1. In maggio 2024 è piovuto tutti i giorni: perché continuano a dirci che c’è il cambiamento climatico?
Il clima globale è diverso dal meteo locale. Il fatto che in un determinato anno in una certa zona italiana (o in qualunque altra parte della Terra) nevichi oppure piova oppure faccia freddo non significa che a livello globale la temperatura media mondiale non si sia innalzata ormai di oltre 1,5 °C. Lo testimonia anche l’Hanami (fioritura dei ciliegi in Giappone) che attualmente avviene sempre un po’ prima: i giapponesi rilevano le date di inizio fioritura dall’821 a oggi e, se nei secoli passati l’inizio avveniva intorno al 20 aprile, oggi si attesta prima del 31 marzo, con punte anche al 20 marzo.
2. Perché c’è il cambiamento climatico?
Anche causa delle emissioni di CO2 (biossido di carbonio). La CO2 di origine antropica (dell’uomo) proviene dal metano (1 m3 = 1,8 kg CO2), dall’elettricità (1 kWh = 0-0,9 kg CO2, dipende dalla fonte, se carbone, metano, acqua, vento o sole), dal gasolio (1 l = 2,6 kg CO2), dalla benzina (1 l = 2,4 kg CO2), dal carbone (1 kg = 3,7 kg CO2). L’ultima volta che sulla Terra c’è stato un livello di gas serra superiore a quello attuale (422 ppm) fu 2,5 milioni di anni fa, quando l’uomo non c’era e la Pianura Padana era sommersa da 70 m di mare. Questo è il rischio che corriamo con questi livelli di CO2: la fusione dei ghiacci ai poli e l’innalzamento del livello dei mari, con sommersione di buona parte delle città costiere italiane.
3. Perché in Europa si verificano “bombe d’acqua” di continuo?
Innanzitutto, il termine “bomba d’acqua” non esiste in meteorologia, dove si parla invece di nubifragio o temporale forte, intenso o molto intenso.
L’Europa si è scaldata più di altre aree del mondo, ma poiché nel Nord Atlantico si registra un leggero raffreddamento, l’incontro delle nubi fra le due zone termiche porta allo scatenarsi di fenomeni estremi. L’aria più calda, infatti, porta una maggior quantità d’acqua che cade come precipitazione: 1 °C determina un 7% in più di acqua precipitabile, e in generale il caldo umido porta piogge.
4. Che cos’è esattamente un temporale?
Il temporale è una “elettrometeora”, ossia un fenomeno atmosferico con fulmini o lampi, e/o tuoni: i fulmini sono sempre presenti in un temporale. Il temporale si compone di tre fasi. La prima è quella di cumulo o sviluppo: da alcune zone surriscaldate in presenza di aria instabile si forma una nube torreggiante, possono cadere le prime goccioline, si hanno i primi fulmini, ci sono solo correnti ascendenti (vento teso) e la durata è di 10-20 minuti. Poi si passa alla fase matura: c’è il massimo rischio di acquazzoni, fulmini, forte vento e grandine; ci sono ancora correnti ascendenti che alimentano la “cella temporalesca”, ma anche forti correnti discendenti; occasionalmente si può sviluppare un tornado; la durata tipica è di 10-20 minuti. Infine la fase di dissoluzione: la pioggia cala d’intensità, sono ancora possibili colpi di vento, si hanno solo correnti discendenti, c’è ancora il rischio di fulmini, e la durata è di 20-30 minuti.
5. Che differenza c’è fra tromba d’aria, tornado, uragano e ciclone?
Innanzitutto, non tutti i venti forti sono tornado (= tromba d’aria). Inoltre, ciclone, uragano e tornado non sono affatto sinonimi. Il ciclone (che è extratropicale ed è sinonimo di depressione o bassa pressione) è una qualsiasi zona di bassa pressione organizzata, anche alle medie latitudini, ed è abbastanza frequente nel Mediterraneo, per es. il ciclone Minerva che il 16-17 maggio 2023 colpì la Romagna (piogge maggiori dell’alluvione del 1939, record di pioggia caduta nel 65% dei pluviometri, 23 fiumi esondati, 50 Comuni colpiti, 35mila sfollati, 17 vittime). L’uragano è invece una perturbazione tropicale con vento superiore ai 119 km/h e ha dimensioni di centinaia o migliaia di km: è quasi impossibile che si verifichi nel Mediterraneo. Il tornado o tromba d’aria è un fenomeno vorticoso molto violento ma di piccole dimensioni (poche centinaia di m o anche meno) e si verifica anche in Italia: è dato da aria calda ascendente ed, essendo vorticoso, provoca il sollevamento degli oggetti con danni locali lineari. Infine c’è il downburst (“non tutti i venti forti sono tornado”) che è un temporale con forte raffica di vento discendente lineare molto violento, aria fredda in caduta con pioggia, spesso nubifragio e grandine, e danni locali areali.
