giardino preesistente
Un giardino preesistente va valutato attentamente prima di essere modificato.
Se, acquistando una nuova casa, vi trovate con un giardino preesistente, prima di cambiarlo valutate tutti i parametri più importanti

Avete finalmente coronato il vostro sogno: dopo tanti anni fra quattro mura, al più con un balcone, adesso state cercando, o avete già trovato, una casetta circondata dal giardino!

Dopo le rapide occhiate date in sede di visite preliminari a compromesso e rogito, quando finalmente avete le chiavi in mano è fondamentale dedicare alcune ore anche all’osservazione dello spazio esterno, oltre che all’immobile da ristrutturare.

Non solo per valutare gli spazi e programmare gli eventuali lavori (punti luce, punti acqua, vialetti, carbox, capanno, gazebo, piscina...), ma anche per accertarvi delle piante preesistenti e della struttura in generale.

Prima di intervenire, infatti, sarebbe meglio osservare cosa sia già presente in fatto di vegetali, preferibilmente in un arco di almeno sei mesi, che comprendano sia la stagione del riposo (per valutare i vuoti), sia quella vegetativa (per appurare gli ingombri, nonché l’intero catalogo di specie già esistenti).

Il giardino recente

Se il giardino ha meno di 30 anni, difficilmente troverete esemplari di pregio (alberi monumentali, piante “di una volta” ecc.), ma al contrario potrebbe esserci un sovraffollamento di alberi e arbusti, che toglie aria, luce e spazio alla casa e al giardino stesso.

Questa condizione si apprezza anche d’inverno, perché basta valutare la distanza fra i tronchi e, alzando lo sguardo, fra i rami, immaginandoli coperti di foglie in estate.

L’eventuale sfoltimento va fatto sacrificando prima gli esemplari più stentati o malati o storti, e poi quelli che non vi piacciono o che sono più ingombranti o meno funzionali (es. sempreverdi che ombreggiano l’edificio d’inverno, o la zona dove vorreste mettere la piscina).

Il giardino storico

Se la dimora è storica, probabilmente anche il giardino è sottoposto a vincoli: informatevi alla Soprintendenza alle Belle Arti.

Se invece è “solo” un giardino di età superiore a 50-60 anni, avrà facilmente esemplari pregiati, sia per dimensioni, sia come specie: fino alla Seconda guerra mondiale venivano messi a dimora molti alberi esotici che oggi sono introvabili nei vivai.

Tagliarli, a meno che non siano malati, sarebbe veramente un delitto...

Gli interventi? Alla fine!

Durante la bella stagione dedicatevi agli arbusti (qualcuno potrebbe essere da fiore o da bacca) e alle erbacee: per es. le peonie erbacee si vedono solo dalla primavera in poi, così come i bulbi e le erbacee perenni. Potreste però anche scoprire che qualche albero è da frutto...

Prima di prendere in mano la motosega, comunque, valutate anche la proiezione: sostituendo un albero adulto con uno giovane, serviranno circa 10 anni prima di avere di nuovo ombra sufficiente.

Considerate anche gli eventuali danni causati al giardino durante la ristrutturazione dell’immobile.

In poche parole, il giardino è l’ultimo sul quale intervenire, sia per poterne osservare a lungo lo sviluppo, sia per avere le idee ben chiare sul suo utilizzo da parte vostra (anche dopo aver parlato con un geometra o ingegnere per gli impianti e con un progettista di giardini), sia per recuperare i possibili disastri causati dagli operai durante i lavori interni.

Giardino preesistente, come gestirlo - Ultima modifica: 2021-01-26T06:12:44+01:00 da Elena Tibiletti