L’Italia è una terra ricca e feconda, piena di tesori culturali, naturali e culinari.... e il bergamotto è un frutto che racchiude tutti e tre gli aspetti in sé. Il suo profumo racconta le tradizioni di una delle aree più caratteristiche del Bel Paese: la provincia di Reggio Calabria.
"Oro verde”, lo chiamano gli agricoltori calabresi che di generazione in generazione si tramandano la tradizione legata alla coltivazione dei bergamotteti e alla lavorazione dei frutti. Una pratica sostenuta con fiducia incrollabile: non sempre coltivare il bergamotto è risultata un’attività redditizia e solo negli ultimi decenni il frutto e soprattutto i prodotti da esso derivati iniziano a trovare i riconoscimenti che meritano.
Com'è fatto il bergamotto
Il bergamotto è un maestoso albero della famiglia delle Rutaceae e del genere Citrus, che raggruppa sotto di sé tutti gli agrumi.
Tronco diritto dalla corteccia grigiastra, alto dai 3 ai 4 metri e chioma sempreverde di uguale diametro; radici fittonanti che si spingono a fondo nel terreno; foglie lucide e coriacee, lanceolate e dal verde intenso, alla cui base sporgono spine: così si presenta l’albero di agrumi più pretenzioso riguardo a esigenze colturali.
Bergamotto dove coltivarlo
Citrus x bergamia, questo il suo nome scientifico, è infatti una pianta molto selettiva: dona i suoi frutti al pieno delle loro qualità solo in presenza di uno specifico microclima, quello che appunto caratterizza l’area attigua a Reggio Calabria.
Classificato nelle mappe climatiche come zona tropicale temperata umida, questo territorio è spazzato da venti annuali di intensità medio-forte, inverni miti che non scendono mai sotto i dieci gradi ed estati calde e siccitose, compensate dalle intense precipitazioni di tardo autunno e inizio primavera.
Il suolo alluvionale o argilloso-calcareo sembra essere l’unico a permettere al bergamotto la produzione di agrumi di qualità eccelsa, con una buccia ricca di essenza e componenti chimici.
I frutti del bergamotto
Due volte l’anno, tra marzo e aprile o in autunno, sui rami dell'albero si aprono moltissimi fiori bianchi, a cinque petali, dal profumo intenso ed estremamente gradevole.
I frutti che produce (a marzo o in novembre-dicembre) variano leggermente in aspetto e caratteristiche a seconda della cultivar. Le principali sono tre: il Castagnaro, che produce bergamotti grossi, dalla buccia verde, spessa e rugosa; il Femminello, dai frutti abbondanti, ma piccoli e a buccia liscia, e il Fantastico, dai frutti piriformi.
Come coltivare il bergamotto
Il bergamotto è una pianta impegnativa anche dal punto di vista delle tecniche di coltivazione. Si ricava tramite innesto di tre rami di bergamotto su un portainnesto di arancio amaro di un anno di età.
Viene interrato solo dopo un ulteriore anno di crescita, quindi a due anni, e comincerà a produrre frutti solo a partire dall’età di tre. Continuerà poi per 25 anni, con un picco produttivo a 8 anni che, se sfruttato al massimo tramite potature che permettono ai frutti di crescere sui rami più bassi, al riparo da sole e vento, arriva a registrare un raccolto che raggiunge il quintale per pianta.