lauroceraso
Il lauroceraso vive bene anche in vaso, purché grande.
Il lauroceraso è una comunissima pianta da siepe, che dura a lungo, blocca il vento e la vista e richiede poche cure: un classico del giardino

D’accordo, il lauroceraso (Prunus laurocerasus) è banale, ma ha il grande pregio di essere quasi indistruttibile (teme solo i ristagni idrici, che possono provocare un marciume radicale istantaneo e insanabile) e sempreverde: è un arbusto comunissimo come pianta da siepe, sia in giardino sia in vasca, forse un po’ monotono, ma perfetto come frangivista rispetto ai vicini, e come frangivento.

Se però non viene potato, fiorisce vistosamente e soprattutto odorosamente: il sentore non risulta gradevole per tutte le narici… Le bacche attirano gli uccellini: è consigliato a chi ama il birdwatching.

Come riconoscere il lauroceraso

Originario dell'Asia Minore ed Europa orientale, questa Rosacea è un arbusto o piccolo albero densamente ramificato, raggiunge i 2 m d’altezza. Le foglie persistenti sono grandi, lanceolate, lucide, coriacee, color verde scuro lucido, a formare un cespuglio denso. In aprile-maggio,sui rami dell’anno precedente, fiorisce in bianco crema, con corolle minuscole riunite in vistose infiorescenze a spiga erette. Seguono da agosto in poi le bacche nere, velenose per l’uomo ma non per gli uccelli.

La varietà ‘Otto Luyken’ ha portamento compatto e crescita ridotta, è alta fino a 150 cm e larga fino a 120, adatta alla coltivazione in vaso.

Come coltivarlo

  • Esposizione: indifferente, ma nelle posizioni molto umide e ombrose non fiorisce e può sviluppare attacchi di mal bianco sulla nuova vegetazione in primavera.
  • Temperatura: ideale tra 12 e 25 °C, resiste fino a –25 e +30 °C senza danni.
  • Precauzioni invernali/estive: in estate è preferibile un ombreggiamento del fogliame, per evitare ustioni. Tollera ogni tipo di vento (ma è preferibile limitare quello salmastro).
  • Vaso: in plastica, terracotta, legno, di diametro di 40 cm per una pianta alta 40 cm. Rinvasate in aprile, ogni anno fino ai 4-5 anni d'età, poi ad anni alterni, in una misura in più, fino alle massime dimensioni, quindi si raschia il terriccio superficiale sostituendolo con nuovo substrato.
  • Terra: fertile, fresca, non troppo compatta, per es. metà terra da giardino e metà terriccio universale oppure due terzi terra da giardino e un terzo sabbia. Il drenaggio deve essere ottimo.
  • Acqua: abbondante e regolare da maggio a settembre; scarsa negli altri mesi.
  • Concime: in novembre e aprile un prodotto granulare a lenta cessione per giardino.
  • Potatura: in maggio e in settembre, ma sopporta anche interventi più ravvicinati per regolarne la forma. Non utilizzate la tosasiepi, perché recide a metà le foglie, con danno estetico e possibilità di sviluppo di infezioni fungine; avvaletevi delle forbici per siepi.
  • Moltiplicazione: per talea di ramo in agosto.
  • Malattie e parassiti: sensibile all’oidio che in primavera attacca il fogliame nuovo coprendolo di una patina biancastra e deformandolo. Un seccume improvviso di un intero ramo o pianta è dovuto a un fungo agente di marciume radicale. Disseccamenti sulle foglie esposte al sole estivo sono dovuti a bruciature solari.

Attenzione: viene erroneamente chiamato anche “lauro”, che è però il nome comune dell’alloro (Laurus nobilis), un’aromatica commestibile che nulla ha a che fare con il velenoso lauroceraso, se non per la somiglianza, a un occhio distratto, del fogliame.

 

 

Lauroceraso, il classico per la siepe - Ultima modifica: 2020-04-15T07:27:44+02:00 da Redazione GI