Le siepi eco-friendly, come le chiamo io, sono state riscoperte come prezioso elemento ornamentale, specialmente in ambito cittadino e vi sarà sicuramente capitato, in autunno, di notare qua e là perimetri di proprietà composti da piante non ben definite, mezze spoglie, che si “muovono” (perché dimora di volatili!) e soprattutto per niente potate a parallelepipedo, ma lasciate naturali. Il dubbio sorge spontaneo: che lì operi un giardiniere particolarmente naif o che sia una seconda casa e quindi poco curata? Prima di rispondervi, facciamo un piccolo passo indietro.
Dal progetto alla siepe
Dovete sapere che ogni siepe ha le sue esigenze e si adatta più o meno facilmente all’ambiente in cui viene inserita. Quando mi approccio alla progettazione del confine di un giardino, mi guardo intorno e, al tempo stesso, cerco di capire la sensibilità ecologico-naturalistica dei miei nuovi clienti. Una proposta, che – mi sono accorto – riscuote inizialmente un certo timore, ma poi grandi soddisfazioni soprattutto nel lungo periodo, è la siepe di campagna… Certo, può variare molto la sua composizione in funzione della lunghezza e larghezza disponibili, ma ho fatto mie alcune regole preziosissime che sto per svelarvi e che ben si adattano a molti “cold case”.
Anzitutto, optate per specie che spontaneamente crescono in quel luogo: se crescono da sole, è abbastanza palese che, con un aiutino da parte nostra, vegeteranno ancor meglio. Le nuove urbanizzazioni sorgono al limitare della campagna: non c’è niente di meglio nelle settimane di lock-down, che fare una passeggiata esplorativa immersi nella natura per scorgere gli arbusti più insoliti, sconosciuti, selvatici.
Una volta individuati (e in un secondo momento acquistati), è importantissimo disporli nella maniera corretta: in quinconce (un termine che sembra uno scioglilingua ma che definisce un particolare modo di mettere a dimora gli alberi), cioè ai vertici di triangoli isosceli tracciati idealmente sul terreno, è quello che preferisco e che dà spazio vitale a ogni pianta. Adoperate paglia per pacciamare il terreno nei primi 2 anni, così frenerete l’evaporazione e vi ritroverete a fare un giardinaggio low-cost.
Le specie adatte
Voglio proporvi, allora, una siepe composta da diverse specie, che può fare al caso vostro. Si sviluppa su due file, distanti circa 50 cm l’una dall’altra. Su ogni fila il sesto d’impianto è di 1 m, che sembrerà tanto per le piccole piantine monofusticino acquistate, ma vi posso garantire che è quello idoneo per non farle troppo sgomitare a maturità.
Per una lunghezza di 10 m (20 m complessivamente, essendo su due file) ecco la lista degli acquisti: due ligustri europei, tre prugnoli (Prunus spinosa), due Cornus sanguinea (sanguinello), tre viburno lantana, cinque Rosa canina, due noccioli e tre Sambucus nigra. Con una siepe così, il vostro giardino non sarà più lo stesso e la campagna che vedevate così lontana dalle finestre, finirà per essere… letteralmente sotto casa.