Il ligustro da siepe (Ligustrum ovalifolium, Oleacee) cespuglio comunissimo, in giardino e in vasche per siepi frangivento e frangivista, pressoché indistruttibile perché sopporta l’inquinamento e le potature ripetute. Si presta anche per l’arte topiaria (le cosiddette “sculture vegetali”). È indicato per chi ama il birdwatching, dato che i frutti sono molto amati dagli uccellini; attenzione però ai piccioni, anch’essi golosi, ma invadenti e sporchi, vero flagello in terrazzo o balcone.
Origine: Asia orientale.
Descrizione botanica: arbusto sempreverde, alto fino a 1,80 m e largo fino a 1,5 m, abbondantemente ramificato fin dalla base, denso; può essere allevato anche ad alberetto; crescita rapida. Foglie piccole, ovali, lucide, di colore verde bottiglia. Fiori piccoli e profumatissimi, raccolti in pannocchie, bianco-giallastri, in aprile-maggio, cui seguono le bacche viola-nere da settembre in poi.
Specie affini e varietà: ‘Variegatum’ ha le foglie variegate di crema.
Esposizione: indifferente, vive meglio però al sole, dove rimane più denso e fiorisce bene.
Temperatura: ideale tra 15 e 24 °C, tollera fino a –10 e +40 °C.
Precauzioni invernali/estive: sull’arco alpino va pacciamato alla base e, possibilmente, spostato in un punto soleggiato e riparato. Tollera i venti salmastri.
Vaso: in plastica, terracotta, cemento, legno, metallo, di diametro di 40 cm per una pianta alta 40 cm. Rinvasate ogni 2-3 anni, in marzo-aprile, nei primi anni, poi rimuovete il terriccio superficiale sostituendolo con substrato nuovo.
Terra: sostanzialmente indifferente (anche una buona terra universale), meglio se drenata.
Acqua: regolare e media tra aprile e settembre; scarsa nei restanti mesi.
Concime: in marzo, giugno e settembre un prodotto granulare a lenta cessione per arbusti da fiore.
Potatura: in maggio dopo la fioritura, luglio, settembre e novembre per regolarne la crescita.
Moltiplicazione: per talea in agosto-settembre, oppure per seme in tarda estate.
Malattie e parassiti: l’appassimento e conseguente seccume di un ramo o una pianta è dovuto al marciume radicale determinato da funghi patogeni.
Note: i frutti sono tossici, anche con esito mortale nell’uomo, mentre gli uccelli ne sono ghiotti ma senza alcuna conseguenza. I fiori attirano copiosamente le api.