Le formiche sono gli insetti più operosi della natura, ma non sono ospiti graditi in casa e in giardino. Scopri di cosa si cibano e come eliminarle

Le formiche compaiono spesso nei giardini e nelle case non appena passa il freddo. Di solito non causano problemi alle piante, ma i loro incessanti spostamenti possono essere comunque fastidiosi. Esse, infatti, sono alla costante ricerca di cibo molto ricco di zucchero. In questo post vediamo in modo approfondito di cosa si nutrono e come eliminarle, impedendo che diffondano negli spazi verdi e in appartamento.

Le formiche: le specie più diffuse

Le specie di formiche più frequenti in Italia sono Lasius niger (il formicone nero), L. flavus (formica color arancio, più piccola), Formica rufa (la formica rossa, protetta in alcune regioni italiane perché a rischio di estinzione), Crematogaster scutellaris (con il corpo nero e la testa rossa), Linepithema humile (formica argentina, che scaccia in genere le specie nostrane).

Attaccano tutte le piante infestate da afidi o da cocciniglie o da psille, insetti che producono una sostanza zuccherina (chiamata melata) di cui le formiche sono ghiotte, dando vita a un andirivieni sulle piante infestate.

Si manifestano sotto forma di lunghe file di minuscoli insetti in movimento incessante da un punto all’altro del giardino o del terrazzo o in casa, in base a dove è dislocato il nido. Costruiscono i nidi nella terra, spesso alla base di piante o sotto piastre, pietre o altre protezioni, nelle fessure tra muro e pavimentazione o tra la pavimentazione, dato che prediligono posti secchi riparati dalla pioggia e dall’umidità.

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Nido di formiche con le uova

Le formiche in casa e nel giardino: quando compaiono e che danni fanno

In natura le formiche operaie si svegliano in primavera, dall’inizio di marzo in poi, fuoriuscendo dai nidi in cerca di cibo. Fra luglio e settembre, le formiche alate (maschi e femmine) sciamano per accoppiarsi; i maschi subito dopo moriranno d’inedia, mentre le femmine fecondate costituiranno nuovi formicai, dove divengono regine, riattivando così il ciclo vitale della specie. L’attività cessa con l’arrivo del freddo.

In maniera diretta non provocano danni, perché le formiche si nutrono di sostanze zuccherine (semi, melata prodotta da afidi, psille e cocciniglie, ecc.) e di residui alimentari. Tuttavia, prendendosi cura di afidi, psille e cocciniglie, indirettamente ne favoriscono la sopravvivenza e la diffusione.

Nel caso, non molto frequente, della presenza del nido all’interno di un vaso o vasca, non danneggiano direttamente le radici, ma il nido vi preme sopra e gli spazi vuoti che creano all’interno del terriccio portano a un suo inaridimento molto più rapido del normale, quindi aumenta il fabbisogno d’acqua della pianta.

Solo nel caso di un’infestazione nel frutteto, se le formiche raggiungono i frutti (per esempio susine, albicocche, frutti di bosco) sono in grado di svuotarli dalla polpa in poche ore, lasciando solo la buccia.

L’andirivieni delle formiche in casa è sicuramente fastidioso. Lo è anche in giardino, soprattutto quando sotto gli alberi o ai rampicanti sono posizionati il tavolo e le sedie ove sostare, perché qualche insetto può cadere sulle persone. Sono tutte dotate di robuste mandibole con cui possono mordere, soprattutto se si infilano sotto i vestiti, sentendosi in trappola, senza però inoculare veleni attraverso il morso. Quest’ultimo è doloroso nell’immediato, ma in pochi minuti passa senza lasciare gonfiori, pruriti o altre tracce.

Come eliminare le formiche

In giardino incrementate i nemici per eliminare le formiche (uccelli, rospi, lucertole, ragni e galline nane), oppure distruggete il nido con acqua bollente in primavera, quando è piccolo e con pochi abitanti. Altrimenti traslocatelo appoggiandovi sopra un vasetto di cotto o di plastica capovolto, che verrà scelto come nuova dimora dalla colonia intera, permettendo di trasportarla senza danno in altro luogo. Per impedire la risalita lungo i tronchi degli alberi da frutto alla ricerca degli afidi, rivestite la corteccia con l’apposito nastro biadesivo o spennellatela con vischio per insetti o con un impasto di fuliggine e olio di lino. Per creare barriere utilizzate sostanze pulverulente come litotamnio, polvere di gesso e cenere, o annaffiate la zona con un decotto di assenzio.

In terrazzo interrompete la scia con le polveri naturali elencate o catturate gli insetti con le apposite trappole adesive da vaso. Se il nido è in un vaso, svasate la pianta rimovendo delicatamente dal terriccio le formiche, soprattutto la regina, mentre il formicaio, che spesso rimane nel contenitore, va traslocato in campagna o cosparso di insetticida. Poi il vaso va lavato, rinvasandovi la pianta con terriccio nuovo misto a litotamnio.

In casa è fondamentale tappare e sigillare ogni fessura che funga da accesso. Seguendo le piste, potete individuare ciò che le attrae (derrate alimentari, piante infestate da afidi, ecc.) e renderlo inaccessibile o eliminarlo. Spugne imbevute d’acqua zuccherata, poste sui luoghi di passaggio, permettono di catturarne molte (solo operaie), mentre l’infestazione cessa con la morte della regina nel nido. Utilizzate esche apposite, costituite per esempio dai coperchi dei barattoli di vetro contenenti una miscela di miele o melassa e lievito fresco, che causa la morte delle operaie, delle larve e, poi, della regina. Oppure mescolate borace e zucchero in parti uguali, o borace (5%) e fegato macinato, o acido borico, piretro e pepe (1:1:1). Se reperite il nido e la collocazione lo consente, eliminatelo versandovi sopra abbondante acqua bollente. Infine potete utilizzare le trappole precaricate con spinosad, un insetticida biologico.

Le formiche: di cosa si nutrono e come si eliminano - Ultima modifica: 2018-11-13T12:30:01+01:00 da Claudia Notari