore delle bordure. Le forme a dimensioni contenute sono tradizionalmente utilizzate in Inghilterra per coprire il terreno alla base delle aiuole di rose perché mantenendosi bassi formano una colonia ordinata.
G. sanguineum, comune in Europa e nei boschi di tutta la nostra penisola, è un’altra specie erbacea di dimensioni contenute ma a crescita rapida tramite rizomi, molto attraente per le foglie minute e profondamente lobate e i piccoli fiori cremisi, delicatamente venati e rivolti in alto, che appaiono quasi tutta l’estate.
La vegetazione di G. phaeum raggiunge circa 50 x 50 cm, è soprannominato ‘mourning widow’ (‘vedova in lutto’) per i piccoli fiori bruno porpora portati in successione da steli eretti (80 cm) in tarda primavera. Cresce bene all’ombra e produce spontaneamente ibridi con sfumature di colore diverse, la varietà G. p. var. phaeum ha fiori molto scuri, quasi neri, mentre G. p. 'Variegatum' offre fogliame marginato di bianco.
Le fioriture blu più spettacolari sono offerte da G. magnificum, G. hymalayense (sin. G. grandiflorum), G. h. ‘Plenum’ e G. ibericum, tutti a fogliame denso e di buon portamento e il classico G. 'Johnson's Blue', i cui fiori azzurri possono apparire da inizio estate all’autunno, al sole o a mezz’ombra.
I Geranium striscianti
Ci sono poi i Germanium striscianti: si tratta principalmente di esemplari erbacei privi di portamento definito, con steli lunghi e sottili, semiprostrati e striscianti, che per sostenere i fiori (di solito più grandi) si servono del supporto fornito da altre piante.
Questa abitudine è già evidente in G. pratense (e in tutti i suoi ibridi), una specie a fiori blu o bianchi che si sviluppa spontaneamente nei prati incolti in collina e nei pascoli alpini, dove riesce a farsi strada tra una fitta competizione.
Sorprendenti per le dimensioni della corolla azzurro cielo con macchia bianca centrale e venature rosse G. wallichianum 'Buxton's Variety' e ‘Rozanne’ sono gli ultimi a emergere in primavera da grosse radici a fittone, ma si accrescono rapidamente e fioriscono fino all’autunno.
Esistono infine alcune forme insolite e non rustiche da utilizzare nelle zone miti o da ritirare nella stagione fredda, come G. tuberosum (30 x 30 cm), perenne da tubero originaria dell’Europa meridionale (compresa tutta l’Italia), con masse di grandi fiori blu violetto, amante del sole e dei terreni caldi ed asciutti, si adatta quindi a giardini rocciosi, contenitori o fessure nei muri a secco.
Come si coltivano
• Quasi tutte le specie sono coltivate in situazioni che vanno dal sole alla mezz’ombra. In piena ombra la fioritura diminuisce notevolmente, a parte G. phaeum e G. nodosum. In genere, maggiore è l’esposizione al caldo e al sole e maggiore sarà la richiesta idrica.
• Con poche eccezioni (G. macrorrhizum, G. tuberosum, G. robertianum e molte miniature, che preferiscono suoli asciutti) il terreno ideale trattiene umidità ma fornisce buon drenaggio, è preferibilmente friabile e ricco di humus. I Geranium crescono comunque bene in normale terra da giardino se ben lavorata e moderatamente fertile, eccessi di fertilizzante non sono consigliabili perché aumentano la tendenza a svilupparsi eccessivamente e ad ‘aprirsi’ lateralmente.
• I Geranium non hanno generalmente problemi né temono parassiti particolari (se non occasionalmente le lumache nelle fasi iniziali della produzione di fogliame) ma sono vulnerabili al mal bianco se la circolazione dell’aria è limitata (per esempio alla base di alberi o arbusti) oppure se vengono tenuti umidi o al contrario troppo asciutti. Gli esemplari affetti si possono tagliare alla base e rigenerano in breve tempo.
• Dopo la fioritura le piante possono diventare disordinate, negli esemplari compatti (G. phaeum, G. renardii) la spiga fiorifera si può quindi eliminare per intero (anche per impedire l’autosemina se non desiderata) rispettando il fogliame, mentre nelle specie dove il cespo si apre e ricade lateralmente il metodo più pratico prevede il taglio alla base dell’esemplare, che risponde con nuovo fogliame entro qualche settimana ripetendo anche la fioritura in situazioni congeniali. L’unica eccezione è G. macrorrhizum che non necessita di potature alcune.
• In autunno molte specie erbacee si ritirano sotto terra: il vecchio fogliame e gli steli si possono eliminare alla base nel riordinare la bordura, oppure mantenere sino a fine inverno per dare rifugio alla microfauna del giardino.
• La maggior parte dei Geranium si propaga facilmente, sia per divisione dei cespi erbacei in primavera che da seme maturo, talvolta difficile da ‘catturare’ per l’insito meccanismo di dispersione. Le piantine ottenute da seme possono presentare varianti rispetto all’originale. I tipi con steli striscianti si possono riprodurre con talee degli steli laterali, tagliati sopra un nodo foliare.
• Molte specie erbacee sono più longeve se divise ogni 3-5 anni. Quando il centro del cespo comincia a deteriorarsi la divisione diventa necessaria per mantenere un buon valore estetico (ad eccezione di G. macrorrhizum).