La Rosa rugosa, declinata in numerosissime varietà, dai fiori anche bianchi, rosa chiaro o rossi, ci tiene compagnia per tutta la stagione, da maggio quando inizia a fiorire, attraverso tutta l’estate con altri fiori più sporadici e i primi frutti aranciati, e in autunno e nei prossimi mesi con i cinorrodi (cioè i frutti, le "bacche") ormai rosso fuoco.
• Praticamente indistruttibile, sopporta i geli più intensi e le estati più torride purché molto ventilate (non è particolarmente adatta alla Pianura Padana), resiste alle comuni malattie delle rose e si adatta perfino a terreni sabbiosi, sassosi o molto poveri.
• Forma rigogliosi cespugli molto densi ma non particolarmente ramificati, sempre aggraziati, alti fino a 1,20 m e larghi sino a 2 m. Bisogna fornirle un sostegno, per es. tre paletti disposti a U rovesciata, ben infissi a terra, per sostenere il cespuglio e indirizzarvi i rami che divenissero mollemente ricurvi.
• Si può impiegare come esemplare singolo in un punto focale, in macchie o anche per siepi non alte ma fitte e riccamente spinose.
• Caratteristico è anche il fogliame, per l’appunto rugoso a causa di nervature profonde e ben visibili, di colore verde intenso, leggermente opache.
• I fiori possono essere semplici, semidoppi o doppi a coppa, abbastanza grandi e, dopo la fioritura esplosiva in maggio, continuano a riproporsi più radi per tutto il resto della stagione.
• I cinorrodi rosseggiano a lungo (non sono appetibili dagli uccellini), finché non cadono spontaneamente a fine ciclo.
• Non richiede potature, se non di rimonda dal secco e, su esemplari molto vecchi (oltre 10-12 anni), un’eventuale taglio di ringiovanimento per eliminare i rami più vecchi.