6. Cosa fare se sta arrivando una tromba d’aria (o tornado)?
• In casa individuate le zone sicure.
- State lontani dalle finestre.
- Tutte le attività esterne sono pericolose (sport, bici, pesca, giardinaggio, passeggiate ecc.)
- Se siete all’aperto, cercate subito un riparo in muratura.
- Se siete all’aperto e non c’è nessun riparo in muratura, proteggetevi rannicchiandovi.
- Allontanatevi subito da parchi e zone alberate.
- Non cercate di salvare l’automobile.
- Non andate in cantina.
- Non correte a scuola per prendere i vostri figli: vi esponete al pericolo e quando arrivate è già passato.
7. Esiste il “fulmine a ciel sereno”?
Sì: nel corso di un temporale ancora non visibile attraverso i cumulonembi (nuvole nere a sviluppo verticale) o la pioggia, né percepibile attraverso i tuoni, può capitare che siano prodotti fulmini o lampi anche senza precipitazioni, come appunto nel caso del “fulmine a ciel sereno”.
8. Cosa fare quando arriva un temporale?
• La montagna è il luogo più a rischio, scendete di quota e cercate un riparo.
• Allontanatevi dal mare, dai fiumi e dalle spiagge o rive.
- In campeggio non rimanete in tenda, ma riparatevi in un edificio in muratura.
- Non avvicinatevi a oggetti isolati (alberi, pali, tralicci).
- Allontanatevi dall’acqua, anche in casa, e dagli oggetti metallici: sono conduttori di elettricità.
- In casa rimanete lontani da porte, finestre e pareti.
- Non usate il telefono fisso e gli apparecchi collegati alla rete elettrica o all’antenna tv.
- Se sentite il tuono subito dopo il lampo, il temporale è molto vicino.
9. Per quali motivi cadono tanti alberi durante un temporale?
Lo schianto degli alberi, problema emergente, ha anche cause meteorologiche, indipendenti dallo stato sanitario o fisiologico dell’albero stesso: il downburst provoca abbattimenti lungo una linea (di passaggio del vento), la bora o la tramontana abbattono per la forza del vento, la neve bagnata agisce mediante il peso sulle fronde o i rami, il vento da cicloni extratropicali ha come esempio la tempesta Vaia del 2018 nel Nord-Est), il vento di föhn agisce dall’alto verso il basso perché scavalla le montagne, il tornado solleva l’albero dal basso verso l’alto.
10. Come si può essere colpiti da un fulmine?
I fulmini rappresentano un rischio per chiunque sia all’aperto, per svago o per lavoro. Ci può essere la scarica diretta, che colpisce direttamente l’albero o un oggetto (o una persona). Poi c’è la scarica indiretta laterale (uomo vicino a un albero o a un oggetto). Infine la scarica per contatto (la persona sta toccando un albero o un oggetto colpito dal fulmine). Ricordiamo che, per definizione stessa di temporale, in tutti i temporali ci sono i fulmini.
11. L’allerta meteo è una “bufala”: quando c’è l’allerta, molto spesso non succede nulla…
C’è un equivoco di fondo: l’allerta meteo NON è una previsione, bensì uno stato d’attenzione emesso dalle Regioni sulla base delle indicazioni della Protezione Civile. Invece le previsioni meteo sono elaborate dai Servizi meteorologici (dell’Aeronautica militare il più affidabile, oppure di meteorologi iscritti all’Ampro, mentre le App lasciano il tempo che trovano perché si basano solo sugli algoritmi senza alcuna interpretazione da parte dell’uomo). L’allerta gialla è ordinaria, l’allerta arancione è moderata, e l’allerta rossa è elevata. In genere viene sempre specificato per quale comparto viene diramata l’allerta: idraulica, idrogeologica per temporali oppure idrogeologica per smottamenti da precipitazioni.
12. Le previsioni del tempo sono affidabili?
Le previsioni del tempo sono importantissime in quanto sono un mezzo di prevenzione del rischio, che può proteggere le vite. Oggi le previsioni elaborate da fonti scientifiche hanno validità del 95% a 1 giorno, del 95% a 2 giorni, dell’80% a 3-5 giorni, del 60-80% a 6-8 giorni, <60% oltre 8 giorni; non esiste comunque la previsione “perfetta”. Leprevisioni stagionali non forniscono reali strumenti per uso “pratico” della previsione, ma semplicemente inquadrano se la stagione sarà più calda o più fredda, più piovosa o più secca del normale, non invece il singolo episodio quando magari dovete andare in ferie…