Come avere un prato all’inglese, nonostante il “pollice nero”

    Domanda

    Ciao a tutti,
    negato per il giardinaggio, ho un prato di 50 mq sul limitare del bosco che s’infesta di un sacco di erbe di ogni tipo. Io lo vorrei farlo più “inglese” possibile. Ora dopo, l’inverno, è provato e secco; la terra, povera già di suo (non poggia su terreno vero e proprio; è uno strato di terra riportato di circa 30 cm), pare stremata.

    Ho a disposizione:

    • Semi per rigenerazione (“bland americano”)
    • Concime a effetto prolungato x prati tagliati con robot (in grani)
    • Erbicida selettivo (“uccide le erbe infestanti a foglia larga e il trifoglio” - da spruzzare)
    • Funghicida (“contro muschi, filo rosso, ...” - da spruzzare)

    Non so cosa fare, in quale ordine, a che distanza una cosa dall’altra e/o cosa eventualmente si può fare contemporaneamente o quasi e cosa invece va assolutamente distanziato.
    Ho una cagnolina, alle cui zampette super-delicate con tendenza alle dermatiti tengo più che a tutto il prato.
    Grazie 1000 in anticipo per ogni consiglio che potrete darmi!

    Risposta

    Di primo acchito, mi verrebbe da rispondere: “Semini un prato naturale, innocuo per la cagnolina, bello a vedersi e facile da mantenere negli anni senza apporto di fungicidi perché non si ammala mai”.

    Tuttavia il quesito è un altro, e a esso rispondo. Si tratta innanzitutto di interventi che, per avere effetto già per questa stagione estiva, andavano compiuti entro la fine di aprile. Adesso, all’inizio di maggio, si rischia di dover rimandare operazioni a settembre, oppure di effettuarle ma non vedere risultati a causa del caldo estivo.

    Per prima cosa, il prima possibile e comunque non oltre fine maggio, deve distribuire il diserbante contro le specie a foglia larga (per 24 ore dopo il trattamento la cagnolina non deve calpestare il prato). Dopo 5-7 giorni le infestanti dicotiledoni dovrebbero essersi seccate e possono essere rimosse con il rastrello, operando invece con la paletta su quelle più resistenti all’estirpazione.

    Nel frattempo, si deve procurare, a noleggio in un buon garden center, rivendita agraria o rivendita di macchine per giardinaggio, un arieggiatore e deve passarlo 3-4 volte dopo aver tolto le malerbe seccate dal diserbante.

    A questo punto, si procuri anche un sacco da 50 litri di terriccio per giardino.
    Annaffi leggerissimamente il prato. Nelle chiazze liberate dalle malerbe sparga la semente per rigenerazione (una manciata per chiazza da 10 cm di ø) e quella che avanza la sparga sul resto del prato con erba. Distribuisca a spaglio su tutto il prato il concime. Nelle chiazze vuote riseminate sparga uno straterello (1-2 cm) di terriccio per giardino.
    Annaffi con cura ogni giorno tutto il prato, anche 3 volte al giorno se farà già caldo, ovviamente senza spostare la semente, quindi con l’impianto d’irrigazione, per almeno 2 settimane dopo la risemina. In seguito e per tutta l’estate, curi sempre molto l’irrigazione: l’umidità è il tasto dolente quando si risemina nel periodo sbagliato (quello giusto è marzo), e le giovani piantine d’erba rischiano di seccarsi con le alte temperature, se non ricevono acqua a sufficienza.

    Il primo taglio d’erba con robot lo potrà fare solo quando i fili d’erba nelle chiazze vuote avranno raggiunto gli 8-10 cm d’altezza, lasciando però tutta l’erba a 6 cm d’altezza, e così per tutta l’estate. Potrà riabbassare l’altezza di taglio a 4 cm a settembre.

    Elena Tibiletti


    Essendo conscio di essere già in ritardo, in realtà lo stesso giorno del post, sono stato presso un centro di giardinaggio dove mi hanno dato più o meno le stesse indicazioni della dottoressa Tibilietti.

    Hanno omesso un paio di dettagli a mio avviso essenziali per la buona riuscita dell’operazione: la così frequente irrigazione all’inizio necessaria e sul fatto che avrei dovuto dapprima sospendere del tutto e poi per un po’ ritarare l’operatività del robot tosaerba…! Io non l’ho mai disinserito e ha continuato a girare un giorno sì e uno no…

    Alla luce di quanto scrive l’esperta, e da quello che in realtà direbbe il buon senso, se uno ce l’avesse, questo mi pare un dettaglio essenziale.

    Unica vera differenza, mi hanno detto di non concimare subito, ma attendere che i nuovi germogli fossero cresciuti a livello del resto dell’erba, e non l’ho ancora fatto, in realtà.

    Cosa fare, a questo punto:

    • rifare nuovamente tutto il processo, riseminando e concimando subito dopo spegnendo per 2 settimane il robot
    • oppure rinunciare all’optimum per quest’anno e semplicemente concimare subito?

    Nel frattempo, la situazione è “precipitata”, nel senso che le alte temperature e la siccità di questo periodo cambiano sensibilmente le carte in tavola.

    Una semina adesso equivarrebbe a sprecare del tutto i soldi della semente, perché, anche ipotizzando un’irrigazione leggera per 4 volte al giorno, sono le troppo elevate temperature (e non la mancanza d’acqua) a seccare le pianticelle appena germogliate.

    Se anche le temperature scendessero leggermente la prossima settimana, accompagnate da giornate di pioggia, la stagione è ormai così avanzata che non Le consiglio di rischiare con una risemina sul limitare dell’estate.

    Accetti, per quest’estate il prato imperfetto, ma si tenga pronto dopo il 15 settembre: appena le temperature scenderanno stabilmente (significa che di giorno devono essere sotto i 25 °C), faccia quanto consigliato nella precedente risposta, a eccezione del diserbo che non ha efficacia in autunno, e del taglio che andrebbe eseguito poi a metà ottobre, quando non è più necessario. L’autunno è la stagione migliore per la risemina, perché, se Giove Pluvio assiste, non avrà bisogno di annaffiare tanto spesso, e l’erba ha il tempo di insediarsi senza venire bruciata dal sole.

    Attualmente, Le consiglio di attendere la prossima settimana, quando i meteorologi hanno previsto (almeno nel Nord Italia) tre giorni di pioggia con calo termico: segua il Suo meteo e concimi il pomeriggio/sera prima della pioggia. È importante farlo con un seguito di acqua e temperature più basse, per non bruciare l’erba già stabile.

    Prossima concimazione a inizio settembre, se le temperature saranno già sotto i 30 °C, altrimenti attenda la risemina e concimi solo le zone di prato stabile, non quelle di risemina, che verranno concimate a inizio novembre insieme con tutto il prato (con un prodotto a lenta cessione, possibilmente per prato invernale, con meno azoto e più fosforo).

    Elena Tibiletti


     

    Come avere un prato all’inglese, nonostante il “pollice nero”
    - Ultima modifica: 2022-05-23T15:02:46+02:00
    da Barbara Gamberini
    Come avere un prato all’inglese, nonostante il “pollice nero” - Ultima modifica: 2022-05-23T15:02:46+02:00 da Barbara Gamberini