Il genere Haworthia, appartenente alla famiglia delle Asfodelacee (ex Liliacee), è dedicato ad A.H. Haworth (1768-1833), il primo dei grandi botanici a interessarsi specificamente di succulente, compilando la prima sistematica classificazione di queste piante. Possiedono radici fascicolate, lunghe e carnose, che si contraggono nel periodo secco, facendo abbassare la rosetta nel terreno; in questo modo la polvere ricopre le piante e le protegge dalla forte irradiazione solare e da un’eccessiva evaporazione, ma anche dagli incendi ricorrenti nella stagione secca nelle steppe sudafricane.
Com’è fatta l'haworthia
Originario del Sud Africa, il genere comprende alcune decine di specie, tutte caratterizzate dalle piccole dimensioni (altezza max 20 cm), dall’assenza di spine e dalle foglie a rosetta, affastellate, spesso a forma triangolare, che si accalcano le une sulle altre fornendo alle piante una forma regolare e aggraziata. Le foglie hanno un aspetto molto diverso a seconda della specie: variano da molto compatte e coriacee di colore verde scuro con pustole bianche, tubercoli o creste, a foglie verde chiaro con linee traslucide trasparenti. Produce piccole spighe di fiori biancastri, giallastri, verdastri o rossastri a seconda della specie, portati da un lungo stelo, tra aprile e settembre.
Dove e come si coltiva
Sconsigliabile l’impianto in piena terra per le piccole dimensioni che rischiano di farla scomparire o calpestare. Meglio coltivarla in vaso, spostandolo in esterni da aprile a ottobre.
Si coltiva in vaso di piccole dimensioni (diametro di un quarto inferiore alla circonferenza della pianta) o ciotola per abbinare diversi esemplari. Il substrato, molto ben drenato, deve essere costituito da una parte di terra fertile e una di ghiaino o lapillo. Prediligono posizioni ombreggiate o a mezz’ombra, dove i raggi solari non danneggiano irreversibilmente le piccole foglie, bruciandole. Le annaffiature devono essere più ravvicinate rispetto ad altre succulente, somministrate non appena il terriccio si asciuga, da aprile a settembre, periodo in cui vanno concimate con un prodotto specifico una volta al mese. Si riproducono prelevando i polloni basali che si formano in gran numero e invasandoli in terra sabbiosa. Durante l’inverno vanno ricoverate in un luogo dove la temperatura rimanga tra 5 e 15 °C, annaffiandole poco una volta al mese.
I suoi nemici sono i ristagni idrici che causano il marciume radicale, spesso letale.