Il gatto, per la sua curiosità, si può avvelenare ingerendo sostanze tossiche. Ecco quali sono, i sintomi e cosa fare nell'immediatezza
Il gatto è un animale estremamente curioso e spesso questa sua curiosità lo porta a cacciarsi nei guai. Uno dei maggiori pericoli è quello di ingestione di sostanze tossiche che possono avvelenarlo e provocargli gravissimi danni per la salute se non letali.
Le sostanze tossiche per il gatto possono essere di varia natura, da quelle chimiche – farmaci, detersivi, prodotti per giardinaggio – agli alimenti, alle piante che si trovano in casa, in giardino o in natura. Per questo è molto importante riconoscere immediatamente quali possono essere i sintomi di avvelenamento nel gatto: in questi casi è fondamentale il tempismo e intervenire immediatamente potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.
3 gruppi di sostanze tossiche per il gatto
Tra i numerosi pericoli di intossicazione per i gatti ecco il riassunto di alcune delle sostanze, farmaci, piante e alimenti più pericolosi e frequenti che i gatti possono trovare nelle nostre case con estrema facilità:
- sostanze chimiche (da tenere chiuse al sicuro in un armadietto): antigelo, detergenti per la casa, disinfettanti e igienizzanti, fertilizzanti e pesticidi, veleni per insetti, lumache, topi, farmaci a uso umano (tra i tanti il più comune è il paracetamolo);
- alimenti: uva e uvetta, cioccolato, caffè, cipolle, aglio, avocado, e tanti altri. Ma i gatti possono intossicarsi anche se ingeriscono prede avvelenate come insetti o piccoli roditori;
- piante: Aloe, Giglio, Azalea, Calla, Dieffenbachia, Anthurium, Edera, Ficus, Filodendro, Spatifillo, Stella di Natale, e sono solo alcune delle tante.
I sintomi di avvelenamento nel gatto
I sintomi di avvelenamento nel gatto variano a seconda della sostanza ingerita e soprattutto dalla quantità. La prima cosa da notare è se il suo comportamento cambia repentinamente e in maniera molto evidente, poi ci sono i singoli sintomi che vanno analizzati e contestualizzati e che sono:
Letargia o, di contro, irrequietezza, Disorientamento e tendenza a dormire molto, Vomito, Diarrea, Sangue nel vomito, nelle feci o nell’urina, Eccessiva salivazione, Cambiamento nel colore delle mucose (pallide o addirittura bluastre), Reazioni cutanee, Convulsioni e coma nei casi più gravi.
Cosa fare in presenza di sintomi
In caso notiamo uno o più di questi sintomi nel nostro gatto, manteniamo la calma e portiamolo immediatamente dal veterinario. Se troviamo resti di quello che è stato ingerito dal gatto, prendiamone un campione per il veterinario: più elementi forniamo e più riusciamo a fornire una descrizione precisa, più sarà facile e immediato per il veterinario fare una diagnosi accurata e aiutare il nostro micio nel minor tempo possibile, il tempismo in questi casi è assolutamente decisivo.
Se ci troviamo in un luogo lontano dal veterinario e ci mettiamo tempo ad arrivare, chiamiamolo a telefono, mettiamolo al corrente della situazione, diamogli una tempistica di arrivo, se c'è necessità di intervenire immediatamente sarà il veterinario a guidarvi nel fare alcune manovre salva vita, come ad esempio farlo vomitare, ma è importante non improvvisare mai nulla da soli: si potrebbero fare più danni e aggravare la condizione del gatto.