Se c'è una pianta succulenta letteralmente indistruttibile, quella è il Sempervivum, un genere di Crassulacee che vive in qualunque condizione, per quanto infelice. Addirittura, Sempervivum tectorum, come dice il nome, è in grado di ricoprire il tetto di un capanno in legno, ma anche quello del garage, stendendovi un telo impermeabilizzante, un velo di non tessuto e 5 cm di terriccio.
Come sono fatti i Sempervivum
Si tratta di centinaia di specie e varietà, alcune delle quali spontanee anche delle montagne italiane, che producono graziose rosette di foglie succulente e addensate che si moltiplicano da sole, arrivando a ricoprire tutta la superficie disponibile nell’arco di un paio d’anni. In primavera-estate producono lunghi steli (fino a 30 cm d’altezza) all’apice dei quali sbocciano i fiori, piccoli e senza picciolo, in colori che vanno dal bianco al giallo, al verde. Questi steli vanno tagliati alla fine della fioritura.
Dove e come si coltivano
Vivono in tutta Italia sia in piena terra (solo in roccaglie, date le piccole dimensioni) sia in vaso, per tutto l’anno all’aperto.
Ideale la ciotola o la cassetta in terracotta in cui disporre numerose rosette, anche di specie diverse. Il terriccio adatto è costituito da tre parti di terra ricca di humus e una di sabbia, con un buon drenaggio sul fondo. Resistono al sole, a mezz’ombra e all’ombra: in questo caso però la pianta non fiorirà. Vanno innaffiati solo quando le rosette tendono a chiudersi per la mancanza d’acqua (prima che le foglie esterne si secchino). Si concimano da marzo ad agosto, con un prodotto per piante succulente. Si moltiplicano prelevando qualche rosetta e ponendole in terriccio sabbioso. Sopportano temperature estreme, da +40 a 15-20 °C sotto lo zero: il freddo provoca l’arrossamento delle foglie, che diventano ancora più decorative; non richiedono protezioni di alcun genere.
I loro nemici sono i marciumi radicali, causati da un eccesso d’irrigazione abbinato a un drenaggio scarso.