Uno dei dubbi più frequenti è: quando si potano le rose? In 8 punti ecco i consigli utili su quando e quali tipi di rose potare
L’argomento “potatura” è sempre fra i più “spinosi”: su quali rosai e quando intervenire? Ecco un piccolo riepilogo in merito.
- In generale i rosai, nelle zone a clima mite (Centro e Sud Italia, isole comprese), vanno potati in tardo autunno-inizio inverno (dicembre), dopo la caduta foglie, per ottenere un leggero anticipo di fioritura in aprile.
- In Val Padana e Prealpi meno fredde è bene procedere in gennaio, a completo riposo, ma in una settimana in cui le temperature non scendano sotto lo zero. Altrimenti rimandate all’inizio di febbraio, e comunque entro il 15 del mese.
- Sulle Alpi e nelle Prealpi più fredde gli interventi si rimandano a marzo (anche aprile sopra i 1.000 m di quota). Sui rosai vigorosi o rampicanti o sarmentosi troppo cresciuti, va fatta una spuntatura di un terzo di ramo a metà novembre, per ridurre i rischi di rottura da neve.
- Per la potatura vera e propria agite sempre in completo riposo, mai a ripresa vegetativa iniziata, per non indebolire la pianta.
- I rosai non rifiorenti vanno potati solo al termine della fioritura (giugno-luglio), tagliando le cime appassite.
- I rosai antichi non si potano, ma si elimina il secco tra gennaio (Sud) e marzo (Alpi).
- I rosai botanici, dalle bacche decorative, ugualmente non rifiorenti, richiedono un primo intervento in luglio-agosto per tagliare i rami le cui bacche non hanno attecchito, e un secondo tra gennaio e marzo per eliminare il secco e accorciare i rami (le bacche stanno appassendo) riordinando il cespuglio.
- I rosai rifiorenti tipo Tea e Floribunda, subito dopo la prima fioritura primaverile, vanno liberati dei fiori appassiti, tagliando lo stelo sopra la quarta foglia scendendo dal fiore. La potatura vera, invece, si fa in inverno.