Nata per l'irrigazione delle colture in pieno campo e agricole la subirrigazione, o irrigazione localizzata, si è poi diffusa anche nell'irrigazione dei giardini. Utilizzata in particolare nell’irrigazione dei prati, in contesti pianeggianti o scoscesi, la subirrigazione può comodamente essere impiegata anche per alberi, arbusti, aiuole spartitraffico, rotonde stradali, e in tutte quelle situazioni dove sia richiesta precisione di irrigazione e contenimento del rischio vandalico. In Italia, nonostante sia ormai utilizzata da anni, è poco conosciuta ai profani dell’irrigazione e spesso guardata con sospetto, preferendo la classica irrigazione per aspersione.
Con questa tecnica l’acqua è distribuita direttamente all’apparato radicale, sotto la superficie del terreno, tramite apposite ali gocciolanti da interrare. Insieme all’acqua è possibile distribuire i fertilizzanti, da cui il nome di fertirrigazione, direttamente nella zona di terreno esplorata dalle radici delle piante, riducendo così la quantità di prodotto utilizzato, i costi e l’inquinamento ambientale. In più vengono eliminati anche gli sprechi d’acqua, con riduzione dei consumi fino al 20%, grazie all’eliminazione delle perdite per evaporazione, ruscellamento e percolazione. Si è quindi di fronte a una tecnica con un'elevata efficienza irrigua, resa ancora migliore dai modesti quantitativi idrici utilizzati e dalle basse pressioni di esercizio, che consentono di irrigare contemporaneamente vaste superfici.
I vantaggi della subirrigazione
I principali vantaggi della subirrigazione sono:
- riduzione del compattamento del terreno ed eliminazione dei fenomeni di spostamento delle sementi, dovuti a eccessivo drenaggio e ruscellamento (cioè la corsa dell'acqua sul suolo), in quanto l’acqua è distribuita direttamente nel terreno;
- il tappeto erboso e le piante rimangono asciutte, determinando una riduzione delle malattie fungine e dei muschi, oltre che dello sviluppo di infestanti per mancata germinazione del seme, fatto che permette di usare una quantità minore di diserbanti;
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si è in presenza di un sistema completamente invisibile perché interrato, quindi non soggetto ad atti vandalici, protetto dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti e dell’escursione termica, dai danneggiamenti accidentali durante le operazioni di sfalcio o inciampi durante le attività nell’area verde;
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le aree verdi sono asciutte e sempre fruibili, in quanto l’irrigazione può avvenire in qualsiasi momento della giornata, anche in presenza di persone;
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l’irrigazione può avvenire anche in presenza di forte vento e risulterà molto uniforme per la distribuzione capillare e precisa dell’acqua anche in aree irregolari;
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facilità di inserimento di arbusti, piante e aiuole fiorite, in quanto una volta individuata l’ala interrata interessata la si raccorda e modifica in base alle nuove esigenze;
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facilità nella gestione del manto erboso con sviluppo di un apparato radicale profondo, in uno strato meno soggetto a stress idrico e variazioni di umidità.
Come funziona l'impianto
L’acqua che circola in pressione nei tubi, massimo quattro bar, fuoriesce attraverso appositi gocciolatoi (cioè aperture) e risale per capillarità e infiltrazione nel terreno arrivando sino alle radici. Sia il tubo che i gocciolatoi sono realizzati in materiale plastico, tubi estrusi in polietilene che inglobano gocciolatoi a distanza costante, resistente alla corrosione chimica e ai fertilizzanti.
È un sistema autocompensante che mantiene costante la portata al variare della pressione di ingresso (all’interno del campo di autocompensazione raccomandata) assicurando così la distribuzione dell’esatto quantitativo di acqua e fertilizzante.
L’impianto è dotato anche di sistema antisifone che previene l’entrata delle impurità nell’ala gocciolante e di un sistema di autopulizia continua con cui lo sporco è espulso continuamente durante il funzionamento, non solo all’inizio o alla fine del ciclo irriguo, oltre a una barriera meccanica all’intrusione delle radici.
Per un’adeguata distribuzione dell’acqua in tutta l’area verde è necessaria una particolare attenzione nella scelta della portata dei gocciolatoi e alla loro disposizione. Importante a questo proposito gli studi sui modi di infiltrazione dell’acqua nel terreno, che in presenza di irrigazione localizzata (come fa il gocciolatoio) produce la formazione della cosiddetta zona umida o bulbo umido, la cui forma dipende dalla struttura del terreno, dalla durata e portata di erogazione: in terreni sabbiosi l'acqua entra con una forma stretta e allungata, a causa della porosità del terreno, mentre nei suoli argillosi la forma è più tondeggiante.
