Accanto a numerosissime piante che schiudono i loro fiori di mattina per lasciarli aperti per un giorno intero o più giorni, ce ne sono altre che vanno “colte al volo”: piante mattiniere, che aprono le corolle la mattina presto per perderle subito dopo il mezzogiorno, come nel caso della ruellia.
Questa splendida creatura dai fiori violetti va goduta nelle prime ore del giorno perché, in piena estate con il caldo, le eteree corolle appassiscono già alle 14, cadendo miseramente e prendendo un orribile colore beigiolino.
Il genere Ruellia
Il genere Ruellia comprende specie originarie dell’America centrale, la più nota delle quali è Ruellia brittoniana (= R. grandiflora), la petunia del Messico. Si tratta di Acantacee, erbacee perenni, dai fiori a tubo in tinta che vanno dall’azzurro cielo al pervinca al viola intenso, passando per il rosa e il rosso, li aprono poco dopo l’aurora e non fanno nemmeno la fatica di richiuderli: semplicemente, un paio d’ore dopo pranzo si trovano le corolle già cadute tutt’intorno alla pianta, miseri straccetti di un orribile colore indefinito… Ma sono generosissime, perché ogni giorno regalano nuovi boccioli, fra maggio e ottobre, a determinate condizioni.
Ruellia brittoniana
La più nota, anche perché decisamente appariscente e diffusa, è Ruellia brittoniana. Può raggiungere fino ai 2 m d’altezza in piena terra e fino ai 1,6 m in vaso, e ha caratteristiche foglie lanceolate simili a quelle del Salix alba.
In giardino vive bene su terreni umidi, anche in riva a laghetti, dove svolge funzione di pianta fitodepuratrice delle acque e dei suoli. Non sopporta terreni poveri, sassosi o asciutti, dove può resistere solo se costantemente annaffiata per tutta la bella stagione. Desidera una posizione ben soleggiata, anche per 12 ore al giorno, o al massimo a mezz’ombra. Si può utilizzare anche come siepe di separazione, sebbene sia comunque una caducifoglia (salvo che nell’estremo Sud).
In vaso necessita di un diametro di almeno 24 cm per una pianta alta 50 cm, e va rinvasata ogni primavera, oppure il cespo va diviso in più vasi. Sul fondo serve un basso drenaggio (1 cm di argilla espansa) e si colma con terriccio universale.
In piena terra abbiamo già detto che necessita di umidità costante nel terreno. Ancora peggio in vaso, dove possono servire anche 2 annaffiature al giorno in luglio o comunque con temperature superiori ai 30 °C.
In giardino va concimata con un prodotto granulare per piante da fiore in aprile, giugno e settembre. In vaso si aggiunge un concime liquido per piante da fiore ogni 10 giorni da aprile a ottobre.
Ruellia brittoniana non ama le punte termiche estreme: significa che fiorisce volentieri in maggio ma, se in giugno la temperatura si alza sopra 30 °C, si interrompe, per riprendere in settembre e continuare sino a fine ottobre. Attenzione: al calare delle temperature diurne, i fiori diventano molto più durevoli, tanto che con 15 °C possono rimanere sulla pianta anche per 2 giorni interi.
Sotto i 10 °C incomincia a soffrire (le punte delle foglie anneriscono) e quindi nel Nord Italia va ricoverata in una stanza fresca (fra 12 e 18 °C). Tuttavia, dati gli inverni sempre più tiepidi, se la temperatura non scende sotto gli 0 °C, se la terra del vaso è ben asciutta, e se i contenitori vengono spostati in un punto riparato (es. addossati al muro di casa esposto a sud), ora riesce anche a sopravvivere al freddo. Cadranno tutte le foglie e probabilmente si seccheranno tutti gli apici dei fusti, ma in primavera riprende a gettare dalle radici. Se viene invece ricoverata in casa, bisogna annaffiarla regolarmente una volta a settimana, e la perdita delle foglie è normale e non deve destare preoccupazione. Se la Ruellia vive in giardino (entro la Val Padana compresa), foglie e fusti seccheranno ma, con una buona pacciamatura organica alla base, le radici sopravvivranno e getteranno nuovamente ad aprile.
Si riproduce facilissimamente per talea di fusto (preferibilmente dell’anno precedente) o anche per divisione del cespo al rinvaso. Basta inserire la talea o rinvasare la metà di cespo in un altro vaso con terriccio universale.
Ruellia humilis
È meno soggetta al clima, ma è anche meno spettacolare: Ruellia humilis, come dice il nome latino, è alta solo 25 cm, quindi è più adatta alla coltivazione in vaso sul balcone oppure alla roccaglia. Tuttavia, fino alla Val Padana compresa, non teme il gelo perché secca tutta la parte aerea a partire da metà ottobre, sopravvivendo all’inverno con le sole radici: in questo caso il vaso può svernare anche a temperatura compresa fra 0 e 10 °C, purché non sia lasciato all’asciutto (tutte le ruellie sono idrovore).
Produce bei fiori color lilla pallido, del diametro massimo di 2 cm, sempre della durata di mezza giornata, da aprile a luglio.
Per il resto, valgono gli stessi consigli forniti per la “sorella maggiore” Ruellia brittoniana, tenendo presente che la fioritura è continua anche durante i mesi più caldi, ma termina alcuni mesi prima.