Il compostaggio è un processo biologico del tutto naturale mediante il quale i materiali organici (rametti, erba, fiori, resti di frutta e verdura ecc.), sminuzzati, mescolati e aerati per garantire un’adeguata ossigenazione, si decompongono grazie all’azione di microrganismi, lombrichi e insetti trasformandosi in terriccio ricco di humus, utilizzabile per reintegrare nel terreno sostanze nutritive e bioelementi.
Compostare quindi è utile sia per garantire la fertilità del suolo, sia per ridurre il quantitativo di rifiuti da conferire nelle discariche. I vantaggi aumentano se si considera che il compost è un concime naturale, ecologico, in grado di sostituire almeno in parte i fertilizzanti chimici e di eliminare o ridurre il ricorso a terricci e substrati di altra natura.
Il compostaggio può essere effettuato mediante l’apposita compostiera o, se disponete di spazi sufficienti e avete ingenti quantitativi di rifiuti organici da riciclare, attraverso la formazione di un cumulo.
In questa prima parte vediamo le differenze fra compostiera e cumulo; nella seconda che cosa compostare per ottenere un buon prodotto; nella terza quando e quanto compost distribuire a ciascun tipo di pianta.
Cos’è la compostiera
In commercio si trovano diversi tipi di compostiera: a campana, troncoconica, a sezione esagonale ecc., con volume da 300 a 900 litri. È importante che siano presenti fessurazioni sia nella parte inferiore che in quella superiore per permettere all’aria di circolare adeguatamente nel materiale in trasformazione, sfruttando l’effetto camino per cui l’aria calda e povera di ossigeno, uscendo dal coperchio del composter, richiama l’aria fresca e ricca di ossigeno dalle fessure alla base dello stesso.
È meglio scegliere una compostiera dotata di ampie aperture su tutti i lati che rendano più agevoli le operazioni di rimescolamento e arieggiamento della massa. Il coperchio superiore permette di caricare i rifiuti freschi, mentre le aperture alla base consentono di prelevare il compost più maturo.
La compostiera si presta a essere collocata anche in piccoli giardini e offre il vantaggio di occultare visivamente i rifiuti (a sua volta può essere mimetizzata da una siepe o da un traliccio coperto di rampicanti). Limita inoltre gli sbalzi di temperatura, soprattutto verso il basso, che possono rallentare la lenta trasformazione dei rifiuti organici.
Compostiera domestica e da giardino: i modelli
I modelli più diffusi sono costituiti da assi o travetti montati a incastro, in modo che l’aria possa circolare tra le fessure. I tipi modulari consentono di variare la capacità in relazione al volume del contenuto. I contenitori in legno, che si integrano più facilmente nell’ambiente, possono essere realizzati anche artigianalmente; di solito sono privi di coperchio, quindi è necessario coprire il cumulo con materiali traspiranti: frasche, paglia, canna, juta.
Le compostiere in plastica sono proposte in più dimensioni, da scegliere in base allo spazio verde di cui si dispone (sia per esigenze di collocazione che di quantità di materiale da compostare). Il vantaggio della plastica è che favorisce l’accumulo di calore all’interno, accelerando il processo di compostaggio. La presenza di fori nelle pareti e nel coperchio è utile per l’arieggiamento; gli sportelli in basso permettono di prelevare il prodotto da usare.
Il contenitore deve avere solide pareti, base aperta o aerata e larghezza tale da consentire la realizzazione del cumulo all’interno; deve essere a prova di vento e di pioggia e rendere agevoli sia il rimestamento (ogni 15-20 giorni tramite feritoie o coperchio) che l’accesso al compost pronto per l’uso.
Scegliete un luogo riparato dal vento e in penombra, possibilmente nei pressi di una fonte d’acqua per poter mantenere umido il materiale da compostaggio. Il contenitore deve essere posto direttamente sul terreno perché avvenga il passaggio di microrganismi, lombrichi e insetti utili al processo.
Il cumulo di compostaggio
È la tecnica più diffusa e più facile da applicare, purché si adottino alcuni accorgimenti. Il luogo va scelto con cura: deve essere raggiungibile tutto l’anno, quindi asciutto, e vicino a una fonte di acqua per ripristinare l’umidità durante la stagione calda. È consigliabile prevedere un sentiero di accesso, pavimentato con pietre o assi di legno, per poter transitare con una carriola, se necessario.
La collocazione ideale è sotto un albero a foglie caduche, in modo da sfruttare l’ombra dell’albero in estate (il sole diretto può essiccare troppo il materiale) e il calore dei raggi durante l’inverno, quando le foglie sono cadute (per non bloccare del tutto la trasformazione, rallentata dal freddo). Nel periodo estivo, conviene dare al cumulo forma trapezoidale, affinché possa assorbire gran parte dell’acqua piovana, così da bilanciare quella che viene persa per evaporazione; nel periodo invernale è preferibile creare un triangolo, per favorire lo sgrondo di gran parte delle piogge.
Il cumulo presenta il vantaggio di permettere un buon arieggiamento dei materiali e di rendere più agevole il loro rimescolamento e l’asporto del compost maturo. L’inconveniente è che il processo di compostaggio è sensibilmente influenzato dalle condizioni climatiche. Normalmente i tempi di maturazione sono molto più lunghi rispetto a quanto avviene con una compostiera chiusa: per accelerarli, si può realizzare una copertura con un foglio di plastica nera, oppure utilizzare un attivatore (preparato a base organica che accelera la decomposizione e l’umificazione).
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