Sono pochi gli alberi della flora nostrana che possono competere col faggio in quanto a bellezza e maestosità. Nel decidere però se metterne a dimora uno nel proprio giardino, occorrerà ricordare che si tratta di una pianta che a maturità può raggiungere i 25-30 m d’altezza, con una chioma densa dal diametro di 10-15 m, ampia e globosa sotto la quale non penetra la luce del sole. In altre parole il faggio non è adatto a giardini di piccola dimensione. Chiede invece spazio sia per non addossarsi troppo all’abitazione, sia per poter essere ammirato in tutto il suo splendore in ogni stagione dell’anno.
Il faggio è caratteristico della foresta montana di latifoglie, e vegeta al meglio tra i 600 e i 1700 m di quota: non ha problemi di latitudine, infatti il suo areale copre l’intera Penisola, ma non è una pianta adatta agli ambienti rivieraschi, né a quelli di alta montagna.
Predilige i suoli calcarei ma si adatta a tutti i terreni ben drenati, richiede fresco e umidità dell’aria. Soprattutto all’inizio la sua vegetazione può essere lenta: per aiutarla potrebbe essere necessario irrigare nei mesi più secchi dell’anno.
Il faggio è una pianta che ha di sua natura una variabilità piuttosto accentuata: caratteristica questa che i vivaisti hanno utilizzato per produrre numerose varietà ornamentali. In commercio, perciò, si trovano parecchie altre varietà accanto al faggio comune (Fagus sylvatica), avente la chioma verde che diventa gialla d’autunno. Tra le più interessanti ci sono:
- faggio rosso (F. sylvatica purpurea), col fogliame rosso-bruno in primavera, che si attenua nei mesi più caldi;
- faggio piramidale (F. sylvatica 'Dawyck'), anche nella varietà 'Gold', adatto a giardini di dimensione medio-piccola;
- faggio a foglie variegate (F. sylvatica tricolor), di crescita più lenta, con foglie color rame variegate di rosa e di bianco; patisce la siccità;
- faggio a foglie frastagliate (F. sylvatica asplenifolia), col fogliame molto lobato.
Esistono varietà di faggio a portamento piangente (forma pendula), sia nella specie a foglie verdi sia nella varietà a foglie rosse. Sceglierle, e il discorso vale per le forme piangenti di tutti gli alberi, è davvero questione di gusti e di... filosofia, tra chi desidera che le piante abbiano il loro portamento naturale oppure chi predilige le meraviglie create dai vivaisti. Oppure di spazio, dato che un F. sylvatica pendula a maturità supera di poco i 10 m, e che la crescita è piuttosto lenta.
La forma è davvero caratteristica, e può essere accentuata tagliando ad altezza d’uomo tutti i rami che spiovono: col tempo verrà perciò a formarsi un ombrello vegetale molto fitto, d’aspetto curioso, sotto il quale collocare per esempio un tavolo, un dondolo ecc.
La varietà Purpurea ha un aspetto più “disordinato”, con rami un po’ contorti che possono giungere fino a terra.