Tutti pazzi per la pianta di limone, in piena terra come in vaso, ma l’inverno rimane una stagione difficile per questo agrume, soprattutto nel Nord Italia. Non tanto, spesso, per il freddo di per sé, quanto per le cure sbagliate (o “non cure”) che riceve.
Ecco la rassegna degli 8 errori da non fare assolutamente, e il consiglio finale.
- Lasciarlo fuori al freddo e scoperto nel Nord Italia. La pianta di limone tollera fino a 4 °C con terriccio perfettamente asciutto. Sotto i 4 °C e fino a 0 °C serve una copertura della chioma con un paio di teli di non tessuto e un avvolgimento del vaso in plastica a bolle; il vaso va sollevato dalla pavimentazione ponendo sotto un’assicella di legno. Sotto 0 °C anche con le protezioni le foglie gelano; sotto –5 °C gelano anche i rami; sotto –8 °C la pianta può morire per congelamento delle radici.
- Lasciarlo fuori al freddo e scoperto nel Sud Italia. Il consiglio vale anche per le piante in piena terra nel Sud Italia, dove capita che la temperatura si abbassi all’improvviso a seguito di precipitazioni anche nevose. In questo caso bisogna seguire il meteo e tenere pronti teli di plastica pesante da avvolgere il giorno prima della precipitazione e da rimuovere subito appena è passata e la temperatura è risalita.
- Sotto la neve. Con previsione di fiocchi, il limone in esterni andrebbe spostato in posizione coperta. Se ciò non fosse possibile, bisogna stendere un telo di plastica pesante, da cui rimuovere la neve man mano che cade: se si ferma, o ancora peggio si ghiaccia, procura bruciature irreversibili alle foglie e anche ai rami.
- Tenerlo fuori in posizione sbagliata. A prescindere dal fatto che il limone desidera in ogni stagione il pieno sole, a tanto maggior ragione in inverno deve stare in una posizione soleggiata e soprattutto riparata dai venti che possono essere anche molto gelidi.
- Tenerlo al caldo. Spostare il vaso in casa con riscaldamento è una soluzione ancora peggiore del lasciarlo fuori senza protezioni. Temperature superiori a 12 °C abbinate all’aria ferma e secca causano ingiallimento e caduta del fogliame entro un mese dal ricovero e, se il calore persiste, la comparsa del ragnetto rosso che avviluppa il fogliame rimasto e i rametti, deteriorandoli gravemente.
- Non annaffiarlo mai. Che il limone sverni fuori o dentro, una volta al mese se non riceve acqua piovana va annaffiato con 1 l d’acqua per una pianta alta 1 m, 1,5 l per una alta 1,5 m e così via.
- Annaffiarlo troppo. Nel Nord Italia al freddo o fresco la pianta non lavora, soprattutto se sta in esterni. Quindi non è necessario annaffiarla sovente. Vedasi indicazione precedente.
- Concimarlo. Ovviamente, se la pianta non lavora, non ha senso distribuire il concime, che la spinge quando deve riposare.
Consiglio finale per il limone in inverno
La collocazione ideale sarebbe la famosa “arancera” o “limonera” così come si vede ancora nelle antiche ville affacciate sui grandi laghi del Nord Italia: una grande serra fredda vetrata, esposta in pieno sole, dove ricoverare tutte le piante di agrumi da metà ottobre all’inizio di aprile. Tuttavia, ben pochi possono permettersi una simile opera, e per ragioni economiche e per mancanza di spazio.
Si può ovviare con una serretta da balcone o da giardino, preferibilmente vetrata o con lastre di plexiglass, alta e ampia a sufficienza da accogliere le piante, e sempre in pieno sole.
È adatto anche un portico o un piccolo cavedio fra le case, ma in questo caso servono comunque l’avvolgimento con teli sulla chioma e sul vaso e il distanziamento dal freddo della pavimentazione.
Infine va benissimo una stanza interna NON RISCALDATA: ottimi una cantina o un capanno con finestre, anche una soffitta illuminata non fosse che bisogna trasportare fin lassù il vaso con il limone. Ma anche un pianerottolo luminoso, oppure l’androne, sempre vetrato, purché lontano dal raggio d’apertura del portone. Al limite, tenete pronto un telo di tessuto non tessuto per avvolgerlo nelle giornate più fredde.
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