Un bosco incendiato dalla fioritura viola o gialla: questo è l'effetto che regala un gruppo di Tabebuia o Handroanthus quando schiudono le corolle. L'osservatore viene letteralmente ammaliato da una distesa di colore che sembra quasi irreale, dipinto da un pittore particolarmente ispirato, ma il pittore in questo caso è la Natura.
Eppure tutto questo è comune in molte zone del nostro Pianeta in cui queste piante, appartenenti alla famiglia delle Bignoniaceae, crescono naturalmente abbondanti o dove sono state introdotte per la loro bellezza a ornare viali e giardini.
Bignoniacee, la famiglia americana
Le Bignoniacee sono una famiglia prevalentemente neotropicale, ovvero americana, e solo pochissime sue specie provengono anche da altri continenti. Mostrano una grande diversità di portamenti con prevalenza di quello arboreo e quello rampicante-lianoso, non mancando tuttavia l’habitus arbustivo e anche, seppur in misura molto ridotta, quello erbaceo.
Nonostante queste differenze vi sono elementi che le rendono immediatamente distinguibili come il fiore, il frutto e i semi. Il primo è composto da 5 petali sempre uniti in forma tubulare che si apre a corolla bilabiata e viene portato in infiorescenze in posizione terminale o ascellare. Il frutto è una capsula molto allungata formata da due o quattro valve deiscenti che si aprono lasciando libero il setto centrale attorno al quale sono fissati decine di semi.
Tabebuia e Handroanthus: come sono fatte
Solo recentemente il genere Handroanthus è stato costituito all'interno delle Bignoniacee. Le specie che oggi ne fanno parte rientravano prima in Tabebuia per la notevole somiglianza di caratteri e di ecologia che mostrano con questo genere. Entrambi infatti provengono dall’area centro e sud-americana, dal Messico all’Argentina, prevalentemente nelle foreste o savane caratterizzate da una marcata alternanza tra una stagione secca e una umida.
I frutti, allungati e sottili, maturano velocemente e disperdono poi i numerosissimi semi alati quando la stagione umida ha raggiunto il suo culmine, in modo da massimizzare le possibilità di produrre una progenie. La germinazione infatti è molto facile e veloce, tuttavia i semi hanno una vitalità molto breve e non avrebbero possibilità di raggiungere la stagione umida successiva se non riuscissero a sfruttare quella in atto.
In entrambi i generi la foglia, che si sviluppa appena più tardi della perdita dei fiori, è composta, con un picciolo recante da 3 a 7 foglioline, di colore verde scuro e brillante, e con consistenza spesso dura.
Il tronco è generalmente di colore grigio o bruno e il legno rappresenta una delle poche differenze immediatamente apprezzabili tra Tabebuia e Handroanthus. Il primo genere infatti possiede un legno piuttosto tenero, sebbene molto resistente a salsedine ed eventi atmosferici, tanto da essere molto utilizzato nella costruzione di mobili da esterno, staccionate e case nell’area caraibica e centroamericana che vede la maggior differenziazione di specie di Tabebuia.
Il legno di Handroanthus è invece straordinariamente duro e compatto, difficile anche da lavorare, utilizzato in edilizia e anch’esso per i mobili da esterno perché contenente tannini e composti ad azione antifungina in grado di conferirgli una resistenza straordinaria.
Un’altra differenza è costituita dal colore dei fiori. In Tabebuia prevale la tonalità rosa-viola, solo due specie, su una novantina che compongono il genere, sono gialle; mentre in Handroanthus il giallo è uno dei colori prevalenti e sono presenti anche rosa, viola e bianco.
Tabebuia e Handroanthus: le specie più interessanti
La Tabebuia rosea è forse la più conosciuta e utilizzata come pianta ornamentale all’interno di questo genere, tanto da essere eletta albero simbolo di El Salvador e dello Stato venezuelano di Cojedes. La distribuzione di questa pianta va dal Messico all’Ecuador all’interno del bosco deciduo stagionale dal livello del mare fino ai 1200 metri di altitudine laddove le temperature diurne siano comprese tra i 17 e i 35 °C. Può raggiungere i 30 metri di altezza e spesso forma vasti addensamenti nelle foreste degradate perché viene preservata dal taglio dai contadini in virtù della bellezza della fioritura e per l’utilizzo del suo legname. La fioritura coincide con la fase finale della stagione secca quando i fiori viola nascono dai rami ancora spogli conferendo alla chioma l’effetto di una nuvola colorata in mezzo alla vegetazione secca circostante. Le foglie sono composte da 5 foglioline di verde intenso e consistenza dura e persistono sulla pianta a seguito della fioritura fino alla stagione secca inoltrata quando cadono per limitare la dispersione idrica in ambienti particolarmente aridi e caldi.
Handroanthus chrysanthus, detta Guayacan in molte aree latinoamericane, è una delle più rappresentative del genere, dichiarata albero nazionale del Venezuela fin dal 1948. Davvero favolosa è la fioritura sulle colline dell’Ecuador meridionale e dell’estrema regione costiera settentrionale del Perù.
Queste aree sono caratterizzate dal cosiddetto bosque seco, un bosco che per 8 mesi all’anno risulta pressoché spoglio e arido. Diverse sono le gradazioni di vegetazione che ricadono sotto questa dicitura, da quella costiera di pianura dominata da pochissime specie in grado di adattarsi a climi così difficili, come la acacia Prosopis pallida, a quelle collinari dove invece la biodiversità si fa ben più elevata e interessante e da cui derivano molte piante utilizzate anche in Europa sia come piante ornamentali, come la Bouganvillea o la Plumeria, che come legname pregiato per parquet e costruzioni. Uno degli elementi più scenografici che caratterizzano questo ambiente è la ceiba con il suo tronco verde, a forma di botte e sinuoso, pieno di balsa dove accumulare l’acqua per i periodi difficili.