Di moda all’inizio del Novecento (a partire dal periodo Liberty), la sansevieria è poi stata abbandonata alla fine del secolo scorso, per ritornare in auge nel terzo Millennio, complici gli stili di arredamento minimalista o zen (ai quali la linearità del fogliame si abbina benissimo) e le nuove specie e varietà immesse sul mercato (S. cylindrica, S. guineensis dalle foglie bianche, fino a varietà dal fogliame tutto verde o con varie bande gialle o crema).
Com'è fatta la sansevieria
Appartenente alla famiglia delle Asparagacee, la sansevieria è alta fino a 1 m, ha foglie succulente spadiformi, di colore verde screziato con variegature marginali giallo oro in Sansevieria trifasciata, cilindriche e di color verde glauco in S. cylindrica.
I fiori compaiono in primavera-estate, sono bianco-verdastri in S. trifasciata e rosati in S. cylindrica, e sbocciano riuniti in infiorescenze poco vistose che di notte emanano un gradevole profumo. Ha una crescita lentissima.
Dove e come si coltiva
Si può coltivare in piena terra solo nelle aree costiere più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, in zona riparata e mediamente soleggiata (da schermare in estate); ideale per creare bordure e recinzioni. In vaso in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da maggio a settembre.
Si alleva in genere in vaso basso e largo, di terracotta, di diametro max 24 cm (si rinvasa solo dopo che le foglie hanno riempito completamente tutto il terriccio del vaso), appesantito alla base con sassi appoggiati sul terriccio per evitare che la pianta si rovesci. Vuole un terriccio per piante grasse, arricchito da una manciata di buona terra fertile; il drenaggio deve essere perfetto, con uno strato di ghiaia o argilla espansa sul fondo del vaso.
Vive indifferentemente con molta o poca luce; non ama i raggi solari diretti, soprattutto in piena estate.
Si annaffia molto poco in ogni stagione e solo quando il terriccio è perfettamente asciutto. Si concima da aprile a settembre, ogni 30 giorni, con un prodotto specifico per piante grasse nell’acqua d’irrigazione.
Si riproduce per talea di foglia da inserire in terriccio sabbioso, o per divisione dei cespi. Teme temperature inferiori a 12 °C: deve svernare in casa, lontano dai termosifoni.
I suoi nemici sono i ristagni idrici, che causano il marciume radicale, segnalato da un afflosciamento delle foglie e da un annerimento della base.