La passione di Eufrasia Burzio per i giardini inglesi e del passato l’ha portata, insieme con il marito, a ricercare specie e varietà inglesi di piante da fiore annuali e perenni, perfettamente adattate ai nostri climi. Ecco i suoi consigli sulle piante rampicanti.
Quali sono le rampicanti più rapide?
I convolvoli, i latiri, i tropeoli, i nasturzi, le ipomee, l’asarina e il Phaseolus caracalla: in linea di massima, si seminano in gennaio (al Sud) o febbraio (al Nord), si trapiantano in marzo o aprile e alla fine di maggio o giugno, quando ormai hanno raggiunto all’incirca i 2 m d’altezza, incominciano a fiorire per tutta l’estate.
Quali le specie per il Nord o il Sud?
L’unica che preferisce decisamente un clima e un terreno fresco è il tropeolo, anche se nelle zone più fresche del Sud Italia vive piuttosto bene comportandosi da pianta perenne. Tutte le altre prosperano senza problemi in tutta Italia, con l’accortezza di proteggere in inverno le perenni come le ipomee e i convolvoli.
Sono indifferenti anche all’esposizione?
Ipomoea buonae noctis, dalla curiosa caratteristica di schiudere le corolle al calar della sera (adattissima per chi fa vita serale in giardino o terrazzo), si trova meglio in mezz’ombra. Le altre rampicanti, mantenute in ombra, producono tante foglie e pochi fiori: meglio disporle in una posizione che riceva il sole a mattina o a pomeriggio. Se costrette sotto i raggi del mezzogiorno, basta essere prodighi di annaffiature per mantenerle in forma.
Come annaffiarle?
Il segreto sta nella regolarità: un quantitativo medio, secondo il fabbisogno, somministrato a giorni alterni al mattino o alla sera (quando il terriccio si è raffreddato) le mantiene rigogliose, mentre “inondazioni” o giorni di siccità determinano la caduta delle foglie alla base, rendendole poco belle a vedersi.
Richiedono un terriccio particolare?
Preferibilmente di tipo sabbioso-calcareo, ma anche la comune terra da giardino può andar bene, specie per nasturzi e tropeoli. L’importante è assicurare un buon drenaggio sul fondo, perché tutte soffrono molto i ristagni idrici.
Quanto vanno concimate?
Non appena compaiono i primi boccioli fiorali, potete somministrare settimanalmente un normale concime liquido per piante da fiore, oppure una sola volta un concime a lenta cessione. Deve essere un prodotto ben bilanciato, con un titolo elevato di azoto:fosforo:potassio, per esempio 20:20:20, da leggere sull’etichetta.
Quali supporti dare a queste rampicanti?
Sono piante leggere, che non pesano eccessivamente sul supporto. Pertanto, dall’incannucciato al graticcio di bambù, dalla ringhiera di ferro al pergolato di legno o d’acciaio, ogni tipo di supporto è adatto per una crescita prevalentemente verticale. Tropeoli, asarina e ipomea di norma si fermano attorno ai 2 m, ma P. caracalla raggiunge i 6 m: va cimato periodicamente perché altrimenti avreste i fiori concentrati tutti nella parte alta della pianta.
Si possono coltivare anche in vaso?
Certo, anzi il vaso è consigliabile per tutte le perenni nel Nord Italia, per assicurare la sopravvivenza invernale. Le dimensioni devono essere proporzionate allo sviluppo della pianta: almeno 16 cm di diametro per i nasturzi piccoli, come i “Tom Thum” (alti appena 30 cm), fino a 30 e più cm per P. caracalla.
Quali cure per le perenni in inverno?
Se vivono in vaso, vanno ricoverate in serra fredda, eventualmente spuntando i rami a 1-1,5 m d’altezza dopo che hanno perso le foglie, anche per “sganciare” agevolmente le piante dal supporto. Se invece sono in piena terra, o se si dispone solo di un terrazzo, laddove la temperatura scende sotto i 10 °C è necessaria una pacciamatura di foglie e paglia (eventualmente tessuto non tessuto) al piede della pianta.
Quali sono le specie o varietà più belle?
Il nasturzio “Climbing misto”, che si arrampica velocemente in una cascata di arancio e giallo. Fra i tropeoli Tropaeolum azureum dai fiori azzurri simili a quelli della speronella, T. tricolor con fiori a palloncino rosso, blu e giallo, e T. polyphyllum dalle curiose foglie argentate con fiori gialli. I fiori a tromboncino blu-lilla di Convolvulus sabatius (= C. mauritanicus), quelli più grandi e candidi di Ipomoea alba e le campanelle rosse di I. “Quamoclit”. Le corolle “danzanti”, rosa e bianche, di Lathyrus odoratus “Cupid” e quelle incredibilmente belle di Phaseolus caracalla.