L'estate ormai ha prepotentemente preso il posto della primavera, le temperature si sono drasticamente alzate cogliendoci come succede ormai negli ultimi anni di sprovvista. Questo è il momento più delicato e pericoloso nel quale dobbiamo prestare più attenzione ai nostri piccoli amici a quattro zampe, con l'aumento delle temperature il nostro amatissimo micio potrebbe con estrema facilità disidratarsi.
Perché il gatto non beve
Le origini desertiche del gatto lo portano già naturalmente a non essere un grandissimo bevitore perché il suo antenato, il gatto selvatico africano, ha sviluppato un sistema per il quale è in grado di trattenere più liquidi rispetto ad altri animali, idratandosi così direttamente durante l'ingestione di prede cacciate. Se pur questo comportamento atavico è rimasto istintivamente nel gatto domestico, nella vita odierna non è più funzionale: i gatti in appartamento non cacciano, quindi necessitano di un aumento dell'idratazione durante tutto il periodo estivo perché loro comunque non si idratano adeguatamente da soli bevendo acqua. Molti mici, se non la maggior parte, preferiscono idratarsi attraverso l'assunzione di cibo umido.
I sintomi di disidratazione
Prima di tutto un buon proprietario di gatto deve essere in grado di riconoscere i sintomi da disidratazione precocemente per poter intervenire rapidamente, portando il gatto immediatamente dal veterinario di fiducia che potrà prescrivere la terapia adeguata e seguire l'andamento della ripresa del micio.
I sintomi principali di disidratazione nel gatto sono apatia, perdita di appetito, letargia e generale affaticamento. Altri segnali che rivelano quanto il nostro micio sia disidratato sono più nascosti, dunque è bene sapere cosa cercare: le gengive e le mucose, ad esempio, possono risultare secche, così come le feci, inoltre gli occhi hanno un aspetto infossato, il mantello risulterà stopposo ed opaco.
Perché il gatto si disidrata
La disidratazione nel gatto più avvenire per molti fattori, oltre alla ridotta e istintiva assunzione di liquidi: magari la preferenza per un cibo secco rispetto all'umido. L'accesso limitato all'acqua contribuisce notevolmente in un grandissimo numero di soggetti: molti gatti non amano bere l'acqua dalla ciotola, preferiscono le fontanelle dove trovano sempre acqua fresca in movimento. Ci sono anche determinate condizioni di salute che contribuiscono significativamente ad aumentare la dispersione di liquidi come ad esempio situazioni di vomito e diarrea, patologie renali, il diabete e malattie respiratorie: in questi casi è ancora più importante mantenere il giusto grado di idratazione nel gatto.
Come invogliarlo a bere
Se ci dovessimo accorgere che il nostro piccolo felino domestico potrebbe essere disidratato ecco alcune cose che possiamo fare immediatamente per aiutarlo a tornare idratato: prima di tutto eliminiamo le ciotole dell'acqua sostituendole con delle fontanelle, assicurandoci di cambiare quotidianamente l'acqua e se il caldo dovesse essere troppo intenso aggiungiamo dei cubetti di ghiaccio all'acqua, i gatti non amano l'acqua stagnante ma la preferiscono fresca e in movimento. Chiediamo al nostro veterinario quale cibo umido possiamo introdurre e in quali quantità nella dieta del nostro gatto, possiamo aggiungere nella ciotola dell'umido un cucchiaino di acqua per aumentare l'idratazione, possiamo anche provare ad aggiungere l'acqua ai croccantini che diventeranno simili a una mousse. Manteniamo il nostro gatto in un ambiente fresco evitando il più possibile di fargli svolgere attività durante le ore più calde della giornata.
E' fondamentale sottoporre il gatto a visita veterinaria per sapere con certezza quale sia la natura della disidratazione in modo da poter curare al meglio il gatto in caso il sintomo fosse legato a qualche patologia.
