Le piante d’appartamento sono tali perché noi le teniamo fra le mura domestiche, il che è indispensabile da ottobre ad aprile perché, provenendo tutte da zone tropicali, temono terribilmente il freddo. Ma se potessero parlare, tutte, in maggio, ci chiederebbero di poter uscire, per sentire il vento sui rami, l’acqua sulle foglie, la luce addosso. Se ne abbiamo la possibilità, ossia se abbiamo un balcone vuoto, un terrazzo grande o addirittura un giardino o un portico, facciamo loro questo regalo, spostandole all’esterno da adesso fino alla fine di settembre: ce ne saranno grate, crescendo a dismisura!
QUANDO spostarle
Tutte le piante tropicali temono temperature inferiori ai 15 °C, soprattutto se sono abituate alla temperatura stabile dei nostri appartamenti. Quindi dobbiamo aspettare che la minima notturna si stabilizzi definitivamente sopra questo valore: non c’è una data precisa, perché dipende dalla zona geografica e dall’andamento meteorologico. Indicativamente, si va dalle zone costiere del Sud Italia dove questa condizione si raggiunge già nella prima metà di aprile, all’arco alpino dove bisogna aspettare la metà di giugno (per riportarle poi all’interno già nella prima metà di settembre).
PRIMA di spostare le piante d'appartamento
Probabilmente le nostre amiche verdi avranno un aspetto un po’ debilitato per la scarsità di luce e l’aria secca dei mesi invernali. Allora, come prima cosa, procediamo al rinvaso se necessario, oppure grattiamo con la forchettina da giardino lo strato superficiale di terriccio e sostituiamolo con nuovo substrato per piante verdi. Rinnoviamo anche i tutori, se sono troppo corti: calcoliamo che in esterni le piante cresceranno molto, ed è bene dare loro già ora i sostegni che prevedano questa crescita.
Poi effettuiamo una buona pulizia. Rimuoviamo tutte le parti secche tagliandole con le cesoie. Puliamo le foglie grandi con acqua e spugnetta, le foglie piccole se è possibile con la doccetta della vasca oppure con il phon ad aria fredda, che useremo anche sulle piante grasse e su quelle a foglia pelosa o rugosa.
Infine controlliamo la collocazione esterna: anche qui la pulizia dovrà essere perfetta, per evitare residui di malattie o parassiti animali pronti ad aggredire le “fuoriuscite dal nido”.
Il POSTO ideale
A proposito di collocazione: a monte del trasferimento, dobbiamo essere sicuri di possedere il contesto adatto. Si tratta di piante tropicali, abituate nelle terre d’origine a vivere nella penombra della foresta e nei nostri appartamenti con la luce artificiale. È evidente che in esterni dovranno stare all’ombra, preferibilmente molto luminosa, ma sempre lontane dai raggi del sole.
Significa che, se abbiamo solo un balcone rivolto a sud, dovremo rinunciare alla loro trasferta. Su un terrazzo possiamo invece valutare se ci sono zone d’ombra (per es. addossate alla balaustra in muratura) o se le possiamo creare (per es. con una tenda o un ombrellone, o con un pergolato, o realizzando un separé con il cannicciato o la rete ombreggiante). In giardino ci si può giostrare meglio, grazie agli alberi e ai grandi cespugli che generalmente ombreggiano bene una porzione di terreno. Il porticato è la soluzione migliore, da questo punto di vista: da maggio a settembre i raggi tendono alla perpendicolarità e non si insinuano sotto gli archi, permettendo di ospitare nella parte più interna le tropicali. Ricordiamoci però che sotto il portico non arriva la benefica acqua piovana: o ci prendiamo l’impegno di spostare i vasi fuori dagli archi ogni volta che sta per piovere, o raccogliamo la pioggia in un recipiente e annaffiamo noi con quest’acqua migliore di quella dell’acquedotto.
CURE da esterni
Annaffiamo se non piove, tenendo presente che le piante avranno un maggior bisogno d’acqua perché il vento asciugherà più in fretta il terriccio. Se invece piove, lasciamole tranquillamente a prendersi tutta l’acqua (sperando non sia un monsone): controlliamo però che la collocazione sia stabile, in modo che non vengano rovesciate dal vento, eventualmente bloccando i vasi con lastre di pietra o mattoni.
Concimiamo con regolarità ogni 15-20 giorni nell’acqua d’annaffiatura con un prodotto liquido per piante verdi.
Non è necessario pulire le foglie, nemmeno alle piante sotto un portico: l’aria è sufficiente a mantenerle pulite e senza polvere (a meno che non siano vicine a uno sterrato, che non è la condizione ideale). All’esterno loro ci manifesteranno gratitudine diventando grandi e lussureggianti.
Perché le piante d'appartamento stanno meglio in terrazzo
Per quanto possano essere luminosi gli ambienti in casa, all’esterno, anche in un punto riparato dal sole, la luminosità è più che doppia. Soprattutto la pianta riceve luce da ogni parte e si sviluppa in modo più armonico. La pioggia inoltre ne lava le foglie, facilitando la traspirazione e mettendo la pianta in condizioni ideali per crescere. L’aggiunta del concime completa l’opera di rigoglio.