La morfologia delle razze di gatto è cambiata nel tempo, a volte selezionando individui con gravi problemi di salute per soddisfare l'estetica umana
La morfologia delle varie razze di gatto negli anni è andata cambiando: come nei cani, nei quali è possibile notare enormi differenze fra le razze esposte in expo nei primi del 1900 e fino a oggi, questo cambiamento morfologico si riscontra anche nei felini d'allevamento che negli anni sono stati "modificati" ed "estremizzati" per seguire mode, tendenze e gusti estetici sempre più spinti a discapito di funzionalità e salute.
La morfologia del gatto Persiano
Ad esempio nei gatti Persiani il muso nel tempo è stato sempre più schiacciato, gli occhi sono divenuti sempre più grandi e rotondi, il pelo sempre più lungo: queste caratteristiche portano questo gatto ad assomigliare più a un essere umano, perché la perdita del muso e la dimensione degli occhi su una testa dalla forma arrotondata gli conferiscono le fattezze di un neonato e stimolano nelle persone un forte istinto di "accudimento". Ma snaturano completamente il gatto che perde le sue caratteristiche, non è più in grado di respirare correttamente, ha un canale lacrimale così corto che la lacrimazione è incontrollata, mentre il pelo è così lungo che non è possibile per il gatto comportarsi da gatto e avere la possibilità di toelettarsi da solo quando lo desidera: deve così dipendere da qualcuno che lo cardi per tenere sempre il pelo pulito e senza nodi.
Qui bisognerebbe fermarsi un secondo a riflettere: è giusto estremizzare così tanto un animale estremamente indipendente e dallo spirito libero togliendogli anche la possibilità di arrampicarsi e correre come qualsiasi altro gatto?
Scottish e Orientale
Ci sono poi cambiamenti nel tempo di altre razze, meno impattanti a livello di salute ma sempre poco funzionali dal punto di vista del gatto, come ad esempio i gatti di razza Scottish, con teste sempre più rotonde, orecchie sempre più piccole e quasi inesistenti, al contrario della razza Orientale, con gatti sempre più affusolati, musi sempre più triangolari e orecchie enormi che in alcuni esemplari arrivano ad assomigliare ad ali di pipistrello.
La bellezza che piace all'uomo non è funzionale rispetto alla perfezione della natura che ha creato i felini, tutti i felini sia grandi sia piccoli, con forme armoniche: dal gatto selvatico alla pantera, dalla tigre al puma, in tutti i felini si possono notare perfezione, funzionalità e proporzioni corrette. Una frase di Leonardo da Vinci dice "Anche il più piccolo dei felini, il gatto, è un capolavoro", nulla di più vero riferito a quelli creati da Madre Natura.
Thai/Siamese e altra morfologia di gatti
L'uomo nel tempo ha creato le razze, che si contraddistinguono per carattere, colori del mantello, caratteristiche che li fanno riconoscere anche dalle persone più profane; poi nel tempo questi capisaldi sono andati a confondersi, e caratteristiche di una razza e varietà di colori iniziano a essere riproposti in altre razze. Ad esempio, fino a pochi anni fa quando si parlava di Thai (il classico Siamese di una volta) nell'immaginazione collettiva veniva in mente il gatto portatore del gene Himalayano con le estremità, muso, zampe e coda marroni scuro, il resto del corpo beige e gli occhi color zaffiro intensi e stupendi: un unico colore che contraddistingueva questa splendida razza, mentre adesso la stessa razza ha una varietà di colori incredibile.
Oggi, se non si è esperti e non si ha un occhio attento e allenato come quello di un estimatore, è difficile distinguere un Rag Doll da un Birmano, e ora il Maine Coon ha una varietà di colori di mantello molto più vasta di quella del famoso Procione de Maine, come viene chiamato dai più appassionati.
E' davvero giusto tutto questo? E' giusto perdere l'identità iconica di ogni razza per seguire effimere mode del momento? Le razze di cani e di gatti andrebbero preservate così come sono state create, in un periodo storico in cui funzionalità, bellezza, salute e carattere viaggiavano di pari passo.