Vi presentiamo un paio di alberi che non passano inosservati: quando fioriscono, infatti, sortiscono il cosiddetto "effetto wow" nell'osservatore. Perché questi alberi esotici non assomigliano a nessun'altra specie...
Davidia o albero dei fazzoletti
La chiamano anche “albero dei fazzoletti”, perché, durante la fioritura, le vistose brattee bianche che proteggono le strutture fiorali somigliano a fazzoletti appesi ai rami.
La davidia (Davidia involucrata) è un albero originario della Cina orientale, alto fino a 20 m, dal portamento eretto e crescita lenta. La chioma è arrotondata, data da foglie cuoriformi, acuminate, dentate, verde chiaro, glabre sulla pagina superiore e pelose su quella inferiore. Solo dopo gli 8-10 anni d’età, in maggio regala i fiori, verdastri e insignificanti, avvolti dalle vistosissime brattee bianche pendule.
Gli esemplari adulti tollerano il gelo anche intenso e prolungato; quelli giovani vanno protetti con un telo di non tessuto durante l’inverno e pacciamati alla base. Non ha problemi nei climi caldi, dove però preferisce una posizione a mezz’ombra: in pieno sole necessita di annaffiature regolari, che in ombra (o al sole al Nord) non sono necessarie, se non nelle estati più calde e asciutte. Desidera terreni freschi, profondi, ricchi e drenati ma sempre piuttosto umidi. In gioventù e per un paio d’anni dopo che ha incominciato a fiorire va concimata in primavera con un prodotto organico.
Liriodendron o albero dei tulipani
Viene invece denominato anche “albero dei tulipani”, per via della curiosa forma dei fiori, il liriodendro (Liriodendron tulipifera), albero originario degli Stati Uniti orientali, arrivato in Europa a metà del XVII secolo.
È adatto solo ad ampi giardini perché raggiunge i 30 m d’altezza grazie a un tronco diritto, che porta una chioma piramidale-arrotondata, larga fino a 12 m, data da foglie grandi, quadrilobate, color verde intenso che diviene giallo vivo e rosso in autunno, per un supplemento di spettacolo in chiusura di stagione. I fiori, che compaiono in giugno, somigliano appunto a quelli dei tulipani, con sepali verdi e numerosi petali giallo-arancio lunghi 4-6 cm.
Resiste all’inquinamento urbano e al gelo, ma non al caldo torrido delle coste meridionali: non è quindi indicato per il Sud d’Italia. Va posizionato in pieno sole nelle località più fredde, a mezz’ombra in quelle più miti. Predilige terreni umidi, freschi, profondi e con pH acido. Va annaffiato anche da adulto dalla primavera all’autunno e soprattutto se l’estate è calda e secca. Necessita di concime organico in autunno e primavera, per favorire la fioritura. Non va potato.