Piante carnivore, i consigli dell’esperta

Intervista a Graziella Antonello, presidente dell'Associazione italiana piante carnivore, che ci spiega passo per passo come coltivarle

Per voi abbiamo intervistato Graziella Antonello, presidente dell'Associazione italiana piante carnivore. Ecco i segreti che ci ha svelato sulle piante carnivore.

D: Iniziamo a sfatare il mito delle piante carnivore come mostruose e pericolose.

R: Le piante carnivore si nutrono d’insetti come reazione a una situazione ambientale sfavorevole: in genere esse arrivano da torbiere o comunque zone i cui terreni sono molto poveri di sali e nutrienti. Per questo motivo si sono dovute adattare a trarre le sostanze da ciò che avevano a disposizione e cioè piccoli insetti. La pianta carnivora che divora uomini o animali è una pura invenzione da film horror.

D: Arrivando da ambienti “esotici” saranno difficili da coltivare…

R: Assolutamente no. La maggior parte delle persone si aspettano difficoltà nella coltivazione, mentre in realtà parecchie specie di questo gruppo botanico sono piante facili che danno moltissima soddisfazione. Le carnivore sono praticamente perenni e bastano poche e semplici regole per avere fiori e foglie dalle forme meravigliose.

D: Quali sono queste regole?

R: Queste piante hanno poche esigenze, che devono essere soddisfatte: acqua, torba e sole. La stragrande maggioranza delle piante carnivore deve ricevere quanta più luce solare possibile. Per quanto riguarda il terreno, bisogna utilizzare torba acida di sfagno che si trova nei garden center. A questo proposito è necessario fare attenzione che la terra non abbia aggiunte di fertilizzanti o altri elementi chimici: ricordiamo che le carnivore vivono in terreni poveri di nutrienti, quindi qualsiasi aggiunta chimica o naturale farebbe solo dei danni. L’acqua deve essere abbondante, dopo tutto il loro ambiente originale è assai umido, consigliamo quindi di utilizzare dei sottovasi sempre colmi di acqua. Anche in questo caso bisogna fare attenzione: l’acqua deve essere pura, per cui va utilizzata solo l’acqua piovana o in alternativa quella distillata che si usa normalmente per stirare o quella di osmosi, utilizzata per gli acquari. In nessun caso deve contenere fertilizzanti di alcun genere.

D: È necessario avere una serra o un altro tipo di sistemazione?

R: A parte alcune specie effettivamente tropicali, queste piante vanno posizionate all’aperto al sole durante la stagione calda e in un posto freddo, con temperature attorno a 2-5°C, in modo che entrino nella fase di dormienza, durante l’inverno. Hanno dunque una “manutenzione” molto semplice.

D: Quali specie consiglia a chi vuole iniziare a coltivare queste piante?

R: Direi che le sarracenie e le dionee sono le più indicate. Hanno bisogno di poche attenzioni e possono essere sistemate all’esterno anche in inverno. Sono piante che danno molte soddisfazioni: non è insolito partire con queste specie e poi appassionarsi e diventare coltivatori esperti. Nella nostra Associazione ci sono ragazzi molto giovani, intorno ai 14-15 anni, che partiti con queste specie si sono ben presto appassionati e col tempo e molta passione sono diventati veri e propri esperti.

(da “Piante carnivore: che passione!”, di A. Beretta, Giardinaggio n. 9, 2011)

Piante carnivore, i consigli dell’esperta - Ultima modifica: 2011-08-30T14:49:00+02:00 da Redazione Passione In Verde