Soprattutto se non abbiamo un giardino, un terrazzo o un balcone, un bel mazzo di fiori recisi o anche un singolo fiore spettacolare è uno spettacolo che vivifica le nostre mura domestiche, rendendole più allegre e vitali, tanto che ci può portare l’estate dentro casa. Ma che tristezza quando acquistiamo un mazzo di fiori freschi e questi il giorno dopo sono già piegati… Niente paura, c’è una serie di accorgimenti per prolungarne la vita il più possibile, anche per una settimana o qualcosa in più.
La scelta dei fiori recisi in NEGOZIO
Entriamo per comprare un mazzo di rose rosse o di girasoli gialli, ma quelli disponibili hanno un aspetto già appassito: cambiamo subito fiore! Il primo suggerimento, infatti, è quello di scartare tutti gli esemplari che non abbiano petali perfettamente freschi, senza appassimenti o arricciamenti. Anche lo stelo deve essere perfettamente dritto, rigido e turgido: se è molliccio o leggermente incurvato, il fiore è già vecchio e si affloscerà presto. Poi, se possibile, solleviamo lo stelo dall’acqua e osserviamo la parte immersa: non deve presentare mucillagini o filamenti, indice di essere stato a mollo troppo a lungo. Meglio se nessuna foglia è immersa in acqua: è indice di professionalità da parte del negoziante.
Una volta scelti gli elementi, controlliamo che il negoziante avvolga la base perlomeno nella carta stagnola, che conserva un po’ più a lungo l’umidità indispensabile ai gambi. E facciamo avvolgere l’intero mazzo con un foglio di plastica, sempre per trattenere più umidità.
Dopo l’acquisto, andiamo subito a casa, senza abbandonare il mazzo senz’acqua per ore, men che meno in un luogo caldo o addirittura sotto il sole: troveremmo un mucchietto di fiori secchi…
All’arrivo a CASA
Occupiamoci subito del nostro mazzo secondo questi consigli generali: scegliamo il vaso adatto, di dimensioni adeguate ai fiori, non troppo basso né troppo stretto (gli steli non devono stare ammassati), pesante in modo che non venga sbilanciato dalla vegetazione. Riempiamolo d’acqua fredda fino a 3 dita sotto il bordo e aggiungiamo un cucchiaino di concime in grani per fiori recisi, oppure una bustina di zucchero, oppure mezza compressa di aspirina. Liberiamo il mazzo dagli incarti e partiamo dai fiori protagonisti, quelli più grandi e belli: uno a uno, tagliamo la base dello stelo obliquamente (a circa 45 gradi) per esporre all'acqua una maggiore superficie, rimuoviamo con le forbici le foglie superflue (quelle più basse che finirebbero sott'acqua) e inseriamo subito ogni gambo nell’acqua. Proseguiamo allo stesso modo con i fiori non protagonisti, mentre con il “verde”, ossia le fronde e il velo da sposa (Gypsophyla), limitiamoci a togliere le foglie che finirebbero dentro l’acqua: i fusti sono molto duri e non necessitano di un taglio di rinnovo.
DOVE mettere il vaso
Terminata la composizione, mettiamo il vaso lontano da fonti di calore (termosifoni in inverno, fornelli a gas, forno a microonde, frigorifero, macchina del caffè, lavastoviglie ecc.), ma anche fuori dalla portata dei raggi del sole. Non è una buona idea neppure mettere il mazzo nel raggio d’azione di ventilatori o condizionatori: le correnti d’aria asciugano i tessuti vegetali e i fiori appassiscono prima. Ugualmente teniamo il vaso lontano dalla frutta, soprattutto le mele, che nel maturare producono etilene e favoriscono il deterioramento dei fiori.
Ogni giorno, poi, cambiamo l’acqua ripristinando anche il nutrimento; eliminiamo i gambi che portano fiori appassiti; tagliamo sempre in obliquo 2 cm degli steli che rimetteremo in acqua.
Quali COLTIVARE in giardino
Scegliamo specie facili da coltivare e resistenti a malattie e parassiti, ma anche caratterizzate da profumo, steli robusti o allungati, assenza di polline che potrebbe danneggiare tessuti o superfici, possibilità di essiccare le infiorescenze.
Per la primavera ci sono narcisi, giacinti, anemoni, tulipani a fiore semplice (quelli doppi o arricciati facilmente si rovinano presto), Allium ornamentale (bello anche sfiorito, quando forma le capsule con i semi).
Per l’estate proviamo i gigli (Lilium) che durano anche 10 giorni da recisi fiorendo in sequenza sul ramo, i gladioli (varietà alte), le dalie (per avere fiori grossi vanno sbocciolate dei germogli laterali, e viceversa), i fiordalisi e le centauree dai lunghi steli, il pisello odoroso (Lathyrus) ricco di verde naturale, le zinnie e le bocche di leone entrambe in varietà alte, i girasoli da vaso (più bassi e piccoli di quelli da giardino), la nigella bella anche quando produce il frutto e si secca, la lavanda (Lavandula angustifolia, a stelo lungo), le margheritone come echinacea e rudbeckia, il Limonium o statice ottimo anche per l’essiccazione, e i semprevivi o fiori di carta (Helichrysum bracteatum) ugualmente anche per seccarli.
Se li RACCOGLIAMO noi
Il momento migliore per raccogliere fiori in giardino d’estate è il mattino presto, quando le piante si sono già asciugate dalla rugiada ma non sono state scaldate dal sole e trattengono il contenuto maggiore di acqua e zuccheri. Recidiamoli con cesoie o forbici ben affilate, scegliendo boccioli non del tutto aperti (ad eccezione di dalie e statice), con steli il più lunghi possibile.
TRUCCHI specie per specie
- Dalia: da raccogliere ben aperta, perché rimane immobile al momento del taglio; a fine stagione produce steli più lunghi.
- Gazania: per evitare che lo stelo si pieghi, arrotoliamo intorno un filo di ferro sottile verde.
- Gladiolo: si raccoglie quando si è aperto il primo fiore in basso, perché gli altri si apriranno in vaso.
- Rosa: non si piega se, arrivata a casa, tagliamo la base in obliquo e poi di nuovo per il lungo “spaccandola”, dopodiché immergiamola in acqua fredda con alcuni cubetti di ghiaccio per 30 minuti. Nei giorni successivi tagliamo sempre la base con i due tagli indicati.
- Tulipano: va raccolto in bocciolo ma già con un’ombra di colore; per evitare che lo stelo si pieghi, foriamolo con uno spillo a 2,5 cm dalla base del fiore.