La profondità d’interramento alla quale vanno installate le ali gocciolanti è determinata dalla tessitura del terreno e dallo sviluppo dell’apparato radicale delle colture, ma è comunque consigliabile una profondità di 10-20 cm. Questa posizione può generare difficoltà alle lavorazioni profonde del terreno. La spaziatura, cioè la distanza tra un’ala gocciolante e l’altra, deve garantire un’uniforme distribuzione di acqua, può variare da 30 a 60 cm a seconda del tipo di terreno e della portata del singolo erogatore, anche se per un’adeguata uniformità è consigliabile non superare mai i 45 cm d’interasse. La distanza tra i gocciolatoi è invece chiamata passo.
Per fare qualche esempio, in presenza di terreni sciolti con buon drenaggio, la spaziatura deve essere di 30 cm, con gocciolatoi inseriti a una distanza di circa 20 cm, con portata da 3 a 4 l/h; se il terreno è sabbioso il passo si riduce a 20 cm e la portata diventa di 4 l/h, proprio per le caratteristiche strutturali del terreno. Nel caso poi d’interramento di ali gocciolanti in prati già esistenti, si usa una spaziatura fino a 45 cm, se il terreno è medio argilloso. In questi casi l’interramento è fatto con apposita macchina operatrice che taglia il terreno consentendo la posa delle ali gocciolanti.
Per la disposizione si predilige poi la soluzione a pettine per le zone con superficie regolare (anche per le rotonde), la disposizione a serpentina è utile per le aree irregolari, mentre per il posizionamento su scarpate si opera lungo le curve di livello.
Per migliorare le prestazioni è necessario associare alla rete di tubi una valvola di sfiato/vuoto che riduce la depressione della rete in fase di chiusura dell’erogazione o in presenza di dislivelli, evitando l’aspirazione di sporco nei gocciolatoi e quindi è installata nel punto più alto del sistema. C’è poi la valvola di spurgo, il cui compito è quello di eliminare l’eventuale sporco che si accumula nella rete, che deve essere installata in ogni punto basso del sistema. All’inizio della tubazione può trovare posto la valvola di non ritorno per proteggere la rete idrica di alimentazione da eventuali reflussi di acqua dal sistema, il contatore per il controllo annuale dei volumi di acqua utilizzati, il regolatore di pressione per prevenire eccessi di pressione e il filtro, che può fungere anche da barriera chimica all’intrusione delle radici se dotato di cartucce contenenti trifluralina in basse concentrazioni.
Tra i maggiori problemi può esserci l’occlusione dei gocciolatoi, a causa di particelle in sospensione nell’acqua, che potrebbero essere aspirate dall’esterno del gocciolatoio o per l’intrusione delle radici. Questo svantaggio può essere facilmente contrastato dall’azione di un diserbante.
È possibile anche l’uso di ali gocciolanti impregnate di prodotto erbicida in fase di estrusione, in corrispondenza dei gocciolatoi, che quindi rilasciano costantemente il prodotto durante l’irrigazione nella zona circostante. Questa soluzione è integrata da una barriera meccanica all’intrusione delle radici.
L’impianto può essere integrato da una sonda per rilevare l’umidità, da interrare a una decina di centimetri di profondità, che può essere collegata a una centralina consentendo così l’automazione dell’impianto d’irrigazione.
I costi della subirrigazione
Per quanto riguarda i costi di installazione di un impianto di subirrigazione si può parlare di 12-13 €/mq per una superficie regolare di dimensioni contenute, intorno ai 100 mq, contro i 10 €/mq di un sistema tradizionale con gli irrigatori.
Sicuramente è migliore il rapporto costi-benefici in presenza di un’area irregolare delle stesse dimensioni, per la quale i prezzi della subirrigazione non cambiano, mentre si modificano quelli dell’irrigazione tradizionale, che diventando più alti.
La manutenzione dell’impianto consta nell’attento controllo della valvola di sfiato, di spurgo e nella pulizia del filtro. È importante ricordare che con la subirrigazione è utile irrigare anche quando piove e anche durante il giorno, anche nelle ore più calde, per ridurre gli stress da siccità ed evitare che le radici vadano da sole a cercare l’acqua di cui hanno bisogno.
(Testo di Roberta Tosi, architetto, e foto GBIrrigazione di Guido Bertini e Marco Tosi - Pubblicato su Giardinaggio 6/2013)