La sterilizzazione del cane e degli altri animali domestici, come il gatto o il furetto, comporta alcuni pro e alcuni contro: scopri quali sono.

La sterilizzazione del cane o di un altro animale domestico è un passaggio importante, è necessario decidere in un senso o nell’altro.

Per valutare serenamente, vediamo qui le ragioni dei pro e dei contro della sterilizzazione del cane, del gatto e di altri animali domestici. Nel post successivo vedremo come si svolge la sterilizzazione.

La sterilizzazione degli animali: tutti i pro

Tutti gli animali, cani, gatti, conigli, furetti, ecc., sono mossi dall’istinto nell’andare in calore (o estro): non sono coinvolti i loro sentimenti né la loro consapevolezza. L’accoppiamento è solo un atto meccanico e se questo non si verifica, la natura obbliga Fido, Micio e gli altri animali a rimanere in calore finché non si accoppiano.

L’astinenza provoca gravidanze isteriche nelle cagne e cisti ovariche nelle gatte: queste ultime “urlano” il loro richiamo sessuale anche per sette giorni due volte al mese, mentre le cagne – soprattutto se di taglia medio-grande – hanno bisogno dell’imbarazzante mutanda igienica per non sporcare in casa e fuori.

I cani maschi tentano un improbabile accoppiamento con persone e oggetti; i gatti maschi inondano di urina maleodorante l’abitazione e gli oggetti; entrambi possono scappare, eccitati da lontani richiami femminili, e magari non tornare mai più, rimanendo vittime di incidenti stradali, avvelenamenti o rapimenti, o ritornare in pessime condizioni, con ferite infette o altri gravi problemi. Nel gatto maschio intero le lotte con altri maschi e gli accoppiamenti (anche nella gatta) lo espongono inoltre al rischio di contrarre Fiv e Felv, due gravissime e incurabili malattie virali che abbreviano sensibilmente la vita.

Nei cani maschi non sterilizzati è piuttosto frequente il tumore al testicolo, anche in giovane età; le gatte sono invece esposte a tumori dell’utero e delle ovaie.

Se l’accoppiamento avviene, i proprietari delle femmine hanno il problema della collocazione dei cuccioli, che deve essere responsabile: abbandonarli in un giardino o, ancora peggio, per strada, nel cassonetto dell’immondizia o nel fiume, chiusi in un sacco, è da assoluti delinquenti ed è un atto punito per legge con sanzioni fino a 30mila euro.

Nel coniglio, la femmina adulta intera è più nervosa e meno socievole, e può andare incontro a patologie ginecologiche gravi se non può accoppiarsi. Nel maschio la sterilizzazione è necessaria appena incomincia a marcare il territorio, anziché espletare le necessità fisiologiche nella propria cassettina igienica. Tra i vantaggi della sterilizzazione, per entrambi i sessi, la possibilità di allungare la vita fino ai 10 anni d’età, rispetto ai normali 8 anni di esemplari interi.

Nel furetto, la sterilizzazione è indispensabile sia nel maschio sia nella femmina, perché soprattutto il primo emette secrezioni intensamente odorose, che in realtà non vengono completamente annullate nemmeno con l’operazione, ma certamente rendono possibile una convivenza altrimenti infernale.

La sterilizzazione, per tutti questi motivi, è la decisione più responsabile da prendere, che migliora la qualità della vita dei quattro zampe e del proprietario.

È un’operazione rapida e poco dolorosa, soprattutto nel maschio, priva di complicazioni e controindicazioni.

Sterilizzare gli animali: i contro

Chi è contrario alla sterilizzazione in genere motiva la scelta con il desiderio di assecondare la natura, lasciare liberi gli animali di “godersela” o perché è un’operazione costosa.

Assecondare la loro natura significa permettere di accoppiarsi all’infinito e di generare cuccioli che vanno collocati e mantenuti al meglio, non certo ammazzati o lasciati morire: siete sicuri di poterli sempre sistemare tutti presso famiglie che li terranno bene per tutta la loro vita? E, se possedete un maschio, che diritto avete di fargli generare decine di cuccioli ogni anno, che è improbabile che vengano adottati o che non muoiano per strada fra grandi sofferenze?

Lasciarli liberi di godersela non ha alcun senso, perché, come detto prima, gli animali nell’accoppiamento esprimono solo l’istinto, non certo un piacere, né fisico né mentale, a differenza della specie umana.

Che sia un’operazione costosa non è del tutto vero: le Asl la effettuano a prezzo ridotto rispetto al libero mercato veterinario, ma ovviamente bisogna iscriversi in lista d’attesa e, nel frattempo, evitare gli accoppiamenti. I veterinari privati applicano prezzi superiori (dell’ordine di 60-150 euro per il maschio e 120-250 euro per la femmina, a seconda della specie e della razza), ma l’importo regolarmente fatturato è parzialmente deducibile dalla dichiarazione dei redditi. E soprattutto questa cifra mette al riparo da spese ben maggiori in caso di ferite o traumi riportati durante una fuga d’amore o di cucciolate indesiderate, da svezzare e vaccinare prima di regalarle.

In conclusione, sono solo due i casi in cui lasciare il cane, il gatto o il coniglio intero è una buona pratica: se si possiedono animali da riproduzione (per es. gli allevatori) e se si desidera avere una o più cucciolate che si sanno già dove collocare interamente (attenzione: possono nascere anche 12 cagnolini, 8 gattini e 15 coniglietti in un solo parto).

Peraltro, gli allevatori di professione fanno riprodurre le loro cagne e gatte campionesse internazionali solo da 1 a 3-4 anni d’età, dopodiché le sterilizzano e le regalano o le vendono a un prezzo ridotto ad amatori della razza.

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