Saguaro, il cactus gigante dei film western

Il saguaro è quel cactus a candelabro che si vede nel deserto dei film western. Ma si può coltivare anche in Italia, in giardino nelle zone miti

Il saguaro (chiamato anche cactus a candelabro o cactus gigante, Carnegiea gigantea, della famiglia delle Cactacee) è originario del deserto di Sonora, tra Arizona e Messico, una parte del quale è stata consacrata come monumento nazionale fin dal 1933 ed è chiamata Saguaro National Park.

Al genere Carnegiea appartiene solo la specie Carnegiea gigantea, protetta dalla legge in natura, anche perché impiega 50-80 anni per raggiungere la maturità riproduttiva e può vivere più di 200 anni. In Italia esemplari monumentali si trovano, per esempio, nel Giardino esotico Pallanca, in Liguria.

Com’è fatto il saguaro

Presenta un fusto colonnare e carnoso, a crescita lentissima, con qualche ramificazione (che può comparire anche dopo 70 anni di vita), per un’altezza totale che supera i 13 m. Le foglie sono ridotte a minute spine. I fiori si aprono di notte in aprile-maggio e in natura vengono impollinati da pipistrelli e uccelli. Ne derivano i frutti, maturi alla fine di giugno, rossi e succosi, molto apprezzati nel deserto.

saguaro
I fiori del saguaro appaiono dopo almeno 20 anni di età della pianta.

Da sempre è stato utilizzato anche a scopo alimentare dalle tribù messicane; dai frutti si ricava anche una bevanda moderatamente alcolica, utilizzata nei riti indios per ottenere la preziosa e rarissima pioggia e ancora adesso commercializzata come vino da dessert. Tuttora i frutti vengono impiegati per ricavare uno sciroppo dolce e a particolari dessert in occasioni di feste e raduni familiari. I frutti vengono anche essiccati al sole per essere poi fatti rinvenire in acqua calda prima del consumo. I semi si usano nella preparazione di pane, torte e farine destinate sia all’alimentazione umana sia a quella degli animali da cortile.

Dove e come si coltiva

In piena terra vive lungo le coste tirreniche dalla Liguria in giù, costeggiando il Meridione e risalendo fino alla Puglia adriatica. La coltivazione in vaso è sconsigliabile per esemplari adulti perché questa pianta ha un apparato radicale a fittone che necessita di grandi profondità.

saguaro
Il saguaro si può coltivare in vaso solo nei primi anni di vita.

Ama terreni aridi e sabbiosi, comunque molto sciolti, a base di sabbia e con una piccola percentuale di torba. Le annaffiature devono essere molto scarse e comunque somministrate solo dopo che il substrato si è perfettamente asciugato. È difficile ottenere la fioritura, visto che la pianta la intraprende solo dopo almeno i 20 anni d’età. La temperatura invernale non deve scendere sotto gli 8 °C: la pianta va ricoverata in una stanza fresca e lasciata senz’acqua fino a primavera, senza preoccuparsi del fisiologico raggrinzimento del fusto; in esterni va protetta con teli di plastica e di non tessuto.

I suoi nemici in natura sono gli animali selvatici (e a volte l’uomo) a inciderne il fusto per ricavarne acqua preziosissima; in coltivazione si può insediare il ragnetto rosso, se il cactus sverna a temperature troppo alte.